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Economia & Impresa sociale 

Dalla sessualità al lavoro: da noi la presa in carico non ha tabù

Una giornata in presa diretta con gli operatori del centro Pollicino della cooperativa sociale Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio che si occupano di giovani autistici e delle loro famiglie

di Diletta Grella

Andrea, con quella pioggia di riccioli scuri, è un ragazzino di 15 anni che sprizza gioia e curiosità. E che per dimostrarti il suo affetto ti abbraccia fortissimo. Dall’età di quattro anni e mezzo frequenta il Centro Pollicino, il servizio educativo dedicato a minori autistici, che la cooperativa Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio ha aperto a Gallarate: «Venire qui mi piace tanto. Ci stanno spiegando che cos’è la sessualità, l’amore… che cosa vuol dire avere dei figli. Il mio sogno è fare il papà, vorrei dei bambini pieni di allegria». Quell’allegria che Andrea ha saputo mantenere, nonostante la vita l’abbia già messo davanti a prove molto dure. Come la perdita della sorellina a cui era legatissimo, tre anni fa, per una malattia improvvisa. «Questo posto per noi è una famiglia, che ha saputo accompagnarci nelle difficoltà che abbiamo attraversato, dandoci non una, ma dieci mani», ci racconta Sonia, la mamma di Andrea, con una forza d’animo incredibile.

«Pollicino è nato nel 2012 e finora oltre 90 minori hanno usufruito del servizio, al momento ne abbiamo 49» spiega Laura Puricelli, responsabile dell’Area Presa in carico e Progettazione sociale: «L’anno scorso, i ragazzi che hanno compiuto 14 anni, come Andrea, si sono spostati a Busto Arsizio, dove per loro abbiamo aperto “Avanti tutta”, un luogo più a misura di adolescente, dove si affrontano temi come gli affetti, l’amicizia, il lavoro…».
​Il focus della cooperativa, premiata all’interno del progetto Imprese Vincenti 2021 di Intesa Sanpaolo (nella tappa dedicata alle imprese sociali), è l’educazione e l’accompagnamento alla crescita e all’autonomia della persona con disabilità. L’attenzione all’autismo «si è sviluppata una decina di anni fa, in seguito ad un bando di Regione Lombardia, che invitava a progettare servizi ad hoc per questo target, che è in continuo aumento», precisa Puricelli.
Pollicino è un servizio educativo —abilitativo. I minori lo frequentano in media due pomeriggi alla settimana e lavorano molto in gruppo. «L’autismo è un disturbo caratterizzato da difficoltà nell’interazione sociale, oltre che da comportamenti che sono spesso ripetitivi», spiega Mariolina Caputo, coordinatrice del centro: «Le attività di gruppo, quindi, per i nostri ospiti sono fondamentali, perché li aiutano ad apprendere strategie di comportamento utili nella vita di tutti i giorni, in un contesto che però è protetto, dove ciascuno può avere i propri tempi e modalità». «Mio figlio in gruppo fa cose che con noi non farebbe mai:», racconta Laura, mamma di Nicolò, «come salire sulla ruota panoramica a Natale e tornare a casa felicissimo. Grazie agli educatori, lui e i suoi amici hanno preso consapevolezza del loro disturbo e adesso, quando incontra una persona che non conosce, Nicolò non perde l’occasione di spiegarle che cos’è l’autismo».

Quattro ragazzi si stanno divertendo con un gioco in scatola, aiutati da un’educatrice. A turno estraggono un’immagine e insieme inventano una storia che lega insieme le immagini. E così una zebra, una savana, una capanna, un profumo e un pezzo di formaggio diventano “C’era una volta una zebra, che correva felice in una savana e vide una capanna, da cui usciva un profumo di formaggio…”. «Questo invece è un laboratorio di psicomotricità», spiega Francesca Moraca, educatrice. Ci mostra sagome di mani e piedi appoggiate per terra, a formare un breve percorso. I bambini, uno dopo l’altro, devono percorrere qualche metro appoggiando una mano sulla sagoma della mano e un piede sulla sagoma del piede. Nessuno sbaglia e tutti attorno applaudono! «Proponiamo anche altri tipi di attività: ricreative, abilitative, laboratori sportivi e di tipo manipolativo…», postilla Moraca.
La presa in carico prevede una frequenza media di due accessi settimanali, con una retta mensile di circa 500 euro che, nella maggior parte dei casi, è sostenuta da risorse stanziate da Regione Lombardia. Alla cooperativa, invece, la gestione dei servizi per le persone con disturbi dello spettro autistico costa circa 380mila euro all’anno.

Il nostro Social Factor
«La nostra innovazione sociale sta negli occhi degli operatori che guardano gli ospiti con una progettualità che travalica il servizio che offriamo» spiega Giacomo Borghi, responsabile Area Diurni, Residenziali e Autismo della cooperativa Solidarietà e Servizi. «Noi operiamo in maniera integrata con le realtà che i ragazzi vivono ogni giorno: famiglia, scuola, sport, servizio di neuropsichiatria… I nostri educatori hanno tempo e risorse per confrontarsi con le altre agenzie educative, affinché per ogni ragazzo possa esserci un progetto di rete condiviso». «Un progetto che prosegue dopo i 18 anni» prosegue Mariolina Caputo, coordinatrice del centro Pollicino: «Lavoriamo per individuare le possibilità alla portata di ogni ragazzo dopo la maggiore età (centro socio educativo, sbocco professionale…) e in alcuni casi siamo noi a farci carico di questi giovani, con i servizi offerti dalla cooperativa».
Solidarieta e Servizi Cooperativa Sociale – via Isonzo 2 – 21052 Busto Arsizio (Varese) – www.solidarietaeservizi.it


Nella foto di apertura, i ragazzi del Centro Pollicino giocano in gruppo con l’educatrice Laura Rimoldi, inventando insieme una storia.


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