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Andare dallo psicologo fa risparmiare cinque giorni di malattia ogni mese

Nel 2022 il Governo ha introdotto il “bonus psicologico”. Quale impatto ha avuto questa misura? I dati mostrano «una significativa diminuzione del numero di giornate di lavoro perse a causa di problemi legati alla salute mentale», osserva Laura Parolin, vicepresidente del Cnop. Un impatto che potrebbe essere «pari all’1% del Pil del Paese». Inoltre, «si riducono gli accessi a medico di base e l’utilizzo farmaci»

di Sabina Pignataro

Nel 2022 il Governo ha introdotto il “bonus psicologico”, 25 milioni di euro per il sostegno “delle persone affette da ansia e depressione e in generale da disagio psicologico” mettendo sul piatto fino ad un massimo di 600 euro a persona, a seconda dell’Isee.
Nel 2023 sono stati stanziati  10 milioni per coprire il bonus che le persone riceveranno nel 2024 e  altri 8 milioni per gli anni successivi (fino ad un massimo di 1500 euro a persona).

Soltanto il 14% delle domande è stato accolto, per insufficienza delle risorse disponibili.

Quale impatto ha avuto questo questa misura? Le risposte arrivano dal progetto PsyCARE, realizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi – Cnop in collaborazione con le Università di Milano Bicocca, Bergamo, Catania, Palermo, Pavia e La Sapienza di Roma.

Il primo dato significativo: il bonus ha aperto le porte alla terapia soprattutto a persone che non ne avevano mai usufruito: il 72% non era in cura al momento della richiesta e, tra i nuovi pazienti, quattro su cinque (81%) non si erano mai recati da un terapeuta prevalentemente per motivi economici.

Quasi l’85% dei pazienti presenta più di una motivazione per la richiesta di aiuto: tra le principali, i sintomi psicologici (58,3%), le relazioni in famiglia (39,4%), il desiderio di una conoscenza più approfondita di se stessi (33,2%), il rapporto con il proprio partner (26,7%), eventi traumatici come lutto o malattia, difficoltà nello studio o nel lavoro e, infine, sintomi psico-fisici come mal di testa o insonnia.

Risparmiati cinque giorni di malattia in un mese

I dati raccolti sino ad oggi su oltre duemila coppie di pazienti e terapeuti mostrano un grande e positivo impatto sulla produttività dei pazienti. «Tra chi ha usufruito del bonus si osserva infatti una significativa diminuzione del numero di giornate di lavoro perse a causa di problemi legati alla salute mentale», osserva Laura Parolin, vicepresidente del Cnop e professoressa dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. «Cinque giorni in un mese, che secondo i dati Eurostat sul costo del lavoro equivalgono a circa 1.200 euro risparmiati al mese per persona. Numeri che se parametrati alle persone con analoghi problemi nell’intera popolazione italiana porterebbero ad un impatto economico pari ad oltre l’1% del prodotto interno lordo del Paese».

Numeri che porterebbero ad un impatto economico pari ad oltre l’1% del prodotto interno lordo del Paese.

Laura Parolin

Significativa, inoltre, la diminuzione del numero di accessi al medico di base per dolori fisici non direttamente legati al malessere psicologico e sul consumo degli antidolorifici.

Infine, sia i terapeuti sia i pazienti sottolineano l’utilità del bonus nel favorire l’accesso alle cure psicologiche ed evidenziano un miglioramento nella vita personale di chi ne ha usufruito, sia dalla prospettiva del terapeuta sia da quella del paziente stesso. Tra le richieste per migliorare la misura quella di maggiori stanziamenti per aumentare le sedute e una semplificazione nel processo di adesione relativa soprattutto ai tempi di attesa e alle procedure.

Meno ansia, depressione, malessere psicologico

«I dati che abbiamo raccolto con il progetto di rilevazione, PsyCARE, mostrano che dopo gli interventi diminuiscono i sintomi psicologici – come ansia, depressione, malessere psicologico – e aumentano fattori cosiddetti trans-diagnostici, come la capacità di regolare le emozioni e le risorse interpersonali», commenta Parolin. «Aumenta inoltre anche la produttività dei partecipanti, intesa come una diminuzione delle giornate di lavoro perse, del consumo di farmaci e degli accessi al medico di base».

La misura del Bonus rappresenta una novità unica e preziosa in Italia. «Confido che questi risultati promettenti promuovano ulteriori stanziamenti strutturali per favorire l’accessibilità alle cure psicologiche: solo il 14% dei richiedenti ha potuto accedere alla misura e vorremmo che questa percentuale si estendesse a coprire la totalità di coloro che ne hanno bisogno».

Fa guadagnare salute e incide sull’economia

Per il presidente del Cnop, David Lazzari «questi dati non solo confermano che le cure psicologiche funzionano e fanno guadagnare salute e qualità di vita ma anche che incidono sull’economia producendo minori spese e risparmi documentati. Inoltre, confermano che sono tanti coloro che hanno necessità di un aiuto psicologico e psicoterapico e devono rinunciare per motivi economici».

Importante per Lazzari «è anche il giudizio di chi ha usufruito del bonus: il 53% si stente fortemente migliorato e il 36% migliorato, parliamo di 9 persone su 10. Aggiungo che abbiamo documentato come l’investimento di 25 milioni abbia prodotto salute e risparmi economici enormemente superiori. Il bonus è un tassello di una rete di risposta ai bisogni psicologici che deve includere la psicologia scolastica e lo psicologo di base, come tre vertici di un triangolo», conclude.


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