Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Sardegna, approvata la legge sulle comunità energetiche

Il Consiglio regionale dell'Isola ha previsto 14 milioni di euro da spalmare negli anni 2023 e 2024: una parte andrà al reddito energetico, che consentirà alle famiglie sarde di potersi dotare, nelle proprie abitazioni, di impianti alimentati con fonti rinnovabili

di Luigi Alfonso

La Sardegna scommette sulle comunità energetiche. Lo fa con il Testo Unico in materia di energia approvato il 4 ottobre scorso in Consiglio regionale. Per agevolare questa innovativa formula, il parlamentino sardo mette a disposizione una parte dei 14 milioni di euro resi disponibili, da spalmare in due annualità (2023 e 2024). Troppo poche?

«Questo è un primo stanziamento – spiega il consigliere regionale Piero Comandini, primo firmatario della proposta di legge – in attesa di capire quale sarà la risposta dei privati al bando che la Giunta regionale dovrà predisporre entro 60 giorni dall’approvazione. Se andrà come spero e credo, la Regione potrà sempre intervenire rifinanziando la legge. Che, detto per inciso, arriva con due anni di ritardo rispetto ai nostri intendimenti: abbiamo perso tanto tempo, inutilmente, ma ora non è più il tempo delle polemiche. Guardiamo avanti e cerchiamo di arrivare presto alla meta, perché la situazione internazionale e le criticità causate dai prezzi del gas non consentono passi falsi. Sono soddisfatto di questo risultato: la ritengo una buona legge».

«Con questo provvedimento – spiega l’assessora dell’Industria, Anita Pili – mettiamo a disposizione dei Comuni della Sardegna 14 milioni di euro destinati alle comunità energetiche e al reddito energetico, utile a dare respiro alle famiglie in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e all’impossibilità di dotarsi autonomamente di sistemi ad energia rinnovabile. Dei 7 milioni annui, 2 milioni sono destinati alle comunità energetiche e 5 milioni al reddito energetico delle famiglie. Le misure individuate dal Testo Unificato sono di natura strategica e strutturale: il reddito energetico consentirà alle famiglie sarde di potersi dotare, nelle proprie abitazioni, di impianti alimentati con fonti rinnovabili. Le comunità energetiche consentiranno invece alle amministrazioni comunali di dar luogo all’avviamento delle comunità senza sottrarre risorse dal proprio bilancio».