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Welfare & Lavoro

Con 7,7 mld di euro inviati nel 2021 rimesse in crescita

Continua, dal 2016, quando furono spediti all'estero 5 mld, il trend positivo del denaro che i lavoratori migranti presenti nel nostro Paese inviano nei Paesi d'origine con un più 14% rispetto all'anno precedente. I dati fanno riferimenti soltanto ai trasferimenti regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati

di Marco Marcocci

Le rimesse di denaro inviate dai migranti presenti in Italia nel 2021 hanno superato i 7,7 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 14,3%.
A essere incrementati sono stati soprattutto i flussi verso i paesi del Nord Africa e del Vicino Oriente (+29,1%), dell'Asia (+19,8 %), e dell'America centrale e meridionale (+16,8%).

Bangladesh al primo posto

A livello di singolo Paese, la graduatoria vede nelle prime tre posizioni il Bangladesh con oltre 873 milioni di euro ricevuti (11,3% in più rispetto al 2020), il Pakistan interessato da 597 milioni di euro (+7,7%) e le Filippine che hanno attratto quasi 591 milioni di euro (+7,6%).


Scorrendo la classifica, troviamo al quarto posto la Romania con 563,5 milioni di euro, in contrazione rispetto al 2020 quando superò quota 604 milioni di euro che, in virtù del risultato raggiunto lo scorso anno, retrocede di due posizioni nella graduatoria generale.
Seguono Marocco e Senegal, rispettivamente con oltre 548 milioni e 493 milioni (nel 2020 incamerarono 429 milioni e 412 milioni).
Questi cinque Paesi hanno complessivamente attratto quasi la metà dell’intero ammontare fuoriuscito dall’Italia nel 2021.

Trend positivo dal 2016

Anche nel 2021 è proseguito l’andamento positivo del flusso delle rimesse tricolori iniziato nel 2016, quando vennero inviati all’estero poco più di 5 miliardi di euro.


Lombardia prima regione di invio

Dalla Lombardia è partito quasi il 23% dell’intero flusso nazionale, a seguire Lazio (14,6%), Emilia-Romagna (10,2%), Veneto (8,2%) e Toscana (7,8%).


Rimesse formali le sole tracciabili

Si rammenta che quanto riportato nel presente articolo ha come fonte la Banca d’Italia, pertanto “i dati sulle rimesse dei lavoratori immigrati in Italia riportano i trasferimenti di denaro all'estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati senza transitare su conti di pagamento intestati all'ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante)”. Sono escluse, di conseguenza, le rimesse eseguite per il tramite dei canali informali, il cui valore è praticamente impossibile da calcolare.

Abbassare costi delle rimesse

Il tema dei costi applicati alle rimesse è particolarmente sentito dalla comunità internazionale e molti sono gli sforzi finalizzati a ridurne l’impatto come, ad esempio, quello dell’ultimo G20 a presidenza italiana.
Uno strumento utile per comprendere il costo e le altre peculiarità che caratterizzano una rimessa di denaro è offerto dal sito internet mandasoldiacasa.it. Si tratta del sito italiano di comparazione dei costi di invio delle rimesse che vuole garantire una maggiore trasparenza e chiarezza delle informazioni, stimolando gli operatori del mercato a migliorare l’offerta a favore dei migranti.

In apertura photo by Alistair MacRobert on Unsplash


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