Medio Oriente

Global Sumud Flotilla, l’Arci verso Gaza: «Aprite i valichi»

Dopo la dichiarazione del Ministero degli Esteri israeliano sulla missione della Global Sumud Flotilla, l’Arci torna a chiedere «che vengano aperti immediatamente i valichi e che la distribuzione degli aiuti sia affidata alle Nazioni Unite»

di Redazione

«Il Ministero degli Esteri israeliano ha diffuso una dichiarazione sulla missione della Global Sumud Flotilla. Si ribadisce il divieto di accesso e si invita a consegnare gli aiuti a Israele per un loro successivo trasferimento nella Striscia di Gaza. Come Arci riteniamo che il punto non sia come rendere più “ordinata” la consegna di beni umanitari, ma come garantire un diritto fondamentale: quello di un popolo a non vivere sotto assedio e sotto occupazione». Inizia così una nota congiunta dell’Arci e Tom – Tutti gli occhi sul Mediterraneo diffusa questo pomeriggio.

Dal 13 settembre scorso (ne abbiamo scritto qui) l’Arci è in viaggio verso Gaza con la Global Sumud Flotilla. La Karma, una delle imbarcazioni del progetto Tom – Tutti gli occhi sul Mediterraneo, promosso dalla rete associativa insieme a Sailing for Blue Lab e Sheep Italia, è salpata dal porto di Augusta, portando con sé a bordo attivisti, attiviste e parlamentari italiani ed europei.

«Se non fosse in corso un genocidio, se il valico di Rafah, dove giacciono tonnellate di aiuti umanitari bloccati, non fosse chiuso, oggi non ci sarebbe bisogno della Flotilla», si legge nel comunicato. «La Karma e le imbarcazioni della Flotilla rappresentano una testimonianza concreta della società civile internazionale che chiede la fine del blocco illegale e criminale su Gaza, dell’occupazione in Palestina e il rispetto del diritto internazionale. L’accusa di essere “strumenti di Hamas” è inaccettabile, priva di ogni fondamento e va respinta al mittente. Per questo respingiamo quella che riteniamo soltanto una provocazione e chiediamo con forza che vengano aperti immediatamente i valichi, a cominciare da Rafah, e che la distribuzione degli aiuti sia affidata alle Nazioni Unite, l’unico soggetto in grado di garantirne l’imparzialità e di assicurare che raggiungano chi ne ha realmente bisogno».

Infine, l’Arci chiede con forza alla comunità internazionale «di assumersi la responsabilità di fermare l’assedio, di garantire accesso pieno e sicuro agli aiuti, di porre fine all’occupazione e di riconoscere la solidarietà come atto legittimo di pace e giustizia».

In apertura, palestinesi sfollati fuggono dalla città di Gaza a piedi e in auto, trasportando i loro averi lungo la strada costiera di Nuseirat verso la Striscia di Gaza meridionale, venerdì 19 settembre 2025. (Foto AP/Abdel Kareem Hana)

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