Solidarietà & Volontariato

Irina e Rita, due donne ucraine al tavolo del dialogo: pronte a incontrare le donne russe

Il racconto di Angelo Moretti dei primi incontri del tavolo del dialogo aperto nella sede del Consorzio il Sale della Terra del capoluogo campano, nell'immagine l'ingresso con il poster delle campagna #abbraccioperlapace

di Angelo Moretti

Ieri una donna ucraina di Benevento ha saputo dell'esistenza del Tavolo di Dialogo #abbraccioperlapace ed è venuta subito a parlarci. Abita a Benevento da più di dieci anni ed ha svolto la funzione di mediazione linguistica quando qualche sua connazionale ha avuto problemi psichici, una splendida sua amica assistente sociale le aveva parlato dei tavoli. Da quando è iniziato il conflitto è la seconda donna che incontro e che mi viene a parlare dei suoi figli che non hanno voluto lasciare la patria perchè impegnati a combattere anche a mani nude pur di difenderla. Ed è la seconda volta che resto affascinato dall'amore, dalla stoicità e dalla pragmaticità di questo popolo.

Irina, ed il giorno prima Rita, non ha detto una sola parola contro la decisione dei suoi figli maschi ( nel caso di Rita c'è anche una figlia impegnata nella guerriglia che non ha voluto lasciare solo il fratello), mi ha chiesto solo se possiamo organizzare un camion che porti in quella specifica zona del conflitto caschi e giubbini antiproiettili, perchè suo figlio le ha detto che non ne hanno.

Così, con la stessa semplicità e cura di una mamma preoccupata per il figlio studente fuorisede a cui deve far arrivare panni per il cambio di stagione. Irina ha anche fatto delle ricerche su Amazon per vedere come ordinare i giubbini e capire in quanto tempo arrivano. Sembrava un discorso lunare, invece stava accadendo sul serio, dopo un po' di minuti eravamo intenti a cercare i giubbini online e capire quali prendere.

Le ho chiesto se aveva piacere ad organizzare il tavolo con delle donne russe presenti su Benevento. Nessun problema. Ora vuol far partire questa merce e andare anche lei sul camion, poi torna ed organizziamo volentieri un momento di confronto con la comunità russa. Anche Rita il giorno prima mi ha detto che non ha nessun problema ad incontrare le sue amiche russe al tavolo del dialogo ed ha aggiunto che ogni giorno sente i suoi figli in Ucraina, di 25 e 28 anni, come se fosse l'ultimo giorno che li sente.

La guerra e la pace non sono mai state così vicine, così vicine alle nostre responsabilità ed alle nostre quotidianità, così vicine alle parti in conflitto ed a noi attoniti che le siamo accanto.

Dobbiamo preservare tutti questa immensa, straordinaria, coraggiosa umanità delle donne dell'est.

Forse è nella forza morale di queste donne il segreto per il miglior futuro dell'Europa.


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