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Fridays for Future

Il mondo adulto ascolti i giovani e immagini un futuro possibile

di Lorenzo Maria Alvaro

Matteo Mascia, coordinatore del progetto Etica e Politiche ambientali della Fondazione Lanza di Padova, in occasione di Solidaria tiene una lectio sul cambiamento climatico. «Non è Greta a dover dare soluzioni. Non possiamo chiedere ai nostri figli di risolvere il problema del climate chance. Il loro lo stanno già facendo. A noi tocca rispondere alle loro richieste». L'intervista

A Padova Solidaria 2019, il festival del volontariato, si è sovrapposta alla manifestazione Fridays for future che ha visto i giovani delle scuole partire dalla stazione per raggiungere Prato della Valle. In questa occasione il palinsesto della kermesse patavina proponeva una lectio di Matteo Mascia, coordinatore del progetto Etica e Politiche ambientali della Fondazione Lanza, incentrata proprio sul cambiamento climatico.


Cosa significa l'impegno dei ragazzi?
È un fatto molto positivo che i ragazzi, i giovani, ci dimostrino di essere attenti a quello che avviene intorno a loro. Spesso ne parliamo come di sdraiati, di persone ripiegate sui loro device. A quanto pare invece molti di loro hanno capito più degli adulti la gravità dei problemi che abbiamo di fronte. In più il loro messaggio, quello di Greta, riesce molto più del gergo di scienziati e divulgatori a cogliere il tema, cioè che il re è nudo, e renderlo virale

Per uscire da questa semplificazione a cosa siamo di fronte?
Il cambiamento climatico porterà conseguenze molto pesanti a tutti i livelli. Quindi avverranno mutamenti radicali sui sistemi economici, sociali, istituzionali e sull'ecosistema del pianeta

Tra queste conseguenze ci sono anche le migrazioni…
Non c'è dubbio. La maggior parte delle persone che si spostano lo fanno per motivi collegati al cambiamento climatico. Le principali politiche di contrasto alla crisi del clima sono due: mitigazione e adattamento. La migrazione è un'azione di adattamento che risponde all'impossibilità di vivere in terre e territori dove è diventato impossibile reperire cibo e acqua. E questo fenomeno è solo all'inizio. O mettiamo in campo una mitigazione forte o domani i fenomeni migratori ci sopraffaranno.

Per fenomeni così complessi e globali evidentemente però le manifestazioni non bastano. Cosa serve per cambiare davvero?
Non dobbiamo chiedere ai ragazzi di trovare soluzioni. Non è Greta a dover dare le ricette. Per cambiare serve un'azione coordinata e coesa. I cittadini non bastano. Serve l'impegno delle imprese e del pubblico. Solo mettendosi in rete è possibile mettere in campo azioni concrete.

Oltre ai comportamenti green che altro possono fare i cittadini per favorire questa transizione verde?
Una bella idea è quella di NeXt, di Leonardo Becchetti. Il voto con il portafogli, quindi l'azione di pressione nei confronti del mondo produttivo può portare molti più risultati di quello che si crede. Anche a livello politico.


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