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Decreto Ucraina, 15mila nuovi posti per l’accoglienza diffusa

Il decreto Ucraina pubblicato in Gazzetta Ufficiale dà il via libera a reperire 15mila posti in ulteriori forme di accoglienza diffusa tramite affidamento diretto al terzo settore. Previsto anche un sostegno economico a 60mila persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, per 90 giorni. Stanziate risorse per l'accoglienza per 355 milioni di euro. C'è anche la possibilità per i medici ucraini di esercitare la professione

di Sara De Carli

È stato pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 21 del 21 marzo 2022, recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Il decreto è in vigore da oggi. Gli articoli dal 31, 33 e 34 riguardano l’accoglienza. Ecco le principali novità.

Affidamento diretto al Terzo settore di 15mila posti
Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a definire ulteriori forme di accoglienza diffusa, diverse da quelle previste nell'ambito delle strutture di accoglienza (CAS e SAI), per 15mila persone. È prevista la sostanziale omogeneita' di servizi e costi con le citate strutture. Questa accoglienza verrà attuata mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni iscritte al registro di cui all' articolo 42 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Si tratta delle convenzioni dirette con il Terzo settore e le reti associative di cui si è parlato nei giorni scorsi per rispondere all’emergenza, per un’accoglienza “allargata”, che si affianca a quella del sistema tradizionale. Può comprendere anche la disponibilità di famiglie accoglienti. Tutto ciò che il Terzo settore può mettere a disposizione, ma facendo sistema: perché le persone accolte non hanno bisogno solo di un tetto e di cino ma di tanti servizi e supporti. Attesa per i prossimi giorni una call da parte della Protezione Civile, che ci sta lavorando in sinergia con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, cui il Terzo settore dovrà rispondere con una manifestazione di interesse. Saranno valorizzate le manifestazioni di interesse fatte non da singoli ma da reti.

Risorse per chi trova autonoma sistemazione
Per un massimo di 60mila persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, verranno definite ulteriori forme di sostentamento per la durata massima di 90 giorni dall'ingresso in Italia e non oltre il 31 dicembre 2022. La prima ondata di profughi, finora, è arrivata sostanzialmente senza passare dal sistema di accoglienza ma appoggiandosi a conoscenti, in particolare alla comunità ucraina già presente in Italia. Non c’è una cifra per questo “pocket money”: dovranno uscire rapidamente ordinanze di Protezione Civile. Non si parla invece nel decreto dell’altra ipotesi di cui in questi giorni si è molto discusso, ovvero di un rimborso alle famiglie accoglienti.

Sanità
Vengono stanziati fino a 152 milioni di euro per l'anno 2022, per le regioni e per le province autonome di Trento e di Bolzano, in relazione al numero delle persone accolte sul territorio: servono a riconoscere un contributo forfetario per l'accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale per i richiedenti e i titolari della protezione temporanea per un massimo di 100mila unità.

Il comma 4 dell’articolo 31 dice che per l'attuazione di queste tre misure sono stanziate risorse nel limite complessivo di 348 milioni di euro per l'anno 2022. Altri 7,5 milioni di euro (per il 2022 art 31 comma 3) vanno per incrementare le capacità delle strutture di accoglienza con aumento delle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'interno relative all'attivazione, alla locazione e alla gestione dei centri di accoglienza. L’articolo complessivamente ha una copertura per 355.533.750 euro.

Operatori per il riconoscimento della protezione internazionale
L’articolo 33 stanzia 19.961.457 per l'anno 2022 per contratti di lavoro destinati a garantire la funzionalita' della Commissione nazionale per il diritto di asilo e delle commissioni e sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e per consentire una piu' rapida trattazione delle istanze avanzate, a vario titolo, da cittadini stranieri interessati dalla crisi internazionale in atto.

Medici e operatori sanitari possono esercitare in Italia
L’articolo 34 deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini. Il titolo dell’articolo parla di medici ma poi il testo dice che «è consentito l'esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all'estero regolata da specifiche direttive dell'Unione europea. Le strutture sanitarie interessate possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa». Servirà una circolare del ministero della Salute che precisi le qualifiche coinvolte da questo articolo.

Estensione rete SAI
Nei giorni scorsi invece il dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione aveva avviato la procedura per ampliare il sistema della rete Sai di 3.530 posti da destinare con priorità ai nuclei familiari anche monoparentali per fronteggiare le esigenze di accoglienza dei profughi in fuga dall'Ucraina. Le domande da parte degli enti locali titolari di progetti già attivi dovranno essere presentate entro e non oltre il termine del 19 aprile 2022. Ulteriori 470 posti nella rete Sai sono stati finanziati nell’ambito di domande di ampliamento di progetti già presentate dagli enti locali per l’accoglienza di nuclei familiari.

Foto Croce Rossa Italiana, l'evacuazione di oltre 80 persone fragili trasferite in Italia da Leopoli e arrivate nella mattina del 22 marzo. L'operazione è stata effettuata con la collaborazione del Dipartimento di Protezione Civile. Si tratta di persone fragili indicate dalla Croce Rossa ucraina tra cui bambini, anziani e diversamente abili in fuga dall'emergenza e che provengono da ogni parte del Paese, da Lutsk a Kharhiv fino a Kiev. La CRI, prima della partenza, ha effettuato un triage in una struttura sanitaria nel sud di Leopoli


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