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Turismo accessibile, proposte per un corretto uso del PNRR

L’associazione 2HE-IO POSSO interviene sul tema del turismo accessibile e lancia il proprio monito per un corretto utilizzo dei fondi PNRR grazie all’esperienza maturata a partire dal 2015 con “La Terrazza”, nella spiaggia di San Foca, dove ha realizzato il primo accesso attrezzato al mare per persone affette da SLA

di Emiliano Moccia

Dal 2015 ad oggi sono state 851 le persone con disabilità ospitate nei mesi estivi a “La Terrazza”, l’accesso attrezzato al mare per chi affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie, realizzato su un tratto di spiaggia libera della marina di San Foca di Melendugno (Le) dall’associazione salentina 2HE-IO POSSO. Segno tangibile della sempre più crescente domanda di un turismo in grado di intercettare persone con disabilità e relativi famigliari offrendo loro servizi in grado garantire un’accoglienza inclusiva ed alla pari. Dalla loro esperienza è nata una struttura “gemella” in Sardegna, a Maladroxia, nel comune di Sant’Antìoco, in Provincia di Carbonia-Iglesias, ed un’altra in Emilia Romagna, a Punta Marina, nel comune di Ravenna. Altre collaborazioni sono in piedi per la creazione sia di strutture complesse come “La Terrazza”, quindi adatte ad ospiti con disabilità motoria elevata ed alte necessità di assistenza per la dipendenza da macchinari per respirare, comunicare e alimentarsi, sia in versione più leggere. Anche per questo, numerose Amministrazione Comunali si sono rivolte all’associazione per chiedere un parere su come attrezzare una spiaggia accessibile.

«Siamo molto felici di leggere che una parte dei fondi PNRR saranno utilizzati dagli enti locali per la realizzazione di infrastrutture per il turismo accessibile. Infatti, siamo convinti che più strutture nasceranno e più possibilità di inclusione saranno fornite alle persone con disabilità» spiega Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE-IO POSSO. «Ma, affinché questa opportunità sia gestita al meglio, è necessario che gli enti locali investano quel denaro in maniera lungimirante». Il direttivo dell’associazione, infatti, anche grazie all’esperienza maturata sul campo in tutti questi anni, ha elaborato una sorta di documento contenente gli accorgimenti in materia di struttura, servizi e gestione che andrebbero implementati per una spiaggia accessibile.

Di qui, la riflessione condivisa con quanti – pubblici e privati – vogliano seriamente ragionare sul tema del turismo accessibile orientando al meglio le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «In questi anni abbiamo verificato che la principale preoccupazione dei Comuni che ci hanno contatto è la realizzazione concreta della struttura, ma ci siamo sempre sentiti in dovere di metterli in guardia contro una grande tentazione: illudersi che per fare una spiaggia accessibile sia sufficiente realizzare una zona con pedana, bagni e una sedia JOB, per poi tagliare il nastro di inaugurazione. A nostro avviso» evidenzia Rollo «le strutture che nascono in questo modo hanno il fiato corto, perché trascurano che la struttura è inutile se non è accompagnata da adeguati servizi e da una saggia gestione globale».

“La Terrazza” di IO POSSO è nata otto anni fa attorno al sogno di Gaetano Fuso, salentino, assistente capo della Polizia di Stato, scomparso due anni fa. Malato di SLA, Fuso si è battuto per creare un luogo senza barriere, in cui il corpo appesantito o anche immobilizzato da malattie gravi come la sua potesse ritrovare leggerezza, in acqua, e serenità ed accoglienza in spiaggia. E la sua tenacia gli ha dato ragione. Situata sul lungomare Matteotti n. 57, “La Terrazza” è attiva ogni anno dal 15 giugno al 15 settembre, con apertura prevista tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.00. Gli ospiti possono beneficiare di tre postazioni più ampie con colonnina acqua/elettricità per chi necessita di ventilazione assistita e nove postazioni per le altre forme di disabilità, provviste di lettini ribassati, sedie da regista e idonea ombreggiatura. Non solo. La struttura dispone poi di due ampi bagni completamente attrezzati, anche con doccia calda, due ulteriori docce esterne, un box infermieristico attrezzato, dodici ausili per l’ingresso in acqua. A completare il tutto, un'ampia passerella che consente l’agevole spostamento con la sedia a rotelle. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Polizia di Stato sono gli atleti delle Fiamme Oro Salvamento e gli agenti della Questura di Lecce in possesso dell'apposito brevetto a svolgere il servizio di assistenza bagnanti per tutto il periodo di apertura della struttura.

Da questi numeri, quindi, parte il monito dell’associazione. «Chi vuole realizzare una spiaggia accessibile di qualità dovrà pensare, sì, alla struttura, dotandola di pedane e spazi accessibili, servizi igienici adeguati e riservati, parcheggi, ma anche a dove realizzarla, privilegiando location che per la loro conformazione siano inserite in un contesto collettivo e non ghettizzante. Secondo la nostra esperienza» rileva ancora Rollo «sono le postazioni con pedana e le toilette a dover essere riservate, mentre per tutto il resto sarà bene che il sito scelto permetta la massima interazione possibile tra persone con e senza disabilità, sia sulla spiaggia sia nella balneazione».

Anche per questo, la struttura immaginata da un ente privato o pubblico deve essere pensata per accogliere tutto il nucleo familiare, considerando anche la questione degli orari di apertura, «che devono essere il più estesi possibile. Servizi fruibili solo per pochi giorni, o poche ore durante l’arco della stagione estiva per carenza di organizzazione o di personale, sono di fatto un grande spreco, così come quei servizi che, pur presenti sulla carta, non sono pubblicizzati a dovere presso i potenziali utenti».

L’esperienza de “La Terrazza” si porta dietro un carico di storie chi in questi anni ha fatto il bagno nel mare per la prima volta nella sua vita o è tornato a tuffarsi in acqua dopo tanto tempo. Chi si è goduto qualche giorno di vacanza sulla spiaggia e chi si è avvicinato al mondo della disabilità condividendo un’esperienza di volontariato. Intanto, la nuova stagione è alle porte. Volontari ed operatori si stanno preparando ad accogliere persone con disabilità e loro famigliari per far vivere delle giornate in relax e spensieratezza, diffondendo la cultura del turismo accessibile che può essere replicata con successo in tutti i territori disponibili a mettere in pratica piccoli ma significativi accorgimenti strutturali e gestionali.