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CoorDown, Martina Fuga è la nuova presidente

Il Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down ha eletto il nuovo Comitato di Gestione e nominato le cariche sociali per il triennio 2024-2027

di Redazione

il nuovo direttivo di CoorDown (2024-2027)

Martina Fuga è la nuova presidente di CoorDown. L’assemblea annuale del Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down si è svolta a Milano nel weekend e ha eletto il nuovo Comitato di Gestione. Ne fanno parte Paola Carta, presidente di Fondazione Cepim di Genova; Paola Catizone, presidente di Pianeta Down; Stefania Massimino, presidente di Associazione Famiglie Persone Down di Catania; Manuela Sanvido, vicepresidente Air Down Moncalieri (TO); Martina Fuga, presidente AGPD Milano; Riccardo Bianchi, presidente Crescere insieme Rimini; Orietta Arcangeli, CEPIM Genova; Paolo Albi, AGBD Verona; Luigi Porrà, presidente Centro Down Cagliari. Una composizione che dà voce ai vari territori d’Italia.

Il neo eletto Comitato di Gestione ha nominato nella prima seduta le nuove cariche sociali per il triennio 2024-2027. È stata proclamata presidente di CoorDown Martina Fuga, mentre Luigi Porrá è stato nominato vicepresidente e segretario nazionale.

Martina Fuga, che era già vicepresidente del coordinamento, prende il testimone da Antonella Falugiani, che ha guidato CoorDown dal giugno 2017. Nata a Venezia, è milanese di adozione. Si  occupa di progetti di formazione e consulenza sui temi della Diversity Equity & Inclusion e di comunicazione strategica.

Dalla nascita della sua seconda figlia, Emma, nata con la sindrome di Down, è attiva in diverse organizzazioni che difendono i diritti delle persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva. Dal 2014 è responsabile della comunicazione di CoorDown e ha coordinato la realizzazione delle pluripremiate campagne di comunicazione di CoorDown, realizzate in occasione della Giornata Mondiale della sindrome di Down sotto la direzione creativa di Luca Lorenzini e Luca Pannese di Small NY, da “Dear Future Mom” alla recentissima “Assume that I Can”.

Dopo Lo zaino di Emma (Mondadori Electa, 2014) e Giù per la salita (Erickson, 2019) di recente Diciotto (Salani), un libro in cui racconta i diciotto anni di sua figlia Emma. «Credo davvero nel potere delle storie e quello che cerco di fare con il mio impegno in associazione è proprio riuscire ad allargare l’immaginario, ad aprire una prospettiva», ha detto in un’intervista a VITA. «È una cosa di cui continuo ad avere bisogno anch’io e infatti nel libro ringrazio alcune donne con sindrome di Down che ormai sono diventate semplicemente mie amiche perché con le loro biografie e le loro scelte continuano ad alimentare il mio immaginario, a darmi una prospettiva, ad avere fiducia. Continuano a dirmi che non siamo tutti uguali e che nemmeno le persone con sindrome di Down sono tutte uguali: ognuna ha costruito la sua vita».

Un passaggio di testimone per CoorDown e tante nuove sfide e impegni da affrontare per tutelare e promuovere i diritti delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie.


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