Sanità & Ricerca

La rete dei dentisti italiani che cura i profughi dell’Ucraina

“Pane e denti for Ucraina” è un’iniziativa promossa da un gruppo di dentisti che offrono assistenza odontoiatrica gratuita ai profughi dell’Ucraina in fuga dalla guerra. Al momento, sono 403 gli studi in tutta Italia che hanno aderito al progetto solidale, garantendo il servizio in quasi tutti i territori

di Emiliano Moccia

Quando il dentista ha provato a toccarle la bocca, la bambina è scappata via, allontanandosi subito dalla poltrona. Poi, si è passata la mano nel punto esatto in cui quell’uomo con il camice bianco l’aveva solo sfiorata, quasi come per pulirsi. «Chissà che cosa ha passato, cosa ha visto, cosa ha vissuto quella povera bambina». Ma dopo aver guadagnato poco a poco la sua fiducia, il dentista è riuscito a visitarla e a curare il problema che aveva ai denti. Forse, anche per questo, quando la piccola è andata via dallo studio sorrideva e non aveva più paura. Perché tra gli interventi messi in campo per provare a migliorare l’accoglienza dei profughi ucraini giunti in Italia, quella dell’assistenza odontoiatrica si sta rilevando particolarmente utile e sta sperimentando un modo di fare volontariato partito in silenzio e dal basso per allargarsi sempre di più.

“Pane e denti for Ucraina” è un’iniziativa promossa da un gruppo di dentisti desiderosi di dare il loro contributo di solidarietà ai profughi dell’Ucraina in fuga dal conflitto mettendo in gioco le loro competenze professionali e parte del loro tempo. Nel giro di poche settimane il passaparola ha iniziato a circolare sia tra le comunità accolte sia tra gli studi dentistici italiani. «Al momento sono 403 gli studi sparsi in tutte le regioni che fanno parte di questa rete spontanea che vuole offrire assistenza odontoiatrica gratuita ai profughi ucraini che si trovano temporaneamente nel nostro territorio» spiega Gabriele Vassura, tra i promotori dell’iniziativa, insieme ad altri dentisti. «Abbiamo pensato ad un modo per renderci utili, per far sentire in modo concreto la nostra solidarietà a quanti sono scappati dalla guerra, ed abbiamo deciso di offrire questo servizio. Le prestazioni che garantiamo sono quelle relative alle condizioni cliniche urgenti o indifferibili, in particolare se associate a dolore o infezione, come ascessi, carie, fratture dei denti, pulpiti» rileva Vassura. «Anche in considerazione del flusso dei profughi arrivati nel nostro Paese, sono soprattutto donne e bambini a rivolgersi ai vari studi dislocati in ogni zona d’Italia, che possono beneficiare del servizio odontoiatrico nelle diverse località in cui sono accolti».

Tutte le informazioni per aderire come dentisti o per farsi curare i denti se si è profughi ucraini sono disponibili sul sito www.dentistamanager.it nella sezione dedicata, e tutte le pagine sono tradotte anche in lingua ucraina proprio per agevolare la comprensione e diffondere il servizio. Sul sito è riprodotto anche una mappa che fotografa la distribuzione geografica degli studi che hanno aderito, raccontando visivamente quanto questa iniziativa si sia diffusa in modo capillare su tutto il territorio italiano. «Abbiamo registrato una gran bella risposta da parte dei dentisti, da Nord a Sud. Agli studi dentistici che hanno aderito raccomandiamo solo di richiedere ai pazienti l’esibizione di un documento di identità o passaporto biometrico o qualsiasi altro documento rilasciato all’ingresso in Italia dalle autorità per poter svolgere l’intervento». Tra gli studi aderenti anche il Centro Medico 4SMILE di Torremaggiore, in provincia di Foggia, che ha «accolto e curato i primi pazienti ucraini fuggiti dalla guerra» racconta Nicola De Simone. «Era un’urgenza, non grave, ma che andava risolta prontamente. Non nascondo la grande emozione che ci ha preso tutti. Per noi è stato come accogliere un nostro fratello che fortunatamente era appena scampato al grosso pericolo dei bombardamenti della propria città, della propria abitazione, della propria esistenza».


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