Welfare & Lavoro

Semi di Vita, una serra nel carcere minorile di Bari

La cooperativa sociale Semi di Vita ha inaugurato la “Cardoncelleria Fornelli” all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Fornelli di Bari. Nella serra lavorano due ragazzi provenienti dall’area penale. L’obiettivo è il riscatto sociale attraverso il lavoro

di Emiliano Moccia

«Curare la terra, curando le persone». Perché i Semi di Vita che danno il nome alla cooperativa sociale vogliono trasformarsi in «possibilità per i giovani provenienti dall’area penale di potersi riscattare attraverso il lavoro. Sono percorsi lunghi, che richiedono del tempo, ma l’importante è offrire questa opportunità ai ragazzi che hanno sbagliato e che anche loro siano questa possibilità». Angelo Santoro è il presidente di Semi di Vita, la cooperativa sociale che su Bari attraverso attività di agricoltura sociale sta promuovendo percorsi di inclusione socio-lavorativa per i giovani che provengono dalla giustizia riparativa.

Partiti dai 2 ettari di orto urbano sociale a Bari-Japigia, oggi Semi di Vita gestisce 26 ettari di terreni confiscati alla mafia a Valenzano e soprattutto, qualche giorno fa, ha preso finalmente il via il progetto “Cardoncelleria Fornelli”, la serra di 330 mq per la coltivazione di funghi cardoncelli e di un laboratorio di confezionamento di 70 mq partito all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Fornelli di Bari. Merito di “(ri) Abilita – Agricoltura sociale per l’inserimento lavorativo di giovani dell’area penale”, il progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo che ha permesso di coinvolgere nella fase iniziale «venti ragazzi in un percorso di formazione sui temi dell’agricoltura sociale. Del gruppo iniziale di giovani, tutti con difficili situazioni di vita alle spalle, in quattro hanno svolto sei mesi di inserimento lavorativo. Al termine, due di loro sono stati assunti dalla cooperativa» spiega Santoro. «Dopo il lavoro con i funghi, i due ragazzi assunti realizzeranno i telai per essiccare i pomodori, anche perché abbiamo messo in funzione l’orto presente nei 26 ettari confiscati alla criminalità organizzata che curiamo a Valenzano. I due neo-assunti, dunque, lavoreranno due giorni nella serra e tre giorni nell’orto».

Inoltre, insieme alla “Cardoncelleria Fornelli” è partita anche l’iniziativa di consegna a domicilio. «Il sistema organizzativo ed economico della cooperativa aziendale ruota intorno alla vendita dei prodotti coltivati sui terreni in gestione. L’intervento del Garante dei Minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, ci ha sostenuto per implementare uno strumento con il quale riusciamo ad inserire nei nostri percorsi lavorativi altri ragazzi. Adesso, infatti, abbiamo il furgone per il trasporto merci che rispetta tutte le normative e la piattaforma per gestire gli acquisti. Grazie a questa nuova opportunità» prosegue Santoro «assumeremo un altro ragazzo proveniente sempre dall’area penale e aumenteremo le ore di lavoro del giovane che già opera sul terreno prendendosi cura dei prodotti ortofrutticoli». Il lavoro, dunque, come forza riabilitante ed inclusiva per giovani in condizioni di fragilità e come scommessa per rigenerare i beni della collettività. Ed i Semi di Vita in questa fetta di Sud Italia continuano a fiorire.