Il progetto

Salsa, la domotica al servizio della disabilità

Il progetto di Informatici Senza Frontiere Aps, Fondazione Don Gnocchi e Cascina Biblioteca ha coinvolto 125 persone in 28 appartamenti e 5 ragazzi con disabilità di Milano. Le tecnologie intelligenti e personalizzate migliorano la qualità della vita garantendo il massimo di autonomia possibile

di Nicla Panciera

Sensori intelligenti, comandi vocali, automazioni personalizzate: le tecnologie di automazione diventano ausili per le persone fragili e con disabilità in grado di migliorare la qualità della loro vita e di quella dei caregiver. Lo ha dimostrato il progetto Sensoristica e Automazione per la Libertà, la Sicurezza e l’Autonomia – Salsa, realizzato da Informatici Senza Frontiere Aps, organizzazione non profit che promuove l’uso etico e solidale delle tecnologie per favorire l’inclusione sociale, insieme a Cascina Biblioteca e Fondazione Don Gnocchi.

«Si tratta di sensori di movimento, che permettono di individuare anche il sonno disturbato, sensori di fumo e di allagamento, per lo spegnimento automatico delle luci in caso di uscita, per l’accensione automatica della luce del bagno in base a presenza e luminosità, per la chiusura automatica della porta e della serratura. A ciò si aggiunge la possibilità di unire in un unico sistema più comandi, senza saltare da una app all’altra», spiega Claudia Salatino, ingegnere dell’équipe Domotica, Ausili, Terapia occupazionale – Dat dell’Irccs di Milano della Fondazione Don Gnocchi, che ha contribuito alla valutazione delle esigenze delle persone fragili e degli operatori che beneficeranno delle tecnologie innovative.

I dispositivi intelligenti per aumentare sicurezza e autonomia sono stati installati in 28 appartamenti della rete di Cascina Biblioteca, coinvolgendo 125 persone con l’impegno di oltre 50 operatori e quasi 200 caregiver e familiarie installati al domicilio di cinque beneficiari pilota, ragazzi con disabilità che vivono nel territorio milanese. Oltre alla personalizzazione e installazione, sono stati organizzati momenti educativi e formativi per gli utenti.

Queste soluzioni favoriscono il mantenimento del massimo livello di autonomia possibile. Inoltre, abbiamo svolto una valutazione d’impatto delle tecnologie e tutti i beneficiari si sono detti soddisfatti, è emersa una maggior percezione di sicurezza e una facilitazione della comunicazione con i caregivers e gli operatori, che oltre alla riduzione del carico assistenziale possono beneficiare di sistemi di monitoraggio adattabili alle condizioni dell’assistito» spiega Salatino. «La collaborazione tra l’équipe Dat, Informatici senza frontiere e Cascina Biblioteca ha consentito di ideare soluzioni su misura, sulla base delle esigenze di ciascuno».

Al contempo, è stato installato un dimostratore nella Unità DAT della Fondazione Don Gnocchi con due ambienti dimostrativi – uno basato su tecnologie open source, l’altro su sistemi proprietari – per testare soluzioni avanzate e replicabili anche in contesti complessi o senza connessione internet. Oltre a cercare di ampliare il bacino di utenti beneficiari, si sta esplorando anche la possibilità di strutturare un servizio permanente con le stesse professionalità che hanno lavorato a Salsa. Informatici senza frontiere, con oltre 300 soci e 130 volontari attivi, opera da quasi vent’anni nei campi della formazione, della disabilità, della cooperazione allo sviluppo e della sostenibilità e ha già lavorato in residenze protette.

«Queste tecnologie di automazioni oggetto del progetto sono dispositivi commerciali facilmente reperibili» conclude Salatino. «Le residenza protette vanno dotandosi di questi strumenti domotici, ma il singolo individuo al domicilio rischia di doverli pagare di tasca propria perché non sono considerati ausili».

Foto di Fondazione Don Gnocchi

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