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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ucraina, gli aiuti nati dal filo diretto con la pediatria di Chernivtsi

Fondazione Francesca Rava Nph Italia ha già inviato sette convogli umanitari e sanitari in Ucraina meridionale e a Tarnow sul confine polacco. «Ci siamo mossi subito al momento dell’invasione» spiega MariaVittoria Rava che racconta il legame con il chirurgo pediatrico Oleg Bodnar «è un nostro medico volontario all'ospedale Saint Damien di Haiti. Lui e la sua famiglia sono rimasti in Ucraina»

di Antonietta Nembri

Nelle emergenze ci si muove velocemente. A poche ore dall’invasione russa dell’Ucraina, la macchina della solidarietà di Fondazione Francesca Rava – Nph Italia si è mossa. «Abbiamo chiamato Oleg per capire di cosa avesse bisogno», racconta la presidente Mariavittoria Rava. Oleg è il dottor Bodnar, chirurgo pediatra, primario dell’ospedale pediatrico della Bukovnian State Medical University di Chernivtsi. «È un nostro volontariato di Haiti, anzi ad aprile avrebbe dovuto andare nell’isola dove è uno dei formatori per i medici del Saint Damien Hospital. È uno di quelli che non si è mai tirato indietro e ora attraverso di lui cerchiamo di aiutare la sanità ucraina», continua Mariavittoria Rava.



In alto l'appello del dottor Oleg Bodnar

Da questo filo diretto è partito subito l’aiuto per portare materiali medicali, strumenti, medicinali e farmaci oncologici pediatrici che nel Paese scarseggiano sia per le difficoltà di approvvigionamento sia per i bombardamenti che hanno colpito anche gli ospedali. Scarseggiano medicine e strumenti chirurgici, in questo momento più che mai necessari per salvare la vita alle persone rimaste ferite nei bombardamenti e negli scontri armati. Gli attacchi indiscriminati agli ospedali hanno messo fuori uso anche apparecchiature medicali indispensabili per garantire le cure, e anche i farmaci antidolorifici sono fuori stock. Non solo: a mancare sono anche i farmaci normalmente somministrati a pazienti in cura nei reparti oncologici, tra cui anche molti bambini.



«Abbiamo subito ordinato bancali di attrezzature mediche dai nostri fornitori ed è stata bella anche la risposta di Federfarma Lombardia», continua Rava. «Grazie a “In farmacia con i bambini” ci conoscono e sanno che quello che donano va sempre a buon fine. Gli stessi farmacisti ci hanno chiamato per attivarsi. Nelle farmacie di Piemonte e Lombardia è in corso una vera gara di solidarietà. Ma anche i nostri volontari, sia ragazzi giovani, sia i volontari aziendali si sono messi a disposizione per fare le scatole da mandare con i convogli umanitari».
A oggi sono stati inviati 7 convogli di aiuti umanitari e sanitari in direzione di Chernivtsi, Ucraina meridionale, e di Tarnow, località di frontiera al confine polacco. Da entrambi i punti di raccolta gli aiuti sono stati smistati negli ospedali di tutto il Paese grazie al coordinamento dei nostri contatti in loco. «A Siret (sul confine tra Romania e Ucraina-ndr.) c’è un nostro volontario, poi da lì un medico va a recuperare il materiale che viene smistato dove serve», precisa Rava. La fondazione ha inviato ben 300 bancali per un totale di 20.000 colli: 120 tonnellate di aiuti sanitari e beni di prima necessità per un valore di 850mila euro. E altri due camion sono in partenza questa settimana.

«Abbiamo attivato subito una raccolta fondi perché gli strumenti medicali sono molto cari» osserva la presidente. Tra i materiali che è urgente acquistare e inviare ci sono: strumenti chirurgici, kit di pronto soccorso, elettrocoagulatori, monitor per i parametri vitali, antibiotici, anticoagulanti, ferri chirurgici, ellettrobisturi, tourniquet, coperte ipotermiche (per contribuire https://dona.nph-italia.org/ oppure conto corrente IBAN: IT39G0306234210000000760000 – BIC/SWIFT: MEDBITMM, Causale: Emergenza Ucraina).

Accanto all’aiuto diretto all’Ucraina, la Fondazione ha aperto una seconda linea di intervento. «Con il trascorrere dei giorni siamo stati contattati da tantissime persone che ci segnalavano la loro volontà di offrire ospitalità ai profughi» racconta Mariavittoria Rava. «Abbiamo attivato il nostro team e una rete di solidarietà, siamo in contatto anche con il Comune di Milano. Oltre a facilitare l’accoglienza, l'organzzazione sta affiancando le famiglie ospitanti nell’iter burocratico preliminare e attivando i volontari per offrire compagnia e conforto alle donne e ai bambini ucraini.

La Fondazione ha aperto un indirizzo mail attraverso il quale segnalare le offerte di alloggio o stanze, a Milano o in zone limitrofe accoglienzaucraina@nphitalia.org

Tutte le immagini sono fornite da Ufficio stampa


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