La settimana parlamentare
Sport per tutti: una legge bipartisan per aprire gli impianti scolastici al territorio
Al via la discussione generale sul ddl che prevede l’utilizzo degli impianti sportivi delle scuole da parte di associazioni e società sportive. Il testo uscito dalle Commissioni ha il consenso di tutte le forze politiche. Lo spirito della norma è condivisibile, ma non prevedere “nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica” lascia il provvedimento sospeso: c'è il rischio di un mero affidamento di strutture senza un'idea educativa condivisa
Alla Camera domani si aprirà la discussione generale sul ddl 505-A in materia di utilizzazione degli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni o società sportive. Nella relazione introduttiva al testo di legge i proponenti auspicavano – come è accaduto – l’approvazione della legge costituzionale che ha integrato l’articolo 33 della Costituzione nel senso di prevedere che “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Si legge nella relazione che “la pratica sportiva, per i suoi contenuti sociali, educativi, formativi, è un diritto di tutti i cittadini e un interesse della collettività” a cui lo Stato deve rispondere con competenza e puntualità.
Il confronto nelle Commissioni ha portato alla stesura di un nuovo testo che vede il consenso di tutte le forze politiche.
Attualmente per lo svolgimento delle attività rientranti nelle loro attribuzioni è consentito alle Regioni e agli enti locali, attraverso la stipula di convenzioni, stabilire le procedure per l’utilizzazione dei locali. Sono poste a carico del concessionario gli obblighi di gestione, le spese per il personale, le pulizie, il consumo del materiale, l’uso dei locali, delle attrezzature degli istituti scolastici dipendenti dal ministero della Pubblica istruzione, secondo i criteri generali deliberati dai consigli scolastici provinciali. Si prevede che gli edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzati fuori dall’orario del servizio scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale sociale e civile. Il Comune o la Provincia hanno facoltà di disporne la temporanea concessione previo assenso del consiglio d’istituto nel rispetto dei criteri stabiliti dal consiglio provinciale scolastico.
Le modifiche e la proposta di legge
Vediamo le modifiche apportate ai testi in vigore contenute nella proposta di legge in discussione. La nuova disposizione prevede che il Comune o la Provincia mettono a disposizione delle società e associazioni sportive gli impianti scolastici e le relative attrezzature anche nel periodo che intercorre fra la fine e l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico. Non è più richiesto l’assenso del consiglio di istituto o di circolo.
La gestione durerà non meno di 5 anni
Le associazioni e le società sportive senza fini di lucro possono presentare all’ente locale, sul cui territorio insiste l’impianto sportivo scolastico, un progetto per la rigenerazione, la riqualificazione o l’ammodernamento dell’impianto stesso, con un piano di fattibilità economico finanziario e di gestione, teso a favorire l’aggregazione e l’inclusione sociale e giovanile. Se l’ente locale riconosce l’interesse pubblico affida direttamente la gestione gratuita all’associazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell’intervento e comunque non inferiore ai 5 anni.
Il provvedimento dispone altresì che le palestre, le aree di gioco e gli impianti sportivi scolastici, possono essere utilizzati dalle società e dalle associazioni dilettantistiche sia per le sedute di allenamento sia per le gare ufficiali.
Non ultimo, il consiglio di istituto, per specifiche esigenze delle attività didattica e delle attività specifiche della scuola, può negare l’utilizzo temporaneo degli impianti dell’ente pubblico territoriale proprietario. Nell’atto di approvazione del piano triennale dell’offerta formativa comunicano all’ente locale proprietario le attività che impediscono l’utilizzo anche parziale delle palestre, delle aree di gioco e degli impianti sportivi scolastici.
Un intento condiviso. Ma…
Non si può che condividere l’intento che si propone la proposta di legge, e cioè mettere a disposizione della comunità locale attraverso il coinvolgimento delle associazioni e società sportive gli impianti sportivi degli istituti scolastici. Non prevedere “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” lascia però il progetto in sospeso perché un’apertura delle strutture scolastiche alle associazioni comunque impegnerà risorse di personale della scuola se davvero non si vuole ridurre il progetto a un semplice affido di strutture alle associazioni sportive. Si parla spesso di sostenere e favorire comunità educanti: perché non inserire questa apertura con una progettualità anche educativa condivisa nel rispetto delle reciproche autonomie? Perché non inserire la proposta all’interno di un progetto più ampio di scuola aperta a tempo pieno?
In apertura bambini nella palestra della scuola – foto di Carlo Lannutti/Ag.Sintesi
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