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Cooperazione & Relazioni internazionali

Los Roques, il dovere della chiarezza sulla tragedia Missoni e delle altre famiglie coinvolte

di Paolo Manzo

Mercoledì mattina un sub del gruppo che da lunedì sta perlustrando i fondali dove giace l’Islander precipitato lo scorso 4 gennaio e su cui volavano 4 nostri connazionali più 2 venezuelani, il pilota ed il copilota, comunica ad un amico di chi scrive che sotto l’acqua sono stati trovati 5 corpi, manca quello del pilota.

Mercoledì pomeriggio l’amico del sub comunica la notizia

Giovedì mattina, causa fuso orario, pubblico la notizia

Giovedì pomeriggio il Procuratore Generale del Venezuela comunica via Twitter che lunedì 21 ottobre informerà i parenti delle vittime su quanto ritrovato (che non sarebbero corpi ma prelievi biologici che però io presumo essere stati ricavati da resti di corpi)

Giovedì pomeriggio un funzionario dell’Ambasciata italiana di Caracas mi dice che “la notizia è falsa”, non sono corpi ma “solo muestras biologicas”, materiali biologici

Intanto in serata in Italia rimbalza la notizia che sarebbero 3 i corpi recuperati

E’ sera e, a quanto mi consta, i familiari delle famiglie coinvolte non sono ancora stati avvisati ufficialmente da nessuno, né sul fronte italiano né su quello venezuelano

Perché non farlo sin da subito, da quando cioè lunedì si è iniziato ad usare i sommozzatori, generando così confusione ed incertezza dove confusione ed incertezza non sarebbe dovuta esserci?

La chiarezza è doverosa da parte delle autorità in casi come questo, soprattutto nei confronti di chi ha già sofferto molto


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