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Quarantena, guariti e vaccinati: per i bambini si apre uno spiraglio

È passata una settimana dalla nota congiunta del Ministero della Salute e del Ministero Istruzione che stabilisce la quarantena accanto alla Dad per infanzia e primaria, rispettivamente con uno e due casi positivi in classe. Modifiche non sono arrivate. Ma si apre uno spiraglio: il ministero dice che si sta «riflettendo» sui diversi profili attuativi, per eventuali semplificazioni-chiarimenti

di Sara De Carli

E un mese esatto che sono iniziate le vaccinazioni per la fascia d'età 5-11 anni. Ad oggi abbiamo 831.516 bambini hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, pari al 22,74% della popolazione di quell'età e 137.676 bambini (pari al 3,77% della popolazione 5-11 anni) che hanno ricevuto anche la seconda dose. In più ci sono 190.617 bambini guariti (pari al 5,21% della popolazione). Tutti i dati sono sul sito del Governo. A breve quindi avremo 1 milione di bambini guariti o vaccinati con ciclo completo (se hanno fatto la prima dose, in linea di massima faranno anche la seconda), più tutti gli altri che si aggiungeranno sia per guarigione sia per vaccinazione.
Perché per loro vale l'esenzione dalla quarantena come per tutti gli altri cittadini se entrano in contatto con soggetti positivi, tranne nel caso in cui il contatto con il positivo avvenga a scuola? Forse che a scuola con la mascherina i contatti sono più ravvicinati e potenzialmente rischiosi che a casa, senza mascherina, mangiando dormendo coccolandosi con mamma, papà, fratelli e sorelle? Perché quando i casi sono due insieme alla Dad di 10 giorni come i compagni non vaccinati o non guariti (scelta didattica e organizzativa che al limite posso pure comprendere) scatta anche la quarantena mentre tutti gli altri guariti e vaccinati in quarantena non ci vanno più?
È una nota che contraddice i recenti decreti e abbiamo parlato qui (https://lnkd.in/drYjdbbD) con Giuseppe Arconzo. È passata una settimana dalla nota congiunta del Ministero della Salute e del Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca, modifiche non sono arrivate. Ma si apre uno spiraglio: dal ministero dicono che dopo la prima settimana di attuazione si sta riflettendo sui diversi profili attuativi del protocollo di rientro, in vista di eventuali semplificazioni-chiarimenti. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, intervistato questa mattina da Radio24, ha detto che è in corso una «riflessione» per semplificare la certificazione del rientro a scuola degli alunni che sono stati contagiati dal Covid e hanno superato la malattia, aggiungendo che «al di là della formula con cui si rientra, è importante che il rientro ci sia stato e che si è affermato il principio che la scuola è in presenza, ed è un diritto». Tra le ipotesi, la certificazione di fine malattia rilasciata dai pediatri, come già avviene per le altre malattie. Dopo una settimana, «il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola non c'e' stato», ha proseguito il ministro. «Io non faccio guerre di religione contro la Dad: questa funziona se è parte integrante di un progetto didattico, non se è l'alternativa o il surrogato della scuola».


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