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Lavoro e inclusione, i risultati del modello Lisa

L’esperienza della Croce Rossa Italiana nel campo dell’inclusione lavorativa post pandemica viene presentata venerdì 8 luglio nel corso di un incontro all’Auditorium della Musica di Roma. «Un modello di intervento decisamente innovativo che integra le tradizionali attività assistenziali con un approccio ispirato alle più moderne politiche attive del lavoro» osserva il presidente della Cri Francesco Rocca

di Redazione

Favorire l’autonomia delle persone con disabilità e promuovere eventi di matching domanda-offerta di lavoro e iniziative di sensibilizzazione sul territorio. Sono alcune delle attività del progetto Lisa, acronimo per Lavoro, Inclusione, Sviluppo e Autonomia sviluppato dalla Croce Rossa Italiana, con il finanziamento del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per favorire l’inclusione lavorativa delle persone in condizione di svantaggio e vulnerabilità e, al tempo stesso, accrescere la consapevolezza della comunità sull’importanza di coniugare produttività e inclusione sociale.

«La Croce Rossa Italiana ha dimostrato, nel corso della pandemia, di non limitare il suo impegno all’attività sanitaria in emergenza, ma di operare per fornire risposte immediate e a lungo termine anche rispetto alle conseguenze socio-economiche del virus. Ciò è avvenuto con gli aiuti concreti della “prima ora” come i pacchi alimentari e i buoni pasto, ma anche con una progettazione che ha portato alla realizzazione di Lisa, un modello di intervento decisamente innovativo che integra le tradizionali attività assistenziali con un approccio ispirato alle più moderne politiche attive del lavoro. E di questo siamo molto fieri», sottolinea Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana.

L’approccio integrato del progetto Lisa prevede il coinvolgimento di numerosi attori: i beneficiari dell’intervento, le persone a supporto della loro inclusione (i volontari della Croce Rossa Italiana) e la comunità in generale. Oggi nella cornice del progetto si contano 21 i Presidi Cri operativi in tutta Italia e oltre 800 i volontari adeguatamente formati per costruire percorsi di inclusione, orientamento al lavoro e formazione professionale. Diverse le aziende e le realtà del Terzo settore che hanno già “scelto di stare con Lisa”, come recita lo slogan del progetto. Tra queste: Cia – Agricoltori Italiani, Molini Pivetti, la Fondazione Human Age Institute, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Confederazione Aepi – Associazioni Europee delle Imprese e dei Professionisti e il consorzio Sale della terra.

Inoltre per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la Croce Rossa Italiana ha messo a punto la piattaforma di matching lisa.cri.it: da una parte ci sono i beneficiari del progetto Lisa che, con il supporto dei presidi regionali di Croce Rossa Italiana, possono creare i propri Cv online per valorizzare le loro competenze, interessi e le conoscenze; dall’altra parte le aziende e i datori di lavoro che hanno l’opportunità di ricercare personale adeguatamente formato e visionare profili personali.


I risultati del progetto saranno presentati nel corso dell'incontro "L'inclusione lavorativa post pandemica e l'esperienza della Croce rossa italiana" all'Auditorium Parco della Musica di Roma, Sala Petrassi, venerdì 8 luglio dalle ore 10 alle 13.30 (programma in allegato a fondo pagina). Sarà un momento importante di riflessione, ma anche di riconoscimento verso i Comitati territoriali che si sono messi in gioco e misurati con un progetto innovativo.
All’incontro aperto dal saluto del presidente Cri, Francesco Rocca interverrà Stefano Tangredi, delegato nazionale all’inclusione di Cri.
Dopo la presentazione dei risultati e delle testimonianze legate al Progetto Lisa alla tavola rotonda prenderanno parte: Mino Dinoi, presidente Confederazione Aepi; Cristiano Fini, presidente Cia – Agricoltori italiani; Francesco Marsico, responsabile Servizio documentazione di Caritas e Roberto Rossini, portavoce nazionale dell’Alleanza contro la povertà in Italia. Le conclusioni sono affidate a Roberta Fusacchia, direttore Area programmi e sviluppo associativo di Cri. Modera il direttore di VITA Stefano Arduini.

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