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“Prime Minister”, così giovani donne crescono in politica

di Alessandro Puglia

La prima scuola di formazione politica per ragazze dai 14 ai 19 anni è nata a Favara, in provincia di Agrigento, estendendosi rapidamente in tutta Italia. Da Napoli a Roma, da Matera alle prossime aperture al Nord. Dal viaggio in autobus di quattro amiche, Eva, Denise, Florinda e Angela è nata la scuola che oggi accende i sogni di oltre trecento aspiranti “prime ministre”

Tutto è iniziato con un viaggio. Il viaggio. Le protagoniste sono un gruppo di amiche, che animate da un forte spirito civico, si conoscono per la prima volta in Sicilia in un tour organizzato da Movimenta, associazione politica progressista che mette al centro il tema dei diritti e il Farm Cultural Park di Favara, centro culturale indipendente che dal 2010 è un fiore all’occhiello dell’isola. Così, le tre amiche che fino a qualche giorno fa non si conoscevano, Eva Cammerino, Denise Di Dio e Florinda Saieva, tra una tappa e l’altra, tra il bianco del barocco ragusano e il nero della lava, cominciano a discutere insieme agli altri soci delle due realtà circa le grandi sfide aperte che attanagliano la nostra società. Fino a quando si imbattono sul tema della rappresentanza femminile in politica. In viaggio il dibattito si accende ed Eva, Denise e Florinda, un mese dopo si aggiungerà anche Angela Laurenza, decidono che quel vuoto della nostra società doveva trasformarsi in una scuola di politica pensata proprio per giovani donne. Una scuola gratuita e apartitica che nasce anche dalla consapevolezza di un dato fondamentale: il numero di Presidenti del consiglio donne, dal 1948 anno di entrata in vigore della nostra Costituzione, ad oggi, è pari a zero.

Il 14 febbraio 2019, con un annuncio pubblico in Parlamento da parte del deputato Alessandro Fusacchia (allora segretario di Movimenta), viene così annunciata Prime Minister, la prima scuola italiana di formazione politica pensata per ragazze di una fascia d’età compresa tra i 14 e i 19 anni. La prima lezione avviene sabato 23 marzo 2019 davanti alla presenza di 25 ragazze all’interno degli spazi del Farm Cultural Park di Favara, partecipanti che per l’occasione arrivavano anche dalla Calabria e da Roma.

A sostenere economicamente la nascita della scuola di formazione politica per giovani donne sono varie associazioni e fondazioni, la Global Thinking Foundation come main sponsor, e altre realtà come Fondazione Olivares, Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, Rotary Rieti, Next Rieti, Cambdridge Assessment English, Yamamay, Corecom, Manager Italia e Junior Achievement.

Dopo soltanto un anno, Prime Minister avvia la sua seconda scuola a Napoli, e a seguire si diffonde rapidamente nel resto del Paese con altre scuole che – a causa della pandemia – propongono le proprie lezioni online. A Rieti, Matera, Bari, Roma, ognuna di queste città ha oggi la sua scuola con le proprie partecipanti. In attesa di aprire due nuove sedi al Nord. In due edizioni e mezzo di attività Prime Minister ha acceso i sogni di oltre 300 ragazze coinvolgendo quasi 100 testimonial, 15 docenti e una trentina di volontarie.

«Le lezioni avvengono il sabato una volta al mese, al mattino con laboratori dove si studiano e si realizzano progetti di civismo partecipativo, mentre il pomeriggio è in genere dedicato all’incontro con i nostri testimonial. Ricordo l’entusiasmo delle nostre ragazze durante l’incontro con Elly Schlein, vice presidente della Regione Emilia Romagna, o con altre donne come Katy La Torre, l’inventrice Filomena Floriana Ferrara, L’attivista Gender Equality Claudia Segre o la presidente di Emergency Cecilia Strada», racconta Eva Cammerino, 33 anni, cofondatrice di Prime Minister e attivista politica. Sul profilo Instagram della scuola (@_primeminister) è possibile farsi più che un’idea di ciò che fanno le giovani aspiranti prime ministre. Qui, come sui canali Whatsapp, vengono consigliati libri, film, materiale di studio per incrementare la propria conoscenza politica.

«L’entusiasmo negli occhi delle aspiranti ‘Premier’ si vede già dalle prime lezioni, come quando appena arrivate ci domandano cos’è la destra o e cos’è la sinistra, oppure quando credono che per sistemare uno spazio pubblico con le rispettive aiuole ci vuole l’Onu», aggiunge Eva che oggi si gode i primi risultati ottenuti da queste ragazze nelle loro comunità.

Come nel caso di Marta Sciumé, 15 anni, di Favara, che frequenta la quinta del liceo classico Empedocle di Agrigento: «Sono rappresentante di classe e a Favara partecipo alla consulta giovanile che è nata da pochissimo. Da grande vorrei diventare una parlamentare, ma prima mi piacerebbe laurearmi in Scienze Politiche», racconta Marta a Vita ricordando come a gennaio 2020, prima dell’inizio della pandemia, ha fatto con Prime Minister un’esperienza che non dimenticherà mai: «Siamo stati a Roma e oltre a visitare il Parlamento abbiamo conosciuto l’ambasciatrice inglese Jill Morris, una donna che mi ha particolarmente colpito per il suo carisma».

Da Favara ad Avellino. Sara Lucia Addeo, 19 anni, ha partecipato alla scuola di Prime Minister a Napoli attraverso lezioni online che si sono svolte sulla piattaforma Zoom: «Siamo una trentina, vedere un gruppo di donne sostenersi a vicenda e guardare insieme al futuro è già un segnale di cambiamento», racconta Sara Lucia che con la sua classe ha incontrato il deputato Alessandro Zan approfondendo così la proposta di legge che porta il suo nome. Da quell’incontro le allieve della scuola hanno scatenato una mailbombing sulla legge Zan nelle caselle di posta elettronica dei senatori italiani.

E poi c’è chi come Maddalena Mizzoni, a 15 anni, ha già avuto il suo confronto faccia a faccia con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «L’incontro è avvenuto nell’ambito della conferenza sul futuro dell’Europa e con il segretario abbiamo affrontato argomenti come la parità di genere, la discriminazione e il cambiamento. Se sono stata preparata e mi sono fatta trovare pronta e consapevole è stato grazie a Prime Minister».

Secondo il Fondo Monetario Internazionale la riduzione del gender gap nel settore lavorativo porterà ad una crescita maggiore del Pil fino al 35 per cento. E chissà se tra le appassionate allieve della scuola di politica Prime Minister che oggi studiano i profili delle 21 donne dell’Assemblea costituente ci sarà un domani, anche in Italia, la prima Presidente del Consiglio donna.

Foto in copertina: Eva Cammerino, Denise Di Dio, Florinda Saieva, Angela Laurenza, le fondatricie di Prime Minister con lo sfondo dei quartieri spagnoli a Napoli


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