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La piscina Kered’Onda brilla grazie alla forza della solidarietà

È nata a Crema nel 2004, in seno ad Anffas. Due anni di chiusura per Covid hanno imposto interventi di manutenzione straordinaria, a cui tutta la città ha contribuito. «Abbiamo sempre lavorato perché non venisse concepita come un servizio ad hoc. Le etichette non servono: le persone non ne hanno bisogno. La piscina Kered’Onda oggi è di tutti e per tutti e questa raccolta fondi ce lo ha dimostrato», dice la coordinatrice Barbara Donarini.

di Daniela Martinenghi* e Barbara Donarini

Le lampadine scendono dal vetro ed illuminano il bordo vasca. Nel riflesso dell’acqua si scorge la luce: mai come quest’anno è sinonimo di speranza. Di ripartenza. Anche per queste festività natalizie la piscina Kered’onda è acchittata a dovere. Si trova a due passi dalla sede centrale di Anffas di Crema.

Ogni giorno, dallo scorso 11 ottobre, dopo più di un anno e mezzo di stop imposto dalla pandemia, si riempie dei sorrisi dei più piccoli, delle mamme in dolce attesa, delle persone più anziane che trovano lì compagni con cui condividere un attimo, di persone con disabilità che sul pelo
dell’acqua respirano un senso di libertà. «Da quando è nata nel 2004 – spiega la coordinatrice Barbara Donarini – è divenuta un punto di riferimento per il territorio cremasco. E per persone di tutte le età». Complice l’acqua calda, precisamente a 33 gradi, è utile da sempre, tanto per il divertimento e l’avvicinamento all’acqua, quanto per la riabilitazione. «Il nostro punto di forza? L’attenzione alle peculiarità di ogni singola persona». Accessibile alle persone con disabilità, «è un luogo capace di valorizzare tutti. Dove le barriere si abbattono e si riconquistano abilità a suon di bracciate condivise. Una nuotata dopo l’altra». Una vasca che fa bene «al corpo e alla mente, perché aiuta a capire che tutti possono essere liberi, basta creare le giuste condizioni». Del resto, da sempre, la disabilità non è solo una questione di “limiti”, ma è determinata dal contesto». Anffas Crema si impegna ogni giorno affinché il contesto di appartenenza delle persone con disabilità e delle loro famiglie sia accogliente. Affinché la disabilità non resti «un problema di pochi, ma divenga una condizione che riguarda tutti».


Questo il caposaldo che ha reso la piscina Kered’Onda “la piscina di tutti”. «Dal 2004 abbiamo lavorato perché non venisse concepita come un servizio ad hoc. Le etichette non servono: le persone non ne hanno bisogno. Abbiamo lavorato a lungo e ci siamo riusciti: la piscina Kered’Onda oggi è di tutti e per tutti». Crema lo sa: «Lo abbiamo capito quando, dopo quasi due anni di chiusura dovuta alla pandemia, abbiamo dovuto mettere mano all’impianto ed abbiamo potuto farlo grazie alla solidarietà del territorio». La chiusura forzata e prolungata (fatta eccezione per un breve riapertura di 2 settimane) ha richiesto infatti interventi straordinari ed adeguamento degli spazi alla normativa vigente. Nei mesi precedenti alla ripresa è stata attivata un’iniziativa di crowfunding: «Tante persone ci hanno chiesto anche l’Iban per poterci aiutare direttamente. Complessivamente sono stati raccolti 20mila euro». La cifra ad oggi ha consentito di mettere mano al rivestimento della piscina, realizzato con materiali innovativi. Sono stati messi nuovamente in funzione tutti gli impianti di idromassaggio e rinsaldati i sostegni esterni. «Ma ciò che resta, più di ogni altra cosa, è quella mano tesa in un momento di difficoltà», interviene la presidente di Anffas Crema Aps Daniela Martinenghi. «Nonostante la distanza imposta dalle misure vigenti per il contenimento del contagio, abbiamo sentito le persone vicine. Con una parola. E con il cuore. Solo grazie a loro abbiamo avuto l’opportunità di ripartire dopo un periodo così lungo e complesso lontano dai nostri utenti».


Per molti sostenitori è stato come aiutare degli amici. Un luogo pieno di amore in cui tornare a sperimentare bellezza con l’essenziale. Con l’acqua. Per altri è stata l’occasione per far tornare a brillare un «presidio fondamentale per Crema ed i cremaschi». Così anche altre associazioni hanno
dato il loro contributo: «La sinergia tra realtà diverse è stata preziosa, grazie all’associazione Crema popolare per il territorio». Pure il Comune di Crema non ha fatto mancare il suo sostegno con un contributo di 25mila euro per la ripartenza. «Siamo ancora qui – riprende Donarini – grazie al buon cuore di tanti e alla forza di chi quotidianamente non si arrende e continua dritto sulla strada dell’inclusione. Ora la raccolta fondi è ancora attiva, i lavori da fare sono ancora molti, ma sappiamo che non siamo soli».

Gli ingressi oggi sono ancora contingentati, gli spazi ristretti, «di conseguenza anche gli incassi sono calati. È difficile, ma continuiamo». La luce passa, brilla. Nel riflesso dell’acqua risplende: ecco la speranza.

*Daniela Martinenghi è presidente di Anffas Crema APS

**Barbara Donarini, coordinatrice responsabile della piscina Kered’Onda di Fondazione Alba Anffas Crema


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