Capsule di caffè che si trasformano in riso da donare ai poveri

Arriva anche in Puglia il progetto “Da Chicco a Chicco” per trasformare le capsule di caffè usate in riso che sarà donato al Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli” e della Puglia Onlus, che ogni giorno attraverso le strutture caritatevoli convenzionate aiutano oltre 71mila persone in difficoltà

di Emiliano Moccia

Dal 2009, da quando cioè ha aderito alla Rete Banco Alimentare, ha raccolto ogni giorno eccedenze alimentare per ridistribuirle gratuitamente alle persone indigenti, a quelle che fanno fatica a mettere il piatto a tavola. Italiani e migranti, senza dimora e famiglie con casa ma che per mangiare si recano alle mense per i poveri. Il Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli” è ormai il punto di riferimento di 109 strutture caritatevoli della provincia di Foggia che aiutano 19mila persone che vivono in difficoltà. Le produzioni agricole, dell’industria alimentare, della ristorazione organizzata, della grande distribuzione organizzata che vengono raccolte dal Banco alimentare della Puglia Onlus servono, invece, 170 strutture partner convenzionate che aiutano 52mila persone che vivono in difficoltà. Dal 1996 con la sede operativa di San Giorgio Jonico e altre due piattaforme logistiche per il transito dei generi alimentari a sostegno delle province di Taranto, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi e Lecce, il Banco provvede alle esigenze alimentare di migliaia di persone.

Perché in Puglia la povertà è un grido di aiuto che secondo i dati Istat riguarda il 27,5% di famiglie. Nuove e vecchie povertà che nelle mense dei poveri e nelle associazioni che si servono dei due Banchi alimentari pugliesi trovano un sostegno concreto contro la fame. Per questo, il progetto di economia circolare, recupero e riciclo delle capsule esauste “Da Chicco a Chicco” trova nella Puglia un’alleata importante. «Siamo impegnati nel recupero del cibo, che destiniamo a più di 52.000 persone in difficoltà. Numero purtroppo in crescente aumento anche nella nostra regione. Grazie alla collaborazione con Nespresso saremo in grado di donare 70.000 piatti e 63 quintali di riso a 170 strutture caritative» dice Luigi Riso, presidente di Banco alimentare Puglia.

Il progetto, infatti, permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle boutique del marchio e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. È da qui che si muove l’intero processo per portare a nuova vita le capsule usate. Ed i cittadini diventano parte attiva di questo processo di economia circolare e di attenzione all’altro.

In pratica, una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, coltellini, segnalibri, biciclette; il caffè esausto, invece, viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e poi ceduto a una risaia in provincia di Novara.

Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e da oggi, anche ai Banchi Alimentari della Puglia. Per capire l’importanza dell’iniziativa basta rivolgersi a chi ogni giorno è impegnato nel recupero dell’eccedenze alimentari «Questo progetto ci permetterà di donare ben 30.000 piatti di riso a 19.000 persone che vivono in difficoltà nel territorio della provincia di Foggia» spiega Gianluca Russo, direttore del Banco alimentare della Daunia “F. Vassalli”. In Puglia, al momento, sono attivi 5 punti di raccolta, insieme agli oltre 150 in Italia in più di 80 città.

“Da Chicco a Chicco”, dunque, è nato nel 2011 da un accordo siglato da Nespresso con Consorzio nazionale imballaggi alluminio, Utilitalia e Consorzio italiano compostatori. Da quando è partito, sono stati donati 5.000 quintali di riso, equivalenti a oltre 5.300.000 piatti a centinaia di strutture caritative che assistono più di 400.000 persone indigenti. «È un progetto vivo che anno dopo anno, grazie al coinvolgimento dei nostri e delle nostre clienti, e di nuove regioni, amplia il suo impatto positivo: sull’ambiente, grazie a un sempre maggior numero di capsule riciclate, e sulle persone, grazie alle strutture caritative, le famiglie e le persone che i banchi alimentari riescono a raggiungere e supportare» conclude Silvia Totaro, sustainability & she manager di Nespresso Italiana.