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Il nuovo Bauhaus europeo diventa locale

Il movimento creativo e interdisciplinare, lanciato dalla presidente della Commissione europea von der Leyen per ripensare le nostre città e spazi, si fa locale. La prima call dedicata all'approccio place-based ha selezionato 20 grandi progetti provenienti da 15 Stati Ue. Tra i vincitori c'è l'Italia, con un progetto di museo diffuso del mobile e del merletto a Cantù (Como)

di Cristina Barbetta

«Il movimento del New European Bauhaus (Nuovo Bauhaus europeo) intende essere un ponte: un ponte che ha da una parte il mondo della scienza e della tecnologia, e dall’altro il mondo dell’arte e della cultura. Si tratta di una nuova estetica dello European Green Deal, che unisce buon design a sostenibilità, ha affermato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha lanciato nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2020 questo movimento creativo e interdisciplinare, plasmato collettivamente da migliaia di persone e organizzazioni in tutta Europa, e oltre.

«Il New European Bauhaus (NEB) porta il Green Deal europeo più vicino alle menti e alle case delle persone e rende tangibile il comfort e l’attrattiva del vivere in maniera sostenibile. Il nuovo Bauhaus dimostrerà che il necessario può anche essere bello. (…) Sarà un acceleratore per nuove soluzioni o un hub per network o per esperti globali. Potrebbe essere uno spazio di discussione per i cittadini interessati all’argomento», ha evidenziato la Presidente della Commissione.

Prima call del New European Bauhaus dedicata a iniziative locali
La prima call dedicata a iniziative locali è stata un successo: sono state presentate alla Commissione europea più di 80 domande da parte di Comuni piccoli e di medie dimensioni in tutta Europa. Dopo una valutazione approfondita e una decisione finale del Comitato di Selezione, sono stati scelti 20 progetti che presentano un grande potenziale di esemplificare i valori del nuovo Bauhaus europeo.

Cantù vince il New European Bauhaus
Tra i vincitori della call c'è anche l’Italia, con un progetto del Comune di Cantù (Como), che otterrà il finanziamento dell’Unione europea: un museo diffuso del mobile e del merletto con sede tra Villa Calvi e l’ex chiesa di Sant’Ambrogio. Lo scopo? Valorizzare e preservare le tradizioni produttive e culturali del territorio, la promozione del patrimonio architettonico e la valorizzazione delle attrattive turistico-culturali-commerciali.

Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le Riforme, ha affermato: «20 grandi progetti sono stati scelti tra più di 80 domande da tutta Europa- un chiaro segno che il nuovo Bauhaus europeo sta diventando locale. La politica di coesione è in una posizione ideale per sostenere piccole città e paesi e per coinvolgere le autorità pubbliche nel lancio di nuovi progetti del New European Bauhaus a livello regionale».

I progetti vincitori provengono da 15 Stati europei. Oltre all’Italia, gli altri progetti vincitori che saranno finanziati dalla Commissione europea e riceveranno anche l'aiuto di esperti interdisciplinari, provengono da Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, FInlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia. I vincitori riceveranno una ricca expertise necessaria per trasformare le loro idee di progetti di nuova Bauhaus.

In totale 18 Stati membri hanno presentato 87 proposte per la call Support to New European Bauhaus Local Initiatives ("Sostegno alle nuove iniziative del New European Bauhaus”). Questa call fornisce assistenza tecnica a comuni piccoli e di medie dimensioni, che non hanno le capacità o l’expertise necessaria per trasformare i loro progetti di NEB in realtà. La Commissione ha selezionato i 20 vincitori tra le proposte che si sono classificate più alte, cercando una distribuzione equa di territori in termini di bilanciamento geografico, grandezza dei comuni e caratteristiche socio- economiche.

I progetti di New European Bauhaus vanno da inclusione sostenibile, a comunità vulnerabili, a rigenerazione di siti industriali, dalla promozione di comunità locali al riunire digitalizzazione e settori creativi in centri d’arte e cultura, da attività transnazionali al focus su isole e quartieri, con la popolazione dei comuni ospiti che va da 700 a 85.000 abitanti.

Che cos'è il nuovo Bauhaus europeo?
Il nuovo Bauhaus europeo sarà una forza trainante per dare nuova vita allo European Green Deal in un modo attraente, innovativo e incentrato sull’uomo. È un movimento basato sulla sostenibilità, sull’inclusione e sull’estetica, per portare lo European Green Deal più vicino alle persone.

Chi è coinvolto nel progetto
Ispirandosi all'approccio multidisciplinare proprio della Bauhaus, il New European Bauhaus si propone di coinvolgere architetti e scienziati, artisti e imprenditori, ingegneri, studenti, designer e semplici cittadini per lavorare insieme, formando una comunità coesa in cui non ci siano divisioni tra scienza, educazione, impegno civile, cultura e tecnologia, per progettare nuovi modelli di vivere.

Inclusione, estetica e sostenibilità, i principi fondamentali del New European Bauhaus
Quando Ursula von der Leyen ha presentato l’iniziativa della Commissione, ha evidenziato i principi distintivi del nuovo Bauhaus europeo:

  • Inclusione: dalla valorizzazione della diversità, all’assicurare accessibilità e un buon rapporto qualità/prezzo
  • ​Estetica: qualità dell’esperienza e dello stile, al di là della funzionalità
  • Sostenibilità: dagli obiettivi climatici, alla circolarità, a zero inquinamento, alla biodiversità

Perchè un nuovo Bauhaus europeo
Come ha osservato la Presidente von der Leyen, un secolo dopo la Bauhaus ci troviamo ad affrontare nuove sfide: il cambiamento climatico, l’inquinamento, la digitalizzazione e un'esplosione demografica (che dovrebbe portare la popolazione mondiale a più di 10 miliardi di persone a metà di questo secolo), «insieme a una crescita economica apparentemente illimitata che va a spese del nostro benessere, del nostro pianeta e delle nostre risorse naturali limitate».

Gli edifici e le infrastrutture sono responsabili di almeno il 40% di tutte le emissioni di gas a effetto serra, «quindi bisogna ripensare e ripianificare», afferma von der Leyen. «E l’Europa può e deve giocare un ruolo leader. Questo è il motivo per cui abbiamo reso lo European Green Deal la nostra priorità. Apre nuove opportunità ed è la nostra strategia di crescita. L'obiettivo principale è che l’Europa sia il primo continente a impatto climatico zero nel 2050».

«Ma voglio che questo sia più di un progetto ambientale o economico», ha dichiarato Ursula von der Leyen. «Il New European Bauhaus deve essere anche e soprattutto un nuovo progetto culturale per l’Europa». «Ogni movimento ha il suo look and feel. E questo cambiamento sistemico ha bisogno della sua estetica- un’estetica che unisce design e sostenibilità».

Le origini del movimento: il Bauhaus
L’iniziativa della Commissione si ispira al Bauhaus, la scuola di architettura e design che si è sviluppata in Germania dal 1919 al 1933. Fondata a Weimer dall’architetto Walter Gropius, il Bauhaus, che letteralmente significa “ L’arte di costruire”, ha mobilitato ogni disciplina: dall’architettura, al design, all’industria, all’arte, alla lavorazione dei metalli, alla pittura, alla tessitura… Il Bauhaus è diventato presto un movimento internazionale per l’architettura, l’arte e il design, che ha influenzato il pensiero creativo, i mobili e anche i paesaggi urbani in tutto il mondo per più di un secolo, come ha evidenziato Ursula von der Leyen in occasione del lancio dell’iniziativa. La presidente della Commissione europea ha specificato: «Mettendo insieme arte e praticità, il Bauhaus ha letteralmente aiutato a dare forma alla transizione sociale ed economica verso una società industriale e verso il 20esimo secolo».

Le città e il New European Bauhaus
«Dopo aver evitato la natura per decenni in favore di edifici affollati di metallo e mattoni, il New European Bauhaus suggerisce agli architetti di volgere il loro sguardo agli alberi, alle foglie e agli spazi verdi. Incoraggia gli esperti a riportare la natura nella vita di tutti i giorni, a renderla parte integrante delle costruzioni e degli spazi urbani del futuro». Così Eurocities, il network di più di 200 città in 38 Paesi, che rappresentano 130 milioni di persone e che lavorano assieme per assicurare una buona qualità della vita per tutti.

«Certamente i governi locali sono al centro del progetto del nuovo Bauhaus europeo», ha affermato Pietro Reviglio, consulente politico per la governance a Eurocities. «Le amministrazioni delle città stanno diventando ambasciatrici dell’iniziativa sul campo e stanno cercando opportunità per passare dalle parole all’azione». Tuttavia per molte città sarà importante essere in grado di utilizzare gli incentivi e le opportunità di finanziamento per essere in grado di sostenere l’iniziativa nel lungo termine”, ha avvertito Reviglio.

Foto di apertura: Bauhaus_Dessau. Wikimedia Commons
Foto nell'articolo: danist-soh/Unsplash


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