Attivismo civico & Terzo settore

Over65 con patologie croniche, 1,2 mln per telemedicina e domotica

“Welfare e Tecnologie” è il nuovo bando di Fondazione Con il Sud. È rivolto alle organizzazioni del Terzo settore meridionali per sperimentare nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita degli anziani fragili, promuovendo l’innovazione nella cura e assistenza sanitaria e sociale. Domande entro il 17 giugno prossimo

di Redazione

Cure innovative che favoriscano anche le relazioni sociali per chi ha più di 65 anni sono sempre più necessarie a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione. Ed è da questa constatazione che prende il via il nuovo bando “Welfare e tecnologie” con il quale Fondazione Con il Sud mette a disposizione 1,2 milioni di euro per sperimentare nuove tecnologie capaci di migliorare le condizioni di vita di persone ultrasessantacinquenni con patologie croniche e degenerative, promuovendo l’innovazione delle attività di cura e assistenza sanitaria e sociale. L’iniziativa scade il 17 giugno prossimo.

«Gli over 65 con patologie croniche sono tra i più a rischio e i più colpiti dalla pandemia purtroppo ancora in corso» commenta Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. «Con questo bando vogliamo dare un segnale di reazione e di speranza, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, impensabili fino a qualche anno fa, anche per quanto riguarda il benessere psico-fisico delle persone. I dati ci dicono che c’è un divario tra Nord e Sud nelle condizioni di salute degli ultrasessantacinquenni: nelle regioni meridionali ci sono più persone che soffrono di patologie croniche, spesso con perdita di autosufficienza. Come sappiamo pure che al Sud molto spesso la “cura” è più una speranza che un diritto. Dopo aver promosso un bando, scaduto lo scorso agosto, dedicato proprio al contrasto della povertà sanitaria al Sud, abbiamo deciso di intervenire anche sul fronte dell’innovazione tecnologica oltre che sociale, mettendo al centro la persona e il concetto di welfare di comunità, con l’auspicio che possa essere un percorso di sviluppo diffuso anche dagli enti pubblici».
Nel nostro Paese il 23,2% della popolazione ha almeno 65 anni. Si stima che nel 2050 questa percentuale salirà al 35%. Oltre la metà di queste persone è affetto da gravi patologie croniche e multimorbilità. Tra gli over 85 la quota raggiunge i due terzi, con una percentuale più elevata tra le donne, il 69% contro il 60% tra gli uomini. Sono quasi 4 milioni le persone over 65 con gravi limitazioni motorie, sensoriali o cognitive e oltre un anziano su dieci manifesta una grave riduzione di autonomia nella cura della propria persona. Durante la pandemia da Covid-19 questa specifica fragilità ha esposto la popolazione anziana a un maggiore rischio di morte, di ospedalizzazione e di ricovero in terapia intensiva. I dati Istat indicano il divario esistente tra Nord e Sud per quanto riguarda la salute e il benessere di chi ha più di 65 anni, in particolare per quanto riguarda gli uomini con multimorbilità (38,2% nel Nord e 49% nel Mezzogiorno) e le donne con patologie croniche gravi (rispettivamente 34,9% e 46,5%). Nel Mezzogiorno, inoltre, le donne ultrasessantacinquenni che hanno la condizione peggiore, vale a dire che sono affette da almeno una patologia cronica grave e da multimorbilità, è pari al 40% contro il 27% nel Nord e il 30,4% nell’Italia centrale.

Attraverso il bando saranno sostenuti interventi “esemplari”, sperimentali e scalabili, tesi a introdurre, in collaborazione con i servizi socio-sanitari territoriali, soluzioni tecnologiche orientate al miglioramento del benessere e dell’autonomia delle persone che abbiano compiuto 65 anni. Potranno essere previsti interventi nell’ambito della teleassistenza, telemedicina, domotica o altre modalità di supporto che prevedano l’utilizzo di tecnologie avanzate e innovative.

Due le fasi previste: nel corso della prima saranno presentate le idee progettuali che dovranno chiaramente identificare le soluzioni tecnologiche da sperimentare e il loro contributo al miglioramento della qualità della vita delle persone ultrasessantacinquenni. Necessaria anche la presenza di un partner tecnologico disponibile a sostenere il 50% dei costi necessari allo sviluppo delle tecnologie. Le idee ritenute più valide e capaci di generare valore sociale ed economico sul territorio saranno selezionate e accompagnate nella seconda fase di progettazione esecutiva dell’intervento.
Le proposte potranno prevedere l’adattamento e/o il trasferimento di soluzioni tecnologiche già disponibili oppure la sperimentazione di nuove tecnologie. Oltre alla componente tecnologica, dovranno essere previsti servizi di accompagnamento e assistenza volti ad aiutare le persone interessate a mantenere le autonomie residue e a rafforzare i legami sociali, specialmente quelli intergenerazionali.

Saranno valutate positivamente quelle proposte che, tra le altre caratteristiche, presentino una chiara strategia di intervento in grado di generare l’impatto atteso; propongano modalità di intervento efficaci, misurabili e innovative; dimostrino la sostenibilità nel tempo dell’intervento proposto; prevedano adeguate modalità di comunicazione per la promozione delle iniziative proposte e dei servizi attivati.

I partenariati di progetto dovranno essere composti da almeno quattro organizzazioni, di cui una di Terzo settore come “soggetto responsabile”. Dovranno essere coinvolti almeno un altro ente non profit, la Asl responsabile del territorio in cui si intende intervenire e un ente che avrà il compito di realizzare le soluzioni tecnologiche. Gli altri partner potranno appartenere al mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.

Le proposte dovranno essere presentate online, attraverso la piattaforma Chàiros dal sito www.fondazioneconilsud.it.

In apertura photo by Philippe Leone on Unsplash


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