Media, Arte, Cultura

La “leonessa” di Lampedusa vincitrice del Premio Simone de Beauvoir

di Nawart Press

Cécile Kyenge e Giusi Nicolini

Un’ Antigone dei tempi moderni”, così i membri della giuria del premio Simone de Beauvoir hanno definito la sindaca di Lampedusa. Giusy Nicolini, 55 anni e da ormai 5 in prima linea a battersi come prima cittadina per i diritti dei migranti che sbarcano ogni giorno sulle coste della sua isola, ha vinto il premio del 2016.

Laggiù la chiamano la leonessa” così la vuole definire Julia Kristeva, scrittrice e fondatrice del premio giunto ormai alla sua nona edizione.

La Nicolini è stata premiata “per la sua azione coraggiosa e pionieristica in favore dei rifugiati” dalla Fondazione Simone de Beauvoir, sostenuta dal comune di Parigi, dall’università Paris Diderot e dall’Institut de France, nell’atmosfera della Maison de l’Amerique Latine a Parigi, un luogo privilegiato per l’incontro di culture e di scambi di espressioni artistiche.

Il premio viene conferito ogni anno il 9 di gennaio, data di nascita della Beauvoir, a una persona, un’associazione, un’opera o azione che ovunque nel mondo e in tutti i campi difende a fa progredire la libertà delle donne.  Quest’anno la giuria, composta da trenta personalità femminili, per bocca della presidentessa dell’Université Paris-Diderot, Christine Clerici, ha voluto sottilineare : «Il premio Simone de Beauvoir prende così una nuova dimensione, quella della lotta di una donna per il rispetto dell’essere umano“.

La migrazione è il metodo più efficace e più naturale per sopravvivere” dice la Nicolini alla remissione del premio, “la politica europea è ipocrita e molto più attenta a proteggere le frontiere piuttosto che costruire un progetto comune, solidale e umano. Non è di certo con la distruzione dell’Europa che i paesi potranno proteggersi“. Nella motivazione al premio si legge “Giusi Nicolini  è stata la prima voce forte a battersi per i diritti dei rifugiati poveri e abbandonati, rivolgendosi ai cittadini della sua isola, al governo italiano e all’Unione Europea, realizzando a Lampedusa un Centro d’accoglienza modello”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA