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Cooperazione & Relazioni internazionali

Appello per un Movimento Europeo di Azione Nonviolenta in Ucraina

La nostra principale idea è di portare la forza trasformatrice della nonviolenza attiva dentro lo scenario del conflitto, non più idealmente, ma concretamente, attraverso la mobilitazione di massa di migliaia di civili europei in Ucraina. La piattaforma per aderire e partecipare

di Redazione

35 organizzazioni si sono unite per un progetto concreto di pacificazione ed aiuti umanitari che porta il nome di Movimento Europeo di Azione Nonviolenta.

La nostra principale idea è di portare la forza trasformatrice della nonviolenza attiva dentro lo scenario del conflitto, non più idealmente, ma concretamente, attraverso la mobilitazione di massa di migliaia di civili europei in Ucraina.

L’affermazione della nonviolenza attiva nell’attuale contesto europeo, come valore fondante delle nostre nazioni e come pratica quotidiana di risoluzione dei conflitti, può esserci solo con la testimonianza coerente di un movimento fisico verso l’Ucraina.

Ci rivolgiamo a tutta la società civile europea perché desideriamo affermare la possibilità che esista una via diversa di risoluzione del conflitto in corso, e crediamo che la società civile nonviolenta europea ed ucraina debbano essere parti attive dei negoziati in corso.

Ciò a cui stiamo assistendo in questi due mesi è una progressiva tacitazione di qualsiasi altra ipotesi risolutiva del conflitto che non sia di tipo militare.

Mentre nelle prime fasi della guerra la popolazione ucraina ha potuto opporre resistenza sia con le armi del suo esercito che con numerose manifestazioni di non violenza, con le quali le popolazioni armate unicamente di una bandiera nazionale hanno costretto i carri armati ad arretrare, ultimamente l'assassinio e la tortura dei civili costringono migliaia di persone a rimanere nascoste nei rifugi, nelle chiese, nei teatri, terrorizzate e in assenza di cibo, acqua e medicinali.

Di fronte a questa barbarie, la nostra proposta è di organizzare, in collaborazione con la società civili ucraina, una massiccia Azione Nonviolenta e una grande operazione umanitaria nei luoghi del conflitto.

Intendiamo organizzare l’entrata in massa di pullman di volontari disarmati diretti nei principali centri in Ucraina al solo fine di compiere operazioni di evacuazione, in particolare dei più fragili, in particolare, vogliamo metterci a disposizione della liberazione e tutela dei sofferenti psichici che oggi sono intrappolati nelle decine di ospedali psichiatrici ucraini.

Il nostro impegno per la salute mentale servirà anche a sottolineare che è la guerra a rimanere l’unica vera pazzia.

Noi, pur comprendendo la resistenza armata degli Ucraini e non volendo sminuire con questa azione il lavoro diplomatico che gli Stati Europei stanno mettendo in atto in questi giorni così difficili ed angoscianti, intendiamo affermare la possibilità che si debba aggiungere una nuova via di intervento nel conflitto in corso, quella via che può arrivare dalla società civile, che è pronta a marciare in massa ed in modo nonviolento a favore della nazione aggredita e che intende essere parte dei negoziati.

Conosciamo il pericolo che potrebbe scaturire dalla presenza di civili europei disarmati nelle zone di conflitto, ma riteniamo che le ragioni di prudenza non siano sufficienti a fermare le ragioni della nonviolenza in un conflitto che miete centinaia di morti ogni giorno ai confini della nostra Unione e che potrebbe giungere fino al drammatico impiego di armi nucleari.

Siamo coscienti dei pericoli personali a cui la nostra azione nonviolenta ci espone e dichiariamo preventivamente che eventuali aggressioni contro i componenti del nostro progetto di Movimento Europeo di Azione Nonviolenta non debbano in alcun modo essere interpretate dai governi europei come atti di guerra contro le nostre nazioni di origine.

Alla società Civile Europea chiediamo di

  • Aderire all’appello per il progetto di un Movimento Europeo di Azione Nonviolenta
  • Partecipare alla campagna di People Raising per arrivare al coinvolgimento di minimo 5000 attivisti volontari, invitando i propri attivisti nonviolenti ad iscriversi sulla apposita piattaforma
  • Partecipare con l’invio di personale esperto nella mediazione culturale e linguistica ucraina e russa e con personale esperto in organizzazione logistica e pronto soccorso
  • Partecipare a una campagna di crowdfunding per la raccolta di somme pari ai costi del noleggio dei pullman ed alle spese logistiche della Azione Nonviolenta
  • Impegnarsi a coinvolgere nel territorio delle nazioni europee che aderiscono all’appello gruppi di sostegno in patria al progetto MEAN
  • Impegnarsi ad organizzare un’operazione di costante educazione alla nonviolenza ed alla riconciliazione rivolta in particolare agli adolescenti ucraini ospiti nei territori europei, anche nella forma dei centri estivi.

Nei prossimi giorni organizzeremo la prima delegazione di incontro con la società civile Ucraina per la condivisione della Azione Nonviolenta.

Le Associazioni firmatarie
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Rete di Economia Sociale Internazionale; Azione Cattolica Italiana; ACLI; BASE ITALIA; Fondazione EBBENE; Associazione Amici Casa della Carità; Gruppi di Volontariato Vincenziano AIC Italia; Associazione Antigone; Next Nuova Economia per tutti; CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza; Vita Non Profit; Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani; Cooperativa Sociale Dedalus; Associazione Comunità Progetto Sud; Associazione Nazionale BIOAS; Associazione Borghi Autentici d’Italia; Rete Sale della Terra; Rete dei Piccoli Comuni del Welcome; Incastri Creativi- Sicilia; Edipo RE e Pellestra benefit srl; Rete Maranathà di Cittadella; Associazione AK; Società Cooperativa Sociale FILEF; Società Cooperativa Sociale LA GRANDE CASA; Centro Giorgio La Pira; Laboratorio per la felicità pubblica; Unasam – Unione Associazioni per la Salute mentale; Consorzio Nova


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