Economia & Impresa sociale 

La magia della natura recupera le radici della memoria

Un’operazione di restyling profondo, che ha ripensato e progettato uno spazio appartenente alle memoria collettiva. Con “Radici, piccolo museo della natura” ritorna in vita la storica cartoleria “De Magistris – Bellotti”, punto di riferimento non solo per il capoluogo siciliano, trasformandosi in centro culturale per la costruzione, la promozione e la divulgazione di un nuovo pensiero ecologico

di Gilda Sciortino

Respirare il profumo della terra bagnata, ascoltare il canto della fauna consapevoli che si tratta di un’occasione unica per fare la conoscenza di esemplari in via di estinzione, immaginare le acrobazie artistiche della lava provenienti da un vulcano in piena attività. Facile ammirare le bellezze della natura nei luoghi in cui questa esprime tutta la sua potenza. Inconsueto che questo viaggio si possa compiere in pieno centro cittadino, anche se la magia c’entra sempre dal momento che “Radici, piccolo museo della natura” nasce in quella che fu la storica sede della cartoleria De Magistris – Bellotti, al civico 23 di via Antonio Gagini, luogo molto caro a diverse generazioni di palermitani che trovavano lì quaderni, album da disegno ma anche strumenti ricercati per architetti, progettisti e artisti.

Uno spazio ritrovato, che ha già aderito al circuito "Hands On" e all'associazione nazionale "Piccoli Musei", nel quale ad accogliere chi, con l’incanto di quel bambino che già da agosto non vedeva l’ora di andare in cartoleria per trovare l’ultimo diario Jacovitti, Holly Hobbie o Tex da sfoggiare sin dal primo giorno di scuola insieme all’astuccio di colori che consentivano di alleggerire il pensiero di un altro anno scolastico durante il quale districarsi tra compiti e interrogazioni grazie all’arcobaleno di colori a spirito o di quelli a pastello. Una magia che profuma ancora oggi di buono grazie anche a Lorenzo Lo Dato, l'architetto che ha ridisegnato e progettato lo spazio svolgendo un lavoro di conservazione su molti dettagli che lo caratterizzano, rifunzionalizzando gli arredi Ducrot. Gli storici cassetti che contenevano quaderni, matite e penne e che, oggi come ieri, contengono dettagli e particolari che invitano alla ricerca e pongono interrogativi per andare alla scoperta del nostro ecosistema: dal mare, alla costa, alle catene montuose. Ed è proprio l’incanto che appartiene ai più piccoli, quello che avvolge anche gli adulti, sconfinando nello stupore e nella voglia di scoprire mondi sconosciuti.

Dentro "Radici" ogni foglio di carta e ogni colore, libro e dettaglio, ogni scelta, è frutto di un’attenta ricerca e riflessione. Un investimento che punta all'impresa culturale e al lavoro nel sociale per costruire consapevolezza ecologica e trovare nuove parole per parlare del futuro.

Quattro le donne palermitane che trasformato in realtà il sogno di molti, decidendo di imbarcarsi in questa avventura. Intanto l’intuizione è stata di Raffaella Quattrocchi che ha successivamente coinvolto Irene Mottareale, Caterina Strafalaci e Chicca Cosentino, tutte, ognuna di loro ha portato le sue specificità dentro il progetto e lo spazio, arricchendolo. Tutte e quattro unite dalla stessa forte convinzione e visione e cioè quella di puntare l'attenzione sull'ecologia, sulla biofilia e l'interdipendenza tra uomo e natura con un approccio scientifico, educativo, poetico e artistico, curando ogni singolo dettaglio.

«Questo sarà uno spazio di comunità – dicono insieme le fondatrici – che leghi insieme generazioni diverse sul tema dell'ecologia, questione che riteniamo urgente e su cui dovrebbero convergere scelte politiche e culturali».

Uno degli obiettivi di "Radici" è, infatti, quello di stimolare e di promuovere la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, attraverso un metodo laboratoriale, che parte da un’attenta ricerca dei materiali a ridotto o nullo impatto ambientale. L'atelier di Radici è uno spazio per osservare, ascoltare e rielaborare, attraverso esperimenti, creazioni e azioni poetiche. Un impegno che le fondatrici vogliono portare avanti coinvolgendo il territorio.

«Il dialogo continuo, che invita a una continua ricerca, è tra parenti e cassetti, ognuno dei quali affronta un tema – spiega Chicca Cosentino, educatrice con una lunga esperienza di percorsi che escono dalle aule scolastiche e dai testi per entrare in contatto con la natura nei luoghi in cui questa esprime tutta se stessa -, dando modo di toccare con mano quel che raccontiamo. Un’occasione di stupore poetico, ma anche scientifico, che si intreccia con una narrazione poetica e narrativa che preveda anche i numerosi “sogni nel cassetto” che prendono vita grazie alle installazioni video di Pippo Zimmardi. Altrettanto romantiche le narrazioni di Alberto Nicolino e Costanza Minafra che impreziosiscono il percorso, Tanti i temi interattivi che daranno modo a chiunque di aprire cassetti e comporre da soli il proprio mosaico che avvicina presente e futuro, dando modo di costruire il proprio ambiente ideale ideale»

Chi, dunque, oggi fa ingresso in “Radici” trova un centro culturale per la costruzione, la promozione e la divulgazione di un nuovo pensiero ecologico, uno spazio polifunzionale, dedicato a bambine, bambini e adulti, che supera l’idea tradizionale di museo e si evolve per accogliere momenti quotidiani di studio, di lavoro, di gioco o di semplice svago. “Radici” nasce dal desiderio di coniugare l’approccio scientifico con una narrazione poetica. Il Museo è, prima di tutto, un punto d’osservazione comune da cui partire alla scoperta della natura, del territorio e del suo medio ambiente, per imparare così a leggerne storie e paesaggi. Un luogo che stimola la conoscenza di grandi e piccoli anche attraverso l'immaginazione fantastica per i continui rimandi tra natura, arte e letteratura. Scienza e poesia sono solo due delle chiavi di accesso per stabilire un contatto stretto con i diversi ecosistemi e per svelare le connessioni che li legano.

Tantissime le maestranze locali, e non solo, coinvolte nella realizzazione degli allestimenti e dei numerosi elementi che caratterizzano “Radici”.

Le illustratrici Valentina Gottardi Cocai Design e Gaia Cairo hanno raccontato i diversi aspetti del paesaggio con il loro tratto. Valentina Gottardi produce da anni una linea ispirata al metodo Montessori, collabora con Clementoni ed Editoriale Scienza e con prestigiose istituzioni. Gaia Cairo, raffinata illustratrice specializzata in illustrazione naturalistica, vanta già importanti collaborazioni come quella con il Muse di Trento.

Il falegname che ha curato minuziosamente tutti i dettagli degli arredi è Aurelio Ciaperoni "Fuori Catalogo", l'artista che ha progettato e realizzato gli allestimenti con dovizia di particolari è Mariangela Di Domenico che, con tecniche che spaziano tra la sartoria, la scenografia e il diorama, ha arricchito i contenuti con dettagli evocativi. Tante anche le collaborazioni con esperti per i contenuti scientifici e un dialogo continuo con Palermo Scienza e Daniele Crisci che ha anche curato, insieme ad Aurelio Ciaperoni, gli exhibit scientifici.

All'interno dei 250 metri quadrati di “Radici” ci sono varie aree, quella espositiva, la caffetteria, il bookshop e l'atelier per i laboratori. Un luogo vivo e attivo tutto il giorno grazie a visite guidate, laboratori, attività libere, angoli di quiete e meraviglia, scaffali di libri e riviste specialistiche da cui lasciarsi attrarre sono soltanto una parte di quanto è possibile trovare, magari mentre si gustano le piccole specialità della cucina a km 0

Psr accedere a questo spazio si può scegliere esplorazioni libere o visite guidate con la possibilità, anche per le scolaresche, di fare vere e proprie esperienze creative.

I fine settimana potranno essere l’occasione giusta anche per partecipare a laboratori di letture e narrazione che partendo da libri molto particolari o da sollecitazioni “in punta di penna con germogli d’inchiostro” che faranno immaginare di essere in mezzo a boschi o foreste. Habitat naturali in cui sognare di costruire la propria casa sull’albero e decidere di abbandonare la frenesia quotidiana per contribuire a ricreare un mondo nuovo, nel quale la natura possa finalmente avere parola e riportarci alla nostra vera essenza, quella umana, che purtroppo abbiamo un po’ tutti perso di vista.