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Cooperazione & Relazioni internazionali

Costarica dreaming? Il merito è tutto di Gaucci

di Paolo Manzo

Ora sarà chiaro a tutti perché Gaucci andò a Santo Domingo – Non per sfuggire alla giustizia bensì per fare ogni fine settimana avanti e indietro con San José de Costa Rica e diffondere anche là il verbo del buon calcio. Come aveva fatto prima a Perugia, nella Viterbese, nel Catania e nella Sambenedettese ottenendo solo promozioni. Un genio del pallone che scoprì fior di tecnici come Serse Cosmi e Stefano Colantuono. Quando però Ahn Jung-Hwan, il sudcoreano che Lucianone aveva notato chissà come, segnò il golden gol che eliminò l’Italia dal Mondiale 2002, la giustizia italiana cominciò a farglene di ogni. Lui scelse allora Santo Domingo ma solo come copertura e perchè vicina al Costarica che, se oggi, ha sconfitto l’Italia lo deve solo alle lezioni di tattica e tecnica calcistica che, per lunghi anni, Gaucci Senior tra un ananasso, un branzino ed una gnocca dava nei campetti di periferia di San José. Questo non lo leggerete mai sui giornali borghesi ma è la pura verità-chiedete a Ruiz del Costa Rica se non deve tutto a Lucianone nostro. Insomma, non chiamiamoli più latitanti ma talent scout (p.s. anche dell’Utri pare fosse in Libano solo per migliorare il livello pallonaro di quel paese date le esperienze passate nel Bacigalupo, purtroppo giudici senza cuore né cervello gli hanno impedito di portare avanti il progetto)


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