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I trent’anni delle Fondazioni di origine bancaria

Sono nate tra il 1991 e il 1992 in adempimento alla cosiddetta Legge Amato. Oggi a Roma con un evento dal titolo “30 come noi. Generazioni in dialogo” si è dato il via alle celebrazioni del trentennale. «Attiviamo le energie delle comunità per costruire un Paese più bello e più giusto per tutti», ha dichiarato il presidente di Acri Francesco Profumo

di Redazione

Si è aperto oggi, 30 novembre, l’anno di festeggiamenti del trentennale delle Fondazioni di origine bancaria. Nate tra il 1991 e il 1992, in adempimento della cosiddetta “Legge Amato”, che separò l’attività filantropica da quella creditizia delle Casse di Risparmio, le Fondazioni oggi sono 86, enti privati senza fini di lucro, autonomi e indipendenti che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a disposizione delle comunità e del Paese, esclusivamente per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.
«Al centro dell’attenzione del trentennale della nascita delle Fondazioni di origine bancaria che si apre oggi, e che nei prossimi mesi gli enti festeggeranno singolarmente sui loro territori, vogliamo mettere il cuore della visione che è alla base dell’azione delle Fondazioni: la granitica convinzione che un Paese cresce e si sviluppa solo se riesce ad attivare tutte le energie dei suoi territori, stimolando la partecipazione dell’intera comunità alla volontà e lo sforzo collettivo di migliorare le vita delle persone», ha dichiarato presidente di Acri, Francesco Profumo, presidente edi Acri. «Come è infatti ormai diffusamente riconosciuto, le Fondazioni non solo erogano risorse, ma dialogano con i territori, attivano partenariati diffusi con soggetti pubblici e privati, profit e non profit, e sperimentano pratiche di innovazione sociale, che mettono a disposizione di tutti, affinché possano essere replicate anche in altri contesti e su scala più ampia. In un’ottica di sussidiarietà, lo fanno nei diversi settori in cui intervengono: dall’arte al welfare, dalla ricerca all’innovazione. Ad accomunare tutti questi interventi è la capacità di immaginare un futuro che garantisca a tutti il diritto di partecipare attivamente alla costruzione di un Paese più bello, giusto, solidale e sostenibile».

L’evento di apertura che si è tenuto a Roma dal titolo “30 come noi. Generazioni in dialogo”, è stato l’occasione per raccontare i valori, la visione e il contributo di innovazione che le Fondazioni hanno dato al Paese in questi trent’anni.
Condotto dalla giornalista Marianna Aprile, l’evento ha visto una serie di dialoghi tra due generazioni. Da un lato, Giuseppe Guzzetti, già presidente di Acri, Elena Cattaneo, senatrice a vita e scienziata, Gherardo Colombo, presidente onorario di Resq, Francesco Profumo, presidente di Acri. Dall’altro 4 giovani “compagni di strada”, che stanno realizzando alcuni progetti con le Fondazioni: Giuseppe Politanò, Centro Polifunzionale Puglisi – Fondazione Con il Sud; Cristina Malegori, Progetto Violin – Ager, Agroalimentare e Ricerca; Enrico Casale, Associazione Gli Scarti – Per Aspera ad Astra; Diana Giudici, Progetto VenTo – Politecnico di Milano. Il video dell’evento si può rivedere qui

In occasione del trentennale, Acri e le Fondazioni associate hanno dato vita al progetto “30 Come Noi”: una web-serie composta da interviste a ragazzi e ragazze trentenni, protagonisti dei progetti promossi o sostenuti dalle Fondazioni. Ciascun episodio presenta un intervento realizzato in un ambito specifico: dalla ricerca alla cultura, dal sociale all’ambiente, dall’istruzione alla musica. I protagonisti dei video raccontano i progetti, ma soprattutto i valori che li hanno ispirati e che condividono con le Fondazioni, oltre alle loro aspirazioni, le loro idee e la loro visione del futuro del Paese. Tutti i video si possono vedere sul sito www.30ComeNoi.it. Al momento ci sono 10 episodi, ma la lista è destinata a crescere nei prossimi mesi. L’hashtag per seguire e condividere il progetto è #30ComeNoi.

Oggi le Fondazioni sono enti privati senza fini di lucro, autonomi e indipendenti, che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a disposizione delle comunità e del Paese esclusivamente per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.
Le 86 Fondazioni di origine bancaria sono differenti per dimensione patrimoniale e operatività territoriale. Sono presenti in tutta la Penisola, prevalentemente al Nord e al Centro del Paese.
Dalla loro nascita, le risorse a fondo perduto messe a disposizione dalle 86 Fondazioni ammontano a 26 miliardi di euro. Ogni anno, queste risorse hanno favorito l’attivazione di circa 20mila iniziative, con un’erogazione media per singolo progetto che ammonta a circa 50mila euro.
A queste risorse, vanno aggiunte quelle che le Fondazioni, grazie alla loro autorevolezza e credibilità, sono capaci di mobilitare da parte di altri attori pubblici e privati, generando un effetto moltiplicativo che aumenta la portata economica degli interventi.
I beneficiari di queste risorse sono i cittadini, tramite le organizzazioni di Terzo settore, gli Enti locali, le istituzioni scolastiche, le università, i centri di ricerca. In particolare, si stima che alle organizzazioni del Terzo settore, in forma diretta o tramite Enti locali, vada circa il 70% di queste risorse.

Le Fondazioni di origine bancaria intervengono sui territori promuovendo il cosiddetto “welfare di comunità”, ovvero accompagnando tutti quei soggetti – organizzazioni del Terzo settore, istituzioni, imprese e singoli cittadini – che si attivano per prendersi cura del benessere della comunità, realizzando il principio di sussidiarietà orizzontale. Ciascuna Fondazione di origine bancaria interviene sul proprio territorio, generalmente la provincia o la regione in cui ha sede.
I principali settori di intervento sono: Arte, Attività e Beni culturali; Volontariato, Filantropia e Beneficenza; Ricerca e Sviluppo; Assistenza sociale; Sviluppo locale; Educazione, Istruzione e Formazione; Salute pubblica.
Ci sono però anche molte iniziative di portata nazionale o internazionale, realizzate con il coordinamento di Acri, l’associazione che le rappresenta collettivamente. Su tutti, il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il più grande intervento attivo in Italia per rispondere al fenomeno della povertà minorile. Nato su iniziativa delle Fondazioni, e realizzato in partenariato con Governo e Terzo settore, ha permesso finora l’avvio di più di 400 progetti in tutta Italia, che hanno raggiunto 500mila bambini e ragazzi.

C’è poi Fondazione Con il Sud, nata nel 2006 dall’alleanza tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore, per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Sud.

Infine, c’è l’Housing sociale, un fronte su cui le Fondazioni nel nostro Paese sono state pioniere, sperimentando una formula per offrire alloggi in locazione a canoni ridotti alle categorie sociali che non rientrano nei parametri per l’assegnazione di case popolari, ma che non hanno la capacità economica di accedere a un’abitazione a prezzi di mercato. Dall’iniziativa delle Fondazioni è nato il Fondo Investimenti per l’Abitare che, con il coinvolgimento di CDP, sta realizzando oltre 20mila tra abitazioni e posti letto in residenze studentesche.


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