Inclusione finanziaria
Prestiti di soccorso, quelle 910 famiglie fuggite dai debiti
Negli ultimi 16 anni sono stati erogati 8,5 milioni di euro da Banca Mediolanum sotto forma di questi crediti personalizzati che hanno consentito di aiutare poco meno di mille nuclei in difficoltà economica in tutta Italia. Un modello virtuoso di inclusione finanziaria che registra un tasso di rimborso vicino al 90%. «La responsabilità sociale», ha spiegato Sara Doris, vice presidente della banca e presidente della relativa fondazione di impresa, «è da sempre parte integrante del nostro percorso e l’attenzione alle persone continua a guidare tutte le nostre scelte»
di Alessio Nisi
Il sovraindebitamento è un fenomeno non solo esteso e in crescita, ma molto più complesso di quello che l’opinione pubblica in generale pensa. Nella maggior parte dei casi i finanziamenti sono stati ottenuti tramite banche e società finanziarie, il debito corrisponde a oltre la metà del proprio reddito. Inoltre la maggioranza dei sovraindebitati condivide la propria situazione di difficoltà con la famiglia e per riparare la situazione di difficoltà vengono chiesti nuovi finanziamenti o prestiti ad amici e parenti.

segretario del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Sara Doris, presidente di Fondazione Mediolanum, monsignor Michele Di Tolve, vescovo ausiliare di Roma e monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico Università Cattolica
I numeri? A pagare il prezzo più alto sono le fasce più fragili della società. Gli ultimi dati parlano di 1 milione di italiani indebitati e di 2 milioni di persone in ritardo nei pagamenti di prestiti e finanziamenti. Le famiglie italiane in ritardo nel pagamento di almeno una rata di un mutuo a tasso variabile sono 127mila. Le stime mettono inoltre in evidenza (dati al 2023) che sono 198mila le famiglie in condizione di difficoltà nel rimborsare il loro debito.
«Sono molto preoccupanti i dati dell’Organismo per la composizione delle crisi da sovraindebitamento, secondo cui il 2024 ha registrato il più alto numero di istanze depositate dall’attivazione del servizio». Così Elena Beccalli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo intervento a Ridare speranza con i prestiti di soccorso incontro dedicato ai prestiti di soccorso, organizzato da Banca Mediolanum e Università Cattolica del Sacro Cuore.
«In un contesto economico che ristagna, con i redditi che tendono a declinare, i debiti possono diventare un laccio per le famiglie più vulnerabili con implicazioni non solo dal punto di vista economico, ma anche sul piano sociale» ha sottolineato Beccalli. «Sono ormai molti gli italiani che per motivi economici sono costretti a rinunciare alle cure mediche».
Inclusione finanziaria e prestiti di soccorso
Che cosa è emerso dagli interventi dei relatori? Una risposta concreta al sovraindebitamento, sia in ottica di prevenzione sia di accompagnamento, può essere il prestito di soccorso di Banca Mediolanum che, facilitando l’erogazione di finanziamenti, rende possibile l’inclusione finanziaria.
«La responsabilità sociale», ha spiegato proprio Sara Doris, vice presidente Banca Mediolanum e presidente Fondazione Mediolanum, «è da sempre parte integrante del nostro percorso e l’attenzione alle persone continua a guidare tutte le nostre scelte. Ritengo che il ruolo di una banca non si esaurisca nel semplice sostegno economico, ma ciò che fa la differenza sia il modo di essere banca e come questo si traduca in un impegno tangibile per il benessere delle persone favorendo anche percorsi di riscatto e di rinascita».

In questo quadro «l’impegno del prestito di soccorso ha anche un volto femminile: due terzi delle richieste di aiuto arrivano da donne che, con forza e determinazione, si fanno carico dei problemi economici della famiglia e riescono a trovare la soluzione. Come banca e fondazione contribuiamo a fare la nostra parte in un’ottica di prevenzione al ricorso all’usura e contestualmente di educazione finanziaria alle famiglie economicamente fragili».
Una seconda possibilità
Per Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum, «il primo obiettivo è riconoscere l’importanza di farci carico di una parte delle disuguaglianze economiche nella comunità in cui operiamo e di riportare queste famiglie all’interno di un processo di indebitamento responsabile che restituisce alla persona la dignità civica e sociale».
Significa, spiega, «dare a queste persone, che troppo spesso restano escluse, una seconda possibilità e lo possiamo fare grazie al grande lavoro delle fondazioni antiusura presenti sul territorio che intercettano e ci segnalano le situazioni più a rischio. Un supporto svolto attraverso uno strumento concreto come il prestito di soccorso che consente il reinserimento nel circuito bancario».
Il 90% delle famiglie riesce a rimborsare regolarmente il prestito
Ma ecco l fotografia del sovraindebitamento delle famiglie che emerge dall’esperienza di Banca Mediolanum in 16 anni di attività del prestito di soccorso sul territorio nazionale, tramite un lavoro coordinato con le fondazioni diocesane antiusura e i loro volontari.
Dal 2009 la banca ha erogato 8,5 milioni di euro che, con un importo medio di 11mila euro nel 2024 e un tasso di interesse simbolico pari all’1,25%, hanno consentito di aiutare a oggi 910 persone, con elevata proporzione di famiglie con figli, la maggior parte delle quali distribuite nel Nord Ovest (34%), Nord Est (6%), Centro (14%) e nel Sud e Isole (46%).
910 famiglie aiutate. Secondo il report, dal 2023 al 2025 l’incremento in termini di erogato è salito del 67% da 5 milioni a 8 milioni e mezzo e del 53% relativamente al numero di famiglie aiutate da 596 a 910. Emerge anche che dal 2009 a oggi, due terzi dei prestiti sono stati destinati a donne, a famiglie a basso reddito con figli a carico, ma anche a precari e pensionati.
Le motivazioni dell’indebitamento. Tra le principali motivazioni dell’indebitamento rientrano perdita del lavoro, spese per la casa, separazioni e lutti familiari, malattie e cure sanitarie, vari tipi di dipendenze. Un percorso virtuoso, visto che quasi il 90% delle famiglie riesce a rimborsare regolarmente il prestito, manifestando anche la capacità di tornare a risparmiare con progressi in ambito di educazione finanziaria grazie al supporto dei consulenti finanziari e dei volontari delle fondazioni antiusura.

Sovraindebitamento e famiglie a basso reddito
Un quadro dunque complesso, mutevole e crescente, quello del sovraindebitamento. Una lettura condivisa anche da Giustino Trincia, direttore Caritas Roma e presidente Fondazione antiusura Salus Populi Romani. «La povertà assoluta è in crescita ed è multidimensionale».
Per Trincia emerge come il sovraindebitamento metta a rischio le famiglie monoreddito e a basso reddito. «Il 38% delle richieste di aiuto viene da famiglie che hanno un reddito medio di 1400 euro al mese». In secondo luogo, aggiunge, «c’è l’erosione del reddito da parte del costo della vita».
C’è poi il tema «della gestione del debito deteriorato, del dilagare dell’azzardo. E dell’educazione finanziaria». Il prestito di soccorso? «È importante perché ridà centralità alla vita umana ed è un momento di apertura verso il futuro, perché si affidano a soggetti esterni alla banca l’individuazione dei beneficiari».
In apertura foto da Unsplash – nel testo foto da ufficio stampa Banca Mediolanum
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