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La Dad? Con un tutor è tutta un’altra storia

Fondazione Cariplo rilancia l'esperienza pilota del progetto TOP-Tutoring online Project, che affianca con successo dei giovani universitari volontari a studenti della scuola secondaria di primo grado. Undici le Università aderenti, con l'obiettivo di trovare 2.500 tutor volontari per altrettanti ragazzini. Un progetto di successo, già allo studio anche in Brasile, Repubblica Domenicana e Uruguay. Entro il 2 febbraio vanno inviate le candidature delle scuole e dei volontari

di Redazione

Nella primavera 2020, ai tempi del primo lockdown, di quando i cani potevano uscire di casa per la loro passeggiata ma i bambini no, di tablet che mancavano e di DAD tutta da inventare, 520 studenti di 78 scuole medie di tutta Italia hanno avuto un “amico più grande” che li affiancasse nella didattica a distanza. Il loro tutor – uno studente universitario volontario – poteva stare a Milano come a Helsinki, potenza del digitale. L’iniziativa pilota, semplice nell’idea quanto necessaria e d’impatto, si chiamava TOP-Tutoring online Project. Era stata messa a punto da un team di docenti dell’Università Bocconi e di Harvard per supportare le scuole nella didattica a distanza durante l’emergenza, in primis Eliana La Ferrara (Bocconi) e Michela Carlana (Harvard Kennedy School), e finanziato dal Laboratory for Effective Anti-poverty Policies (LEAP) della Bocconi con il supporto di Fondazione Invernizzi. Ora quell’iniziativa si affaccia su grande scala, con l’ambizione di coinvolgere 2.500 giovani universitari che diventino tutor volontari per aiutare altrettanti studenti delle scuole medie inferiori in difficoltà nello studio e nelle relazioni, in conseguenza della situazione vissuta nei mesi di pandemia. Possono partecipare al programma le scuole pubbliche della Lombardia (esclusa la provincia di Bergamo) e delle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, mentre possono candidarsi come tutor studenti e studentesse di tutte le facoltà universitarie della Lombardia (esclusa la provincia di Bergamo).

In mezzo, una valutazione d’impatto condotta da LEAP Bocconi, che ha dimostrato che al di là degli aspetti relazionali, gli studenti partecipanti hanno mostrato miglioramenti del rendimento scolastico e del benessere psicologico e socio emozionale. Tanto che dopo l’esperienza italiana, il team Bocconi-Harvard sta attualmente implementando il progetto anche in altri Paesi, tra cui Brasile, Repubblica Domenicana e Uruguay. «Abbiamo ideato il progetto TOP a marzo 2020 per mitigare l'impatto della pandemia sugli studenti più fragili», spiegano Eliana Ferrara, Direttore scientifico Leap Bocconi Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Chair in Development Economics alla Bocconi e Michela Carlana, Assistant Professor of Public Policy at Harvard Kennedy School. «La nostra ricerca ha dimostrato come il supporto dei tutor volontari migliori non solo l’apprendimento, ma anche il benessere psicologico e socio-emotivo degli studenti. Il progetto TOP sta ora raggiungendo sempre più ragazzi in Italia e in altri Paesi (Brasile, Repubblica Domenica e Uruguay) per supportare le scuole ed aiutare a combattere la dispersione scolastica».

La terza edizione di TOP, promossa e finanziata da Fondazione Cariplo in collaborazione con l’Università Bocconi, l’Università Bicocca, CIAI (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia) e con la rete delle Università lombarde, prevede di incrementarne il numero di beneficiari, portandoli appunto a 2.500, integrando all’azione di tutoraggio la distribuzione di pacchetti digitali (computer e connessione dati) per contrastare il digital divide. Verranno valorizzate in questo modo sia la donazione di PC portatili ricevuta da Intesa Sanpaolo sia la catena sociale di ricondizionamento di computer usati sviluppata dalla Fondazione nello scorso anno scolastico con un’iniziativa pilota sulla città di Milano. Inoltre, la collaborazione con il Comitato regionale di coordinamento delle università lombarde (CRUL) ha permesso di ampliare il numero di atenei coinvolti nell’iniziativa: ben 11 università lombarde su 13 hanno aderito all’iniziativa. Il CIAI è responsabile dell’implementazione delle attività di tutoring e delle attività di informazione e formazione per i tutor: porterà una forte attenzione agli aspetti emotivi e relazionali del minore: uno sguardo non solo sul risultato scolastico, o sul contrasto alla povertà, ma sull’intera sfera di sviluppo personale. «Per noi che da più di cinquant’anni lavoriamo in favore dei diritti di bambini e bambine partecipare al progetto TOP è una concreta risposta verso la garanzia del diritto all’educazione», dice Francesca Silva direttrice operativa CIAI. «Nell’Italia del post pandemia questo significa contrastare un divario socio economico in forte crescita per garantire agli studenti e alle studentesse più fragili maggiori opportunità di apprendere, formarsi, acquisire competenze e coltivare le proprie passioni e capacità».

Per Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, «la povertà educativa e digitale oggi rischia di essere una vera e propria condanna a una povertà di futuro: un’ingiustizia per chi la subisce e una perdita di potenziale per tutto il Paese. Per questo Fondazione Cariplo ha deciso di aderire alla nuova edizione di questo progetto e contribuire al suo ampliamento sul territorio. Sostenere i ragazzi che hanno meno opportunità attraverso il protagonismo dei giovani: questa è la forza del progetto Tutoring Online Program, emersa dalle prime due edizioni».

Possono candidarsi come tutor studenti e studentesse di tutte le facoltà universitarie della Lombardia (esclusa la provincia di Bergamo), entro il 2 febbraio. L’impegno richiesto è di tre ore a settimana per ogni modulo di tutoraggio. Le materie su cui affiancarsi ai ragazzi sono Matematica, Italiano, Inglese. Al termine del programma, tutti i tutor che hanno completato il progetto riceveranno un certificato di riconoscimento per il loro servizio di volontariato. Le scuole secondarie di primo grado invece possono candidarsi a questo link (sempre entro il 2 febbraio).


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