Atto intimidatorio

Pietraperzia, tentato incendio alla comunità per minori stranieri non accompagnati

Nella serata del 3 novembre, un uomo col volto coperto ha appiccato le fiamme all’ingresso della struttura siciliana gestita dall’associazione Don Bosco 2000. La prontezza della decina di ragazzi egiziani, da poco in Italia, ha limitato i danni. Il video ripreso dalle telecamere di sorveglianza nelle mani delle forze dell’ordine. Un precedente nel 2018

di Nicola Varcasia

Grave atto intimidatorio a Pietraperzia (Enna). Un uomo incappucciato ha tentato di dare fuoco a una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati gestita dall’associazione Don Bosco 2000. È stata la stessa associazione a darne notizia, rivelando che intorno alle 21 di lunedì 3 novembre, l’uomo, con il volto coperto, ha versato della benzina davanti a un ingresso della comunità appiccando il fuoco. La pronta reazione dei ragazzi ospiti della struttura, accortisi in tempo del principio di incendio, ha evitato con un estintore che le fiamme si propagassero e hanno utilizzato un estintore.

Chi sono

Nella comunità vivono attualmente una decina di minori, in gran parte egiziani, arrivati da pochi giorni in Italia. Scappano dalla guerra e dalla povertà. Al termine di un viaggio disperato per cercare libertà e protezione, questi ragazzi si sono trovati nuovamente vittime della violenza, questa volta in Italia, fanno presente dall’associazione. Non è la prima volta che la struttura di Pietraperzia è oggetto di un attacco: già nel 2018 un colpo di fucile a canne mozze era stato sparato contro una finestra della comunità.

Comunità che accoglie

«È un fatto gravissimo. Stavolta si è rischiata una tragedia. I ragazzi sono vivi solo perché si sono accorti subito del fuoco. È inaccettabile che chi scappa dalla guerra cercando libertà e protezione, trovi in Italia qualcuno che tenta di bruciarli vivi.

Un frame del video che riprende il gesto intimidatorio contro la comunità di Pietraperzia

Questo atto non rappresenta Pietraperzia, una comunità accogliente, vicina alla nostra associazione e ai nostri ragazzi», dichiara Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000.

Gesto odioso

Il gesto, per quanto pericoloso e odioso, non rappresenta la comunità di Pietraperzia: «Ringraziamo il parroco, don Osvaldo Brugnone e l’amministrazione comunale, da sempre al nostro fianco. Siamo sicuri che le forze dell’ordine facciano piena luce su quanto accaduto e siamo sicuri che lo faranno. È la seconda volta che subiamo un atto simile e serve una risposta ferma e immediata. Non possiamo permettere che l’odio prenda il posto dell’accoglienza», conclude Sella.

In apertura, una parte del muro d’ingresso della comunità di Pietraperzia sul quale è stato appiccato l’incendio, foto da ufficio stampa Don Bosco 2000.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.