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Sanità & Ricerca

Il capodanno di una sclerotica …in mongolfiera!

di Noria Nalli

Roccia, guerriera, donna coraggiosa, questi sono gli appellativi che normalmente vengono usati nei confronti di noi sclerotiche. Sono dimostrazioni di stima che spesso fanno piacere. Capita talvolta però che si crei un moto di ribellione. Essere sclerotici o disabili non è una patente di santità. Abbiamo una malattia odiosa, concedeteci dei difetti, dei limiti caratteriali. Come direbbe il mio amato Caparezza, non veniamo dalla luna!

Personalmente sono portatrice sana di una certa quantità di paure, tra queste, quella che considero più limitante è la paura di volare, che mi blocca al punto di avermi finora impedito di prendere l’aereo. Però…la mia pazzia caratteriale non mi impedisce di desiderare invece di provare un tipo di volo molto romantico e particolare, quello in mongolfiera. Io poi sono un’amante  di Giulio Verne e nel mio immaginario non disdegnerei di trascorrere Cinque settimane in pallonespinta dal vento.

Il caso vuole che a Torino, dove vivo, ci sia una bellissima mongolfiera, che organizza viaggi di gruppo sulla città. Magari un giorno vincerò la paura e ci salirò, per adesso mi ci sono soltanto avvicinata per fotografarla. Chissà se magari per capodanno mi verrà il coraggio di diventare una sclerotica volante?

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