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Colombia, Petro promette la rivoluzione sociale

Il prossimo 20 luglio sarà presentato un primo pacchetto di disegni di legge per affrontare i problemi della fame, della povertà e implementare l'agenda per la pace. Il secondo, con le proposte di riforma agraria, politica e tributaria, sarà reso pubblico il 7 agosto, il giorno dell'insediamento del nuovo presidente, Gustavo Petro, il primo di sinistra e tradizionalmente vicino ai movimenti sociali. Se anche solo la metà di questi progetti sociali saranno implementati per la Colombia sarà un sogno che diventa realtà

di Paolo Manzo

Sono davvero tanti i progetti sociali del primo governo di sinistra della storia della Colombia. Appena si insedierà, il prossimo 7 di agosto, il neo presidente ex guerrigliero Gustavo Petro presenterà infatti un pacchetto di disegni di legge rivoluzionari per affrontare i problemi della fame, della povertà e implementare l'agenda per la pace, le tre priorità del suo governo. Ciò richiederà non solo il consolidamento della sua maggioranza in Parlamento, cosa che sta facendo con successo dallo scorso 19 giugno, quando ha vinto il ballottaggio, ma anche l'approvazione di una riforma fiscale per garantire le risorse necessarie.

Le nuove proposte verranno presentate in due tranche: il prossimo 20 luglio ed il 7 agosto, il giorno dell’insediamento di Petro. Si tratta di un pacchetto di iniziative di emergenza, che "mira a risolvere problemi urgenti come l'emergenza sociale ed economica nel più breve tempo possibile”, ha illustrato lo stesso Petro nei giorni scorsi. All’interno dei disegni legge un progetto di reddito di base, la riattivazione economica delle campagne e lo sviluppo dei punti dell'Accordo di pace ancora non attuati e che richiedono una regolamentazione legislativa, come la riforma agraria, quella politica, tutto il punto quattro sul narcotraffico sinora largamente disatteso e il sostegno a nuovi programmi per le tante vittime del conflitto armato colombiano.

Come nel resto dell’America latina, anche in Colombia il problema della fame è direttamente collegato alla povertà, che nel 2021 colpiva oltre il 39% dei suoi 50 milioni di abitanti, secondo il Dipartimento nazionale di statistica, il DANE. La Guajira, al confine con il Venezuela, ed il Chocó, frontaliero con Panamá, sono i due dipartimenti, l’equivalente delle nostre regioni, con i più alti tassi di estrema povertà. “La situazione della fame nel Chocó è disastrosa e ci sono molte persone che devono andare a letto dopo avere consumato appena un pasto al giorno”, denuncia padre Johnny Milton Córdoba, il 49enne direttore della Pastorale Sociale della diocesi di Quibdó, la capitale della regione. Gli altri dipartimenti con la più alta malnutrizione sono quelli di Vichada, Arauca e la già citata Guajira, tutti confinanti con il Venezuela. Proprio in questa zona, infatti, convergono altri due fattori scatenanti della fame, ovvero il conflitto armato, che nonostante gli accordi di pace del 2016 continua a mietere vittime tra la popolazione civile e i leader sociali a causa del narcotraffico e del settore minerario illegale, e il fenomeno migratorio. La Colombia è infatti oggi il più grande rifugio dei migranti venezuelani, due milioni di persone disperate in fuga dalla penuria di Caracas, quasi tutte da sfamare.

Una parte importante del programma sociale di Petro riguarda l’ambiente. Sarà finanziata la "decarbonizzazione dell’economia" mentre l'obiettivo dichiarato del nuovo governo colombiano è passare da una matrice energetica primaria e prevalentemente fossile, economicamente dipendente da carbone e petrolio, a una diversificata, basata sulle energie rinnovabili, le migliori per affrontare il cambiamento climatico. Petro ha promesso una transizione attraverso una "graduale riduzione del modello estrattivista”.

Il parco dei veicoli pubblici sarà sostituito con auto e bus elettrici e saranno costruite stazioni di servizio di ricarica delle batterie al litio. Verrà creato un fondo ad hoc per la transizione energetica con le risorse provenienti dalle royalties e dall'eliminazione di alcuni benefici fiscali per i settori degli idrocarburi, dell'estrazione del carbone e idroelettrico. Ecopetrol, la compagnia petrolifera statale colombiana, giocherà un ruolo di primo piano nella transizione, rimarrà pubblica per garantire i combustibili di cui il Paese ha bisogno per i prossimi 15 anni, sosterrà la ricerca, la scienza e lo sviluppo di tecnologie per la transizione verso l'energia pulita, oltre a contribuire con tasse, royalties e dividendi alle casse dello Stato. Petro ha anche promesso la sostituzione delle centrali termoelettriche con sistemi di accumulo e fonti rinnovabili. Il nuovo governo vieterà lo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio, fermerà i progetti di fracking e lo sviluppo di giacimenti petroliferi offshore. Inoltre non saranno concesse nuove licenze per l'esplorazione di idrocarburi, né sarà consentita l'estrazione mineraria a cielo aperto su larga scala.

Nel programma di Petro le donne occuperanno almeno il 50% di tutte le posizioni pubbliche, a tutti i livelli e in tutti i rami del potere, consentendo un processo decisionale di cambiamento con "prospettive e approcci femministi e antipatriarcali”. Le casalinghe saranno integrate nel sistema pensionistico per garantire i loro diritti e saranno ridotte le 8 ore al giorno che le donne dedicano alla casa rispetto alle 3 ore al giorno che dedicano gli uomini. "In questo modo si eviterà il doppio orario di lavoro dentro e fuori casa e le donne avranno più tempo ed energia a disposizione per il loro sviluppo autonomo".

Se Petro manterrà anche solo il 50% delle sue promesse, la Colombia sarà un paese migliore.


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