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Alleanza Società civile, non un partito ma uno spartito per una nuova politica

Tra gli obiettivi ridurre la distanza impegnando i partiti e i candidati ad avvicinarsi, su alcune visioni e proposte concrete, alla posizione della società civile e continuare con proposte, iniziative, raccolte di firme il dialogo tra società civile e parlamentari eletti

di Agnese Palmucci

Un’alleanza «trasversale, aperta e inclusiva» capace di ridurre la distanza tra società civile e mondo politico. Decine di associazioni, reti, enti del terzo settore, cittadini attivi, insieme per scrivere uno “spartito” da consegnare agli uomini e alle donne che il prossimo 25 settembre saranno eletti in Parlamento. Ieri, con un convegno nel Palazzo della Cooperazione, a Roma, l’Alleanza della Società Civile ha presentato un appello alla politica (promosso ad agosto), alla presenza di candidati alle elezioni nazionali e di amministratori locali.

Asvis, Csv.net, Fondazione per la Sussidiarietà, ActionAid, Next Nuova economia, Aiccon, sono solo alcune delle numerosissime organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello. Tra gli obiettivi ridurre la distanza impegnando i partiti e i candidati ad avvicinarsi, su alcune visioni e proposte concrete, alla posizione della società civile e continuare con proposte, iniziative, raccolte di firme il dialogo tra società civile e parlamentari eletti, Tra le priorità un dialogo concreto su fisco, migranti, disuguaglianze, ambiente e lavoro. «Vogliamo dar vita ad un nuovo luogo, un contenitore per dire che la democrazia ha bisogno della cittadinanza attiva», ha spiegato Leonardo Becchetti (nella foto), economista e promotore dell’appello.

L’obiettivo è riuscire ad essere più incisivi come Terzo settore, sulle politiche pubbliche, anche per riabilitare ai cittadini l’orizzonte della “buona politica”. «Questa è una proposta di benedizione e non di maledione verso la politica», spiega Mauro Magatti, docente di Sociologia all'Università Cattolica di Milano, un altro dei promotori, – perché non c’è futuro se non integriamo i partiti con le realtà dei cittadini. Cittadini non solo contribuenti ma contributori». A spingere sulla necessità di «darsi da fare» Mariangela Cassano, presidente di ActionAid Italia: «Stiamo offrendo la possibilità di intravedere un cambiamento». In più, occorre far capire alla politica, secondo Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione della Sussidiarietà, che «la società civile crea benessere senza pesare sulla spesa pubblica».

“Non un partito dunque, ma uno spartito”, secondo Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica all’Università Cattolica, fatto di temi e questioni cruciali, come denatalità e “degiovanimento”, che «impediscono alla nostra società di progredire». Per Carla Collicelli (Asvis) l’Alleanza è l’occasione «per avere una voce unitaria su alcuni temi condivisi». Con l’impegno della società civile dovranno trovare risonanza, secondo Paolo Venturi (Aiccon), anche i temi della valorizzazione del lavoro educativo e della scuola. Da parte del Forum del Terzo Settore, come spiega la portavoce Vanessa Pallucchi, è pronta una «piattaforma» che «individui alcuni nodi strutturali» della società, per analizzarli dal punto di vista delle risorse della sussidiarietà. Nei panel, moderati da Riccardo Bonacina, anche rappresentanti di Uncem, Retinopera, Associazione Camaldoli, Cnel, Adiconsum e Argomenti2000.

A raccogliere le proposte della società civile i sindaci e gli esponenti della politica nazionale candidati in questo turno elettorale. «Abbiamo bisogno di una buona comunità – ha detto Graziano Delrio, deputato dem, – e se qualcuno pensa di poter vincere le battaglie da solo, sappia che il Paese non ce la farà». Per Marco Bentivogli e Rossella Muroni (Pd), la società civile deve tornare ad essere «pietra miliare della ricostruzione». Il candidato per Forza Italia, onorevole Antonio Palmieri, ha sottolineato come la sussidiarietà sia un «patrimonio comune a tutte le forze politiche». Lorenzo Malagola (Fratelli d’Italia) auspica che la prossima legislatura potrà essere «una legislatura costituente anche per quanto riguarda un nuovo patto sociale». Invece per Azione-Italia Viva, Maria Chiara Gadda ha messo in luce come, pur partendo da prospettive diverse sul mondo, in Parlamento si debbano condividere battaglie politiche per il bene comune così come è stato per la Legge antispreco o per il Servizio civile .

Tra i numerosi sindaci e amministratori locali intervenuti, oltre Rosanna Mazzia, Vito Fusco, Matteo Lepore, Stefania Proietti. anche Angelo Moretti, consigliere comunale a Benevento e portavoce del Mean, che ha ricordato come non possa esistere una buona politica «che non ha a che fare con la fisicità delle persone, delle città, dei territori che costringono la politica a un corpo a corpo con i bisogni e i cittadini».


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