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Politica & Istituzioni

Anziani, approvata la legge delega

L'Assemblea della Camera ha approvato la "delega anziani" con 150 voti a favore, nessun contrario e 72 astenuti. Parte la riforma della non autosufficienza. Decreti delegati da promulgare entro gennaio 2024

di Sara De Carli

Nella seduta di martedì 21 marzo, l'Assemblea della Camera, con 150 voti a favore, nessun contrario e 72 astenuti, ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, già approvato dal Senato. La delega, secondo quanto previsto dal Pnrr, doveva essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro la fine di marzo. Da aprile 2023 si lavorerà alla stesura dei decreti attuativi.

Il disegno di legge, che recepisce le indicazioni di Terzo Settore e categorie professionali di riferimento, impegna il Governo ad adottare misure volte all'invecchiamento attivo, alla promozione dell'autonomia e alla prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell'assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative. La disposizione prevede, in via sperimentale e progressiva, l'introduzione di una prestazione universale graduata, in sostituzione dell'indennità di accompagnamento: le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come erogazione in denaro o sotto forma di servizi alla persona.

«Oggi nasce un nuovo welfare, per valorizzare e difendere i diritti delle persone nella loro Terza età», ha scritto il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci. «In soli 150 giorni, abbiamo raggiunto un obiettivo storico che cambia radicalmente l’approccio dello Stato rispetto alle persone anziane. Si tratta di una riforma strutturale e contro la loro marginalizzazione che affronta la grave carenza di assistenza territoriale, sia sanitaria che sociale, che si ripercuote sulle strutture ospedaliere e sulle famiglie. Il Governo, modificando il testo ereditato dal precedente esecutivo, aggiunge cuore, solidità e coraggio dando un messaggio di speranza e di civiltà, che va nella direzione di una maggiore inclusione, protezione e valorizzazione delle persone nella terza fase della loro vita».

Nella storia del nostro Paese questa è la prima riforma del settore ed è attesa dalla fine degli anni ’90, quando si cominciò a discuterne in sede tecnica e in politica. Nel frattempo, analoghe riforme si sono avute in numerosi Stati, ovunque con il medesimo scopo: modificare strutturalmente i sistemi di welfare, ideati quando gli anziani non autosufficienti erano ben pochi, per metterli in condizione di rispondere alla loro sempre più diffusa presenza.

Foto Pexels


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