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Cooperazione & Relazioni internazionali

Cento neonati abbandonati ogni giorni in Marocco: cosa aspettiamo a introdurre la kafala?

La richiesta di AiBi alla politica: seguire l'esempio del Belgio, che recentemente ha stretto un accordo bilaterale con il paese nordafricano per la realizzazione di questa accoglienza diversa dall'adozione

di Redazione

Come tutelare i bambini senza famiglia di un Paese che non contempla o proibisce l’adozione internazionale? La misura di protezione dell'infanzia prevista nei Paesi di tradizione giuridica islamica è la kafala, riconosciuta da diversi paesi europei e in particolare dal Belgio con una legge del 2005: sempre il Belgio ha recentemente firmato un accordo bilaterale con il Marocco che prevede l'accoglienza dei bambini in Kafala e la possibilità che la stessa sia poi convertita in adozione, così da assicurare al bambino l’accesso a tutti i diritti. Anche l’Italia, con la ratifica del 2016 della Convenzione dell'Aia del 1996, ha formalmente la possibilità di organizzare in sicurezza, nell'ambito della cooperazione tra Stati, le procedure per l'affidamento internazionale e quelle per il collocamento di minorenni attraverso la kafala, ma concretamente nulla è stato fatto.

Il rapporto UNICEF del 2015 afferma che – pur nella mancanza di dati certi – l'abbandono in Marocco prosegua al ritmo di circa 100 bambini al giorno, solo considerando gli abbandoni alla nascita. Troppi per accoglierli tutti nei 49 centri esistenti, e così il 60% dei bambini tra zero e sei anni senza protezione familiare, in Marocco, è a carico della società civile o in abbandono per strada. Alla luce di questi dati – afferma AiBi – «risulta evidente l’urgenza di regolamentare le procedure tra Marocco e Italia al fine di stabilire una "comunicazione" tra i due sistemi giuridici che tenga conto del superiore interesse dei bambini. Il Marocco richiede che siano condotte delle verifiche sull'idoneità dei richiedenti stranieri a prendersi cura di un bambino abbandonato e ha stabilito che la residenza in Marocco non sia una condizione di ammissibilità delle domande per prendere in Kafala un minore in via temporanea. In Italia, in base ai dati Istat riferiti a gennaio 2022, ci sono circa 430mila cittadini del Marocco regolarmente residenti (oltre l'8% dei circa 5,2 milioni di stranieri residenti): si tratta molto spesso di persone con un buon grado di integrazione, fra cui potrebbero certamente esserci famiglie disponibili all’accoglienza. In vista delle ormai prossime elezioni, chiediamo che le forze politiche manifestino espressamente la propria posizione rispetto all'impegno di avviare ogni procedura possibile per rendere possibile e agevolare l'accoglienza dei bambini abbandonati, sia in Italia sia all'estero, rendendo possibile realizzare l’accoglienza dei bambini in Kafala anche in Italia.


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