La Serie Web

OncoCook: tutti a tavola, per imparare a nutrirsi

Esperti di nutrizione oncologica, pazienti, caregiver e chef si trovano nella cucina di Marco Bianchi per esplorare quattro menù dello chef Cesare Battisti. L'iniziativa dell'associazione Vivere Senza Stomaco, Si Può ODV si completa con un libro di storie di pazienti

di Nicla Panciera

La malnutrizione è un nemico silenzioso per chi affronta un tumore allo stomaco. Colpisce il 50% dei pazienti, peggiorando la tolleranza alle terapie, riducendo la sopravvivenza, abbassando la qualità della vita e aumentando i costi sanitari. Eppure, nella pratica clinica, è ancora spesso sottovalutata e trattata troppo tardi, con forti differenze territoriali. A rispondere a questa urgenza arriva OncoCook, una web serie innovativa promossa dall’associazione Vivere Senza Stomaco, Si Può ODV.

Il progetto, realizzato con il contributo non condizionante di Astellas, propone quattro episodi in cui alimentazione e malattia vengono raccontate in modo accessibile, ma scientificamente rigoroso. Esperti di nutrizione oncologica, pazienti, caregiver e chef si ritrovano attorno a un tavolo per condividere ricette, consigli pratici e soprattutto esperienze. Il padrone di casa è (letteralmente) il divulgatore scientifico Marco Bianchi, affiancato dallo chef Cesare Battisti, noto per la sua cucina salutare e creativa.

«Dopo una gastrectomia il cibo può diventare un ostacolo, non più un piacere» spiega Claudia Santangelo, presidente dell’associazione. «Con ‘OncoCook’ vogliamo restituire senso e valore al momento del pasto, aiutando i pazienti a riscoprire gusti, relazioni e benessere».

Ogni puntata affronta un tema chiave: prevenzione, risposta alle terapie, psicologia e microbioma. E propone un menù condivisibile da tutti i commensali – pazienti e non – per riportare la convivialità in tavola. Le 16 ricette originali sono scaricabili dal sito dell’associazione.

Nel 2024 si stimano 14.100 nuovi casi di tumore allo stomaco in Italia, ma meno del 20% viene diagnosticato precocemente. La sopravvivenza a 5 anni si ferma al 32%. «È il secondo tumore oncologico per prevalenza di malnutrizione, dopo quello del pancreas» spiega Nicola Silvestris, segretario nazionale dell’Associazione di oncologia medica Aiom. «Quando l’apporto di nutrienti si riduce non si verifica solo un calo ponderale ma si modifica la composizione corporea, con perdita di massa muscolare, riduzione dell’aderenza terapeutica e peggioramento della prognosi, allungamento dell’ospedalizzazione con impatto sui costi del Sistema sanitario nazionale. Oltre il 60% delle persone che ricevono una diagnosi di tumore ha perso nei sei mesi precedenti tra 1 e 10 kg e il 40% riferisce già anoressia. Alla terapia medica va affiancato questo aspetto. La presa in carico deve prevedere un inquadramento nutrizionale e non solo al basale anche per permettere alla persona di affrontare nel migliore dei modi i trattamenti. Eppure, ancora oggi la valutazione della composizione corporea non viene effettuata in modo sistematico in tutti i pazienti oncologici. Serve una svolta».

Le Linee Guida Aiom raccomandano di valutare lo stato nutrizionale già alla diagnosi e di monitorarlo costantemente. «La malnutrizione è spesso già presente alla diagnosi, a causa di sintomi precoci trascurati» aggiunge la nutrizionista Francesca Pasqui, docente all’Università di Bologna. «Dopo l’intervento chirurgico, i rischi aumentano: anemia, carenze vitaminiche, perdita di peso. Per questo serve un team multidisciplinare che affianchi il paziente nel tempo».

Oltre alla web serie, l’associazione ha pubblicato il libro “La vita oltre la malattia”, con 20 storie di pazienti, medici e caregiver. Un viaggio di parole e resilienza, pensato per chi cerca forza e orientamento durante il percorso di cura. «Un’esperienza di medicina narrativa, che può aiutare nel percorso di cura» dice Santangelo, che ricorda le difficoltà che si incontrano dopo l’intervento di gastroresezione, al rientro a casa con tante domande e dubbi. L’associazione rilancia anche un appello alle Istituzioni: inserire gli alimenti a fini medici speciali nei Livelli Essenziali di Assistenza Lea. «Sono indispensabili per chi non può nutrirsi in modo tradizionale» conclude Santangelo. «Oggi l’accesso è diseguale e troppo spesso i costi ricadono sulle famiglie. È il momento di garantire pari diritti a tutti».

Foto: un’immagine tratta dalla serie OncoCook

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.