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Sicurezza, Luzzi (Mcl): «Inail non faccia cassa ma prevenzione»

Il nuovo presidente del Movimento cristiano lavoratori rilancia sul tema delle morti bianche con convegni e sensibilizzazione sui territori

«L’ennesimo incidente, l’ennesima strage», aveva detto Alfonso Luzzi, da poche settimane presidente del Movimento Cristiano Lavoratori – Mcl quando, nei giorni scorsi, era arrivata la notizia della sciagura della centrale idroelettrica di Suviana, nel Bolognese, il 10 aprile scorso.

Il presidente, uomo di grande esperienza – da 40 anni ai vertici di Mcl, direttore generale del patronato Sias – aveva subito indicato una strada operativa: «L’Inail», aveva spiegato, «non può continuare a fare cassa ogni anno con gli avanzi finanziari di bilancio. Deve finanziare tutti i progetti che le aziende presentano per la loro messa in sicurezza, deve snellirne le procedure di valutazione e accelerare i tempi per i rimborsi».

A pochi giorni da quella tragedia, il nuovo gruppo dirigente Mcl è a lavoro per fare, dal lato associativo, la propria parte: «Sì, faremo una campagna di sensibilizzazione sul territorio, presso le nostre sedi, per la tutela e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale corretti», conferma a VITA dal Movimento.

Che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro fosse centrale nella nuova presidenza Luzzi si era capito già il 2 marzo scorso quando, appena eletto (con un voto all’unanimità del consiglio generale il giorno precedente, nrd), il 65enne numero uno del movimento ne aveva parlato in un’intervista ad Avvenire. Luzzi aveva fatto un riferimento specifico a questa emergenza: «In un Paese civile», aveva detto al quotidiano della Cei, «non possono morire oltre mille persone l’anno per incidenti sul lavoro. Uno degli istituti meglio gestiti nel nostro Paese è l’Inail il quale chiude ogni anno il suo bilancio con importanti avanzi finanziari: nel 2022 oltre due miliardi e mezzo. Come Mcl», aveva annunciato, «porteremo avanti delle iniziative di sensibilizzazione degli interlocutori istituzionali, affinché una parte dell’utile annuale e di quello accantonato venga destinato alla formazione dei lavoratori e delle imprese sulla sicurezza».

Un momento dei lavori del convengo di Calenzano (Firenze)

Sul tema della sicurezza, Mcl, nella sua articolazione toscana, aveva sul tema subito organizzato a Calenzano (Fi), un convegno dal titolo Fermare le morti bianche. Dignità e sicurezza nei luoghi di lavoro, coinvolgendo costruttori (Ance), sindacato (Cisl Toscana), e le amministrazioni pubbliche (come il Dipartimento Prevenzione di Regione Toscana), il 13 aprile scorso.

Con i molti relatori anche Beniamino Deidda, storico magistrato fiorentino, oggi in pensione, ma a lungo impegnato sulla lotta alle morti bianche, e padre Bernardo Gianni, il priore dell’Abbazia di San Miniato a Monte di Firenze, figura molto amata per la sua riconosciuta capacità di tenere assieme Cielo e Terra.

Luzzi era intervenuto, proprio nella sessione conclusiva, a chiudere i lavori.

La foto in apertura è di Antonio Calanni per AP Photo/LaPresse mentre quella dei lavori di Calenzano (Fi) è dell’ufficio stampa Mcl.


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