Territori

La vigna di Cavour ora è una scuola per le nuove generazioni

di Marco Dotti

Acquistando i quattro ettari della vigna "Cascina Gustava", la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha realizzato un importante intervento ibrido su un asset territoriale rilevante, integrando sviluppo locale, attivazione delle comunità, formazione e impresa. Con i 65 quintali di uve provenienti dalla vendemmia del settembre scorso è stato prodotto un Barolo unico che verrà messo all’asta con un evento altrettanto unico previsto per il prossimo autunno

«In vino veritas», recita un vecchio proverbio latino. Ma se nel vino sta la verità, commentava Cicerone, nella vigna «stat virtus». Una vigna, infatti, è fondamento di tutta quella cultura, di quella storia e di quel saper fare contadino e artigiano che prelude al saper vivere. Un saper vivere che, nel vino, ha sempre trovato il suo necessario complemento.

Pensiamo alla vigna "Cascina Gustava", quattro ettari proprio ai piedi del castello di Camillo Benso di Cavour. Storia e cultura si toccano con mano. Proprietà della Cassa di Risparmio di Cuneo, prima, poi della Banca Regionale Europea e infine di UBI Banca, la vigna “Cascina Gustava” a Grinzane Cavour, che ha sempre assolto anche finalità educative, grazie alla Scuola Enologica di Alba, è stata acquistata della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.​

Lo scopo? Non solo preservare un bene storicamente rilevante, ma metterlo a disposizione della comunità grazie a una collaborazione di lunga durata con la Scuola Enologica, che può continuare a servirsene per lo sviluppo di un territorio fortemente vocato alla produzione vitivinicola.

Proprio l’intervento della Fondazione CRC permette ora alla Scuola Enologica di consolidare la formazione sul campo dei propri studenti e di immaginare nuovi sviluppi di queste attività. Si tratta di una nuova modalità operativa: un intervento ibrido su un asset territoriale rilevante, che permette di integrare sviluppo locale, attivazione delle comunità, formazione e impresa.

L'acquisto della vigna si inserisce all'interno di una strategia di sistema con cui Fondazione CRC ha creato un vero e proprio distretto sociale della rigenerazione. Tema, questo, che è al centro di uno speciale che Vita ha dedicato, nel numero di aprile, proprio alla "provincia Granda" e a Fondazione CRC.

Con questa operazione unica nel suo genere Fondazione CRC realizza un prodotto di altissima qualità, offre nuove occasioni di alta formazione per i giovani studenti e genera importanti ricadute sociali per il territorio

Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC

Tutto al servizio del bene comune: con la vendemmia 2020 di questi vitigni storici, infatti, è stato prodotto un Barolo unico che verrà messo all’asta con un evento altrettanto unico previsto per il prossimo autunno.

La Fondazione sta infatti organizzando la prima asta italiana di vino en primeur, ovvero prima dell'imbottigliamento. Le barriques e i tonneaux, dentro cui il vino è stato fatto invecchiare, saranno vendute, consegnandole agli acquirenti solo a imbottigliamento ultimato. Il ricavato della vendita verrà interamente devoluto a iniziative con finalità sociale.

In totale, con la vendemmia del settembre scorso sono stati vinificati 65 quintali di uve, provenienti da ceppi tra i 30 e i 70 anni di età. Il raccolto è stato vinificato in modo differenziato. Con questa tecnica è possibile ottenere un Barolo con diverse caratteristiche, seppur appartenenti allo stesso vigneto, valorizzandone le specificità.

Nella realizzazione dell'iniziativa è stato coinvolto il Laboratorio Enosis Meraviglia di Donato Lanati − enologo di fama internazionale, "padre" di alcune delle migliori etichette presenti sul mercato mondiale − al quale la Fondazione CRC ha affidato l'incarico di guidare l'intero percorso produttivo, dalla maturazione delle uve, alla vinificazione e al successivo affinamento in bottiglia.

Una vigna è sempre un traccia di passato proiettata nel futuro. Un ponte gettato tra le generazioni. La nuova vita della vigna "Cascina Gustava" lo dimostra.


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