Governo

Valditara? Si converta a don Bosco e don Milani

A dirlo sono le Acli, in una dura nota sul tweet del titolare dell'Istruzione, a proposito dei tetti agli studenti stranieri per classe. L'associazione cattolica invita il ministro a riscoprire gli insegnamenti «di due santi sacerdoti», in termini di inclusione: don Milani e don Bosco

di Giampaolo Cerri

SCUOLA ELEMENTARE MULTIETNICA FOTO DI © STEFANO DE LUIGI/SINTESI

«In un Paese in cui vivono 5 milioni di cittadini stranieri regolari e oltre un milione di bambini con genitori di origine straniera, italiani di fatto ma non di diritto che negli ultimi anni hanno frequentato le scuole italiane, in percentuale alla popolazione scolastica, per 11,3%, pare che la preoccupazione maggiore del governo e del ministro della Scuola, sia quella di ritornare alle classi differenziate».

A dirlo sono le Acli, in una nota sul tweet del titolare di Via dell’Istruzione, su cui potete trovare un pezzo approfondito di Sara De Carli, che si legge qui, che richiama il tema, abbandonato, dello ius scholae.

L’idea di un Paese sempre più diviso per categorie

«Ci saremmo aspettati», prosegue la nota aclista, «a questo punto della legislatura un sussulto delle forze politiche sulla riforma della legge sulla cittadinanza e invece ci ritroviamo ancora a discutere di come dividere nella comunità scolastica, già di suo multiculturale, gli italiani dagli stranieri. Solo l’ultima manifestazione, in ordine di tempo, di un progetto,  o peggio, di una idea di Paese, sempre più diviso per categorie».

Computi ragionieristici

La nota, non firmata, prosegue così: «Tornando all’algebrica proposta del Ministro, riteniamo valga la pena ricordare, per chi come lui si avventura in computi ragionieristici, che in realtà criteri di composizione delle classi con riferimento a percentuali di presenze madrelingua esistono giàÌ da quasi quindici anni. Previsioni di difficile applicazione in aree del Paese a più densa concentrazione di migranti a cui si uniscono le migrazioni degli studenti italiani all’estero e l’inesorabile inverno demografico in corso che svuoterà le nostre scuole di 1,3 milioni di studenti. Piuttosto che dividere e differenziare, consigliamo al ministro Valditara di investire le migliori risorse umane ed economiche a disposizione del suo Dicastero per consentire ai ragazzi di origine straniera, arrivati dopo l’età della  scuola dell’obbligo in Italia, di recuperare con corsi ad hoc con  momenti suppletivi di studio».

Ministro riscopra don Milani e don Bosco

«Il cruccio», concludono le Acli, «che si ripresenta ogni qual volta si apre il dibattito sugli stranieri è aver mancato l’appuntamento con la Legge di riforma sulla cittadinanza in forza della quale gli alunni impropriamente definiti stranieri sarebbero già italiani. Se si vuole rendere un servizio al futuro del Paese, si lavori in questa direzione facendosi aiutare dagli insegnamenti ereditati da figure di sacerdoti santi come don Milani e don Bosco».

La foto in apertura è di Stefano De Luigi/Agenzia Sintesi.


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