Diplomazia sociale

Migranti, se a trattare con gli Stati è il Terzo settore

L'Associazione lavori stranieri - Als di Mcl e il Consorzio Umana solidarietà hanno incontrato all’ambasciata d’Etiopia in Italia, la ministra del Lavoro del Paese africano. Obiettivo, predisporre un Memorandum d’intesa che stabilirà un quadro di cooperazione tra le parti. Sullo sfondo i corridoi lavorativi, che possono essere vantaggiosi anche per il nostro Paese

di Luigi Alfonso

Un confronto per avviare le possibili sinergie che consentano di sviluppare meccanismi etici e trasparenti di reclutamento e collocamento dei lavoratori, attraverso corridoi lavorativi regolari e sicuri tra l’Etiopia e l’Italia, favorire la formazione pre-partenza e l’inclusione socio-lavorativa dei lavoratori etiopi in Italia. Questa mattina all’ambasciata d’Etiopia in Italia, l’amministratrice dell’Associazione lavoratori stranieri – Als di Mcl, Katia Serena, ha incontrato il ministro etiope delle Competenze e del lavoro, Muferihat Kamil Ahmed, alla presenza dell’ambasciatrice d’Etiopia in Italia, Demitu Hambisa, e di Veronica Garra del Consorzio umana solidarietà. Sono state valutate anche le possibilità di strutturare congiuntamente progetti strategici nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa. Tutto questo potrà confluire in un Memorandum d’intesa (MoU) che stabilirà un quadro di cooperazione tra le parti e sul quale si è discusso nel corso della mattinata.

«Il nostro Paese ha bisogno di lavoro straniero, tanto che fino all’anno scorso ad ogni click day per il Decreto Flussi le imprese hanno presentato un numero di domande per due volte superiore al numero dei posti disponibili», spiega Paolo Ragusa, presidente di Als Mcl. «Per questo riteniamo che i corridoi lavorativi siano un percorso importante e da valorizzare. Momenti di confronto, come quello di questa mattina con l’Etiopia, sono di fondamentale importanza per uno sviluppo armonico di tale progetto. L’importanza dei corridoi lavorativi è evidente: intanto dal punto di vista etico, poiché i lavoratori formati non dovranno più affrontare le pericolose traversate nel Mediterraneo, a bordo delle carrette del mare, ma potranno invece utilizzare mezzi di trasporto sicuri, senza rischiare la vita e senza dover pagare; dall’altro lato, i corridoi lavorativi sono vantaggiosi per il nostro Paese, in quanto sostengono l’economia italiana e rispondono adeguatamente al fabbisogno di manodopera delle imprese».

Paolo Ragusa, presidente Als Mcl

«Abbiamo voluto fortemente questo incontro perché il nostro approccio al fenomeno migratorio non è ideologico, ma pragmatico e di buon senso», spiega Katia Serena. «L’immigrato è una persona che va rispettata. Non è utile presentare l’immigrazione come la panacea di tutti i mali, ma allo stesso tempo non è corretto strumentalizzare il fenomeno per alimentare paura sociale. Noi riteniamo necessario favorire la migrazione legale, organizzare una buona accoglienza e una buona integrazione, contrastando al contempo l’immigrazione irregolare senza mai ledere i diritti umani. Tutto questo potrà essere armonizzato anche grazie alle sinergie che potremo sviluppare con l’Etiopia grazie al Piano Mattei per l’Africa».

In apertura la foto dell’incontro a cura di Als-Mcl. Da sinistra, Veronica Garra, una funzionaria dell’ambasciata, col capo coperto la ministra Muferihat Kamil Ahmed, Katia Serena, l’ambasciatrice d’Etiopia in Italia, Demitu Hambisa, un’altra funzionaria.

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