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Media, Arte, Cultura

Sfera Ebbasta vi sta rottamando. È solo questo che vi fa incazzare…

di Lorenzo Maria Alvaro

Ci avevamo visto giusto quando abbiamo proposto sul numero del mensile in edicola un'analisi dei testi della trap e un'intervista a chi produce quei dischi, per provare a capire una generazione. Non sapevamo ancora di Corinaldo. Poi è capitata la tragedia. E ci abbiamo visto giusto di nuovo cercando subito di evitare il tiro al piccione contro Sfera Ebbasta.

Dal momento del crollo di quel muretto si è scatenato uno tsunami nei confronti del trapper. Se non stupiscono gli articoli di IlSussidiario e Nuova Bussola Quotidiana che indicano nel rapper il fautore della musica senza Dio, la causa di ogni male e il simbolo di una generazione perduta, fa molto più impressione vedere un grande critico letterario come Gian Paolo Serino, dalle pagine del blog di Nicola Porro, fare lo stesso. Non tanto perché da certo mondo cattolico siano piuttosto scontati certi ragionamenti, quanto perché Porro sia un new dandy che ha fatto del pragmatismo il suo marchio di fabbrica e Serino si è sempre battuto, almeno in ambito letterario, contro i Genna, contro la casta, contro i circolini.

Che in musica Serino avesse posizioni diverse si doveva capire dalla sua sbandierata amicizia con Vasco Rossi. Lo Sfera Ebbasta degli anni '80. Uno che da quarantanni ci ammorba con il suo pseudo rock e che è stato (almeno per ora) molto più dirimente per i giovani del rapper di Cinisello, in particolare per quella generazione che più che morire schiacciata da un ponte si lasciava morire sulle panchine delle nostre città con le siringhe ancora nelle braccia.

Che Sfera Ebbasta, per via del suo nome o per via dei suoi testi (che non è chiaro se Serino abbia ascoltato o almeno letto), sia il riassunto del nulla in cui vivono i nostri figli è una contraddizione. I nostri figli semmai vivono qualcosa che Sfera Ebbasta racconta. Può piacere o meno. Ma bisogna farci i conti. E quindi è necessario provare a capire. Serino dovrebbe ricordarsi che le cose che scrive oggi le scrivevano altri quaranta anni fa di Vasco.

Ma forse la verità è un'altra. E non ha nulla a che fare con temi culturali o formativi. Qui il problema è, come sempre, il denaro. Sfera Ebbasta e i suoi epigoni, così come Ghali, stanno cannibalizzando un mercato, lo stanno facendo ribaltandone regole ed equilibri, e non fanno prigionieri. Da quando si sono affacciati sulla scena musicale non c'è stato più spazio per nessun altro. Fedez, che era una macchina di incassi, è stato in cima alle classifiche con la canzone per suo figlio con cui pubblicizza dei cellulari giusto qualche ora, finché non è uscita Happy Birthday di Sfera Ebbasta. Poi è scomparso. Non c'è più traccia nelle classifiche dei Vasco, delle Pausini, dei Jovanotti. Sfera Ebbasta li sta rottamando. Ed è il motivo principale per cui dico: evviva Sfera.

È la rivalsa dei giovani. Di una gioventù che per i Serino dovrebbe mettersi in fila ad aspettare diligentemente il proprio turno, che tutti quelli davanti abbiano mangiato. Sfera si è seduto Ebbasta. Questo è il motivo per cui lo attaccano tutti con la bava alla bocca. Non ce ne sono altri. Sfera è il vendicatore di tante generazioni che si sono viste rubare il futuro dall'ingordigia e dall'arroganza dei padri. Che non paghi del danno oggi vorrebbero anche fare la morale.

Su una cosa Serino ha ragione: «abbiamo fatto finta di niente per quieto vivere, per amicizia e per convenienza perché tutti sanno tutto». Su una cosa invece si sbaglia. Il basta a tutto questo non dipende più da voi. Non siete più in cima alla catena alimentare.

Un ultima cosa: dire che Sfera Ebbasta rappresenti il nulla significa che non si comprendono le sue canzoni. Il fatto che nessuno abbia alcuna voglia di spiegarvele dovrebbe essere un campanello d'allarme…


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