Migranti

Nel Mediterraneo disperse o morte 33mila persone dal 2014 a oggi

A pochi giorni dall’anniversario del drammatico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, in cui morirono 368 persone, Save the Children ricorda l'impressionante numero di migranti che hanno perso la vita mentre cercavano di arrivare in Europa. Guerre, fame, persecuzioni e povertà estrema tra le cause delle migrazioni di massa

di Redazione

Sono oltre 32.700 le persone che risultano morte o disperse nel Mediterraneo dal 2014. Migranti che cercavano di raggiungere l’Europa senza passare per le vie regolari e sicure. Solo quest’anno, la traversata di una delle rotte più pericolose al mondo è costata la vita a più di 1.200 migranti. Molti di loro sono bambini e adolescenti. La denuncia arriva da Save the Children, a pochi giorni dall’anniversario del drammatico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, in cui morirono 368 persone.

I migranti in fuga da un contesto sempre più caratterizzato da guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani, povertà estrema, fame e crisi umanitarie non esitano a rischiare la propria vita in traversate estremamente pericolose. Per questo Save the Children continua a chiedere l’apertura di canali regolari e sicuri verso l’Europa, che garantiscano il rispetto dei diritti umani e al contempo l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare le persone in pericolo, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di quella solidarietà che è valore fondante dell’Unione europea, garantendo che il salvataggio si concluda in un porto sicuro, sulla terraferma.

Nel 2025 sono giunte in Italia via mare 50.098 persone rifugiate e migranti (dati del Cruscotto del ministero dell’Interno, aggiornati al 29 settembre 2025), di cui 9.156 minori stranieri non accompagnati, con un’incidenza percentuale del 18% sul totale degli arrivi contro l’11% dell’anno scorso (dati del Cruscotto del ministero dell’Interno: nello stesso periodo del 2024, sul totale di 48.646 arrivi, i minori non accompagnati sono stati 5.542.). I minori stranieri non accompagnati sono tra i gruppi più vulnerabili, bambini e adolescenti soli che affrontano sfide e situazioni molto complesse per i quali un’immediata accoglienza in un luogo sicuro e l’attivazione di misure di protezione e tutela sono fondamentali.

«Le politiche securitarie e il rafforzamento dei confini europei stanno rendendo sempre più precario e pericoloso il viaggio dei minori stranieri non accompagnati», commenta Giorgia D’Errico, direttrice Relazioni istituzionali di Save the Children. «Le misure restrittive adottate da Ue e Stati membri in materia di accesso e asilo hanno un impatto gravemente negativo sui minorenni e sulle persone vulnerabili. Le frontiere europee sono diventate luoghi di violenza e violazioni dei diritti umani, dove i respingimenti illegali – anche di minori – sono ormai una pratica diffusa. È inaccettabile che gli interessi nazionali prevalgano sulla tutela dei diritti dell’infanzia. Occorre garantire percorsi di accoglienza e inclusione adeguati ai bisogni specifici dei minorenni, nel pieno rispetto del loro superiore interesse».

Anche quest’anno Save the Children – stabilmente presente a Lampedusa per fornire una risposta immediata ai bisogni delle famiglie con bambini e dei minori soli che arrivano sull’isola – partecipa alle attività organizzate dal Comitato 3 ottobre con laboratori rivolti a studenti italiani e stranieri e con la presenza di una rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento giovani di Save the Children e della redazione di Change the Future, che racconteranno le giornate sui loro canali social.

Credit: la foto è di Save the Children

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