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Politica & Istituzioni

Un pieno di energia e di futuro

Franco Bomprezzi sul suo blog FrancaMente racconta il confronto con il premier in redazione con il Comitato Editoriale di Vita

di Franco Bomprezzi

Lo ammetto: era tanto tempo che non vivevo una situazione nella quale una discussione su temi caldi, come quello del futuro del nostro mondo, quello fatto di volontariato, associazioni, cooperazione, impresa sociale, si svolgesse in un clima di ragionevole speranza e di concretezza delle parole. È accaduto a Vita, la redazione era piena di persone speciali, ognuna di loro avrebbe potuto parlare per ore e raccontare le storie che ci riguardano: bambini, lotta alle malattie genetiche, cooperazione internazionale, sostenibilità ambientale, servizi alle persone con disabilità, anziani, imprese sociali, fondazioni filantropiche, e via elencando. Il meglio del terzo settore, se questa definizione ha ancora un senso. Ci siamo salutati l’un l’altro come un gruppo di amici che scoprono, d’un tratto, di avere percorso insieme, seppure a distanza, molte miglia di cammino irto di fatiche, di incomprensioni, di sconfitte, ma anche di vittorie.

È vero, al centro della scena c’era lui, Matteo Renzi, assieme a Luigi Bobba. Renzi, il presidente del Consiglio, adesso, ma anche la persona che in tempi non sospetti era già stato in questa sede, dimostrando competenza pratica, ed esperienza, sui temi che conosciamo bene e che spesso riusciamo a rovinare attraverso discussioni interminabili in gergo tecnico, incomprensibili persino a molti di noi. Renzi sta facendo da catalizzatore di questo mondo. Al di là delle promesse, persino prescindendo dai contenuti della pur validissima bozza di riforma del terzo settore, Matteo Renzi mi ha dato la sensazione di aver capito di che cosa questo mondo ha davvero bisogno: di adrenalina, di passione, di fiducia, di coraggio, di umiltà, di buon senso.

Mi sono lasciato contagiare al punto da scattare il primo selfie della mia vita, e infatti è venuto maluccio (nella foto di copertina).D’altronde io, come soggetto fotografico, non sono davvero un granché. Ma questa mia sensazione positiva non è innamoramento politico, ché anzi, per molti aspetti, sono ancora in attesa di capire se il fenomeno di questo sindaco del tutto particolare arrivato al vertice del potere politico italiano sia il frutto solo di una strepitosa capacità di comunicazione e di fascinazione, oppure si sta consolidando attraverso competenze e battaglie sociali ed economiche in grado davvero di modificare e migliorare un Paese che appariva sull’orlo del tracollo morale, prima ancora della bancarotta della spesa pubblica.

Renzi oggi ha chiarito che qualunque sua affermazione avrebbe potuto apparire dettata solamente dall’intento elettorale. E ovviamente ha detto la verità. Ma il 27 giugno prossimo, se il governo sarà ancora saldamente in sella, avremo per la prima volta un testo di riforma del terzo settore frutto del lavoro di consultazione più largo che sia mai avvenuto. Molti di noi hanno fatto osservazioni, hanno espresso perplessità, hanno insistito su singoli punti. Io mi porto a casa un consenso del presidente del Consiglio a insistere con forza sul rilancio del servizio civile, e anche una sottolineatura dell’utilità di Expo 2015 per affrontare e risolvere anche temi del tutto trascurati, come l’accessibilità per tutti dell’area metropolitana milanese. Ha compreso al volo le mie perplessità sulla voucherizzazione spinta, affidando il tema alle competenze di Luigi Bobba, ottima scelta. Ne riparleremo di sicuro.

La platea che lo ascoltava si è resa conto della sfida. Impossibile fermarsi alla ritualità della chiacchiere. Ora ci tocca buttare a mare gli steccati e gli orticelli, e costruire, se ne saremo capaci, una casa comune e un Paese migliore. Ci possiamo provare.


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