Il convegno Ail
Tumori, 4 su dieci si possono prevenire
Alimentazipone, fumo, alcol, sedentarietà: agendo su questi ambiti quattro tumori su 10 sono prevenibili. Il convegno nazionale Ail ha riunito la sua comunità scientifica a Roma mettendo a tema come cibo e stile di vita possano influire sulla salute della persona. Giuseppe Toro, presidente Ail: «La salute non può essere ridotta esclusivamente a un fatto clinico, ma è il risultato di un equilibrio tra corpo, mente e ambiente. È essenziale promuovere una cultura della salute che unisca ricerca scientifica, sostenibilità e responsabilità sociale»
Il convegno nazionale “Curare è prendersi cura. Alimentazione, benessere e stili di vita: l’impegno di Ail”, promosso dall’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, è nato da un’idea semplice ma potente: la salute non può essere ridotta esclusivamente a una dimensione clinica. Curare significa prendersi cura delle persone nel loro complesso, guardando alla qualità dell’ambiente in cui vivono, al cibo che mangiano, alle disuguaglianze che affrontano.
Al centro della quinta edizione dell’incontro c’è stato così il ruolo chiave del cibo, degli stili di vita e della qualità ambientale nella cura e nel trattamento dei tumori del sangue, con un importante invito alla riflessione collettiva, alla responsabilità condivisa e all’azione concreta. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto conferire una Medaglia di Rappresentanza al convegno, che si è svolto a Roma.
Leucemia: tra i 10 tumori più diagnosticati al mondo
Secondo i dati Globocan 2022, la leucemia è tra i dieci tumori più diagnosticati al mondo e rappresenta una delle principali cause di morte per cancro. In Italia, solo nel 2022, si sono registrati oltre 10mila nuovi casi di leucemia e più di 7mila decessi. A questi si aggiungono quasi 6.300 nuovi casi di mieloma multiplo.
Tuttavia, come sottolineava il presidente Toro, c’è un dato che accende una speranza: circa il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile, agendo su fattori di rischio modificabili come alimentazione, fumo, alcol, e sedentarietà: sono queste le leve su cui possiamo intervenire per ridurre l’incidenza di molte patologie.
In questo contesto, l’alimentazione emerge come uno snodo cruciale. Non solo nutrizione, ma elemento cardine della prevenzione. Nonostante ciò, in Italia oltre sei milioni di persone vivono in povertà alimentare e non possono permettersi un pasto proteico ogni due giorni. Una condizione che incide in modo drammatico sulla salute, soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione.
Non c’è prevenzione senza il tema ambientale
La qualità del cibo non dipende solo da cosa mangiamo, ma anche da come quel cibo viene prodotto, confezionato, distribuito. I temi affrontati nel corso del convegno hanno toccato questioni urgenti come l’uso eccessivo di pesticidi in agricoltura, la presenza di sostanze tossiche nei materiali plastici del packaging e la lentezza con cui l’Unione Europea si muove verso obiettivi concreti, come la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi entro il 2030. Non si può parlare di prevenzione senza affrontare il tema ambientale. L’esposizione cronica a polveri sottili, l’inquinamento urbano, la qualità dell’aria e dell’acqua: tutti questi fattori possono influenzare direttamente il nostro stato di salute.

Equilibrio tra corpo, mente e ambiente
«Curare significa, prima di tutto, prendersi cura delle persone nella loro interezza», ha detto Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail. «La salute non può essere ridotta esclusivamente a un fatto clinico, ma è il risultato di un equilibrio tra corpo, mente e ambiente. Con questo convegno Ail vuole riaffermare l’importanza di alimentazione, benessere e stili di vita come pilastri fondamentali della qualità della vita dei pazienti onco-ematologici. È essenziale promuovere una cultura della salute che unisca ricerca scientifica, sostenibilità e responsabilità sociale», ha proseguito Toro. «Solo attraverso la collaborazione tra medici, istituzioni e cittadini possiamo costruire un modello di cura che metta davvero al centro la persona e il suo ambiente di vita».
Una persona su quattro si ammala di cancro
«Circa il 40% dei nuovi casi di tumore è prevenibile. Una persona su quattro si ammala di cancro durante la vita. Ciò che desta maggiore attenzione è il fatto che si ammalano molti giovani. La leucemia è il decimo tumore più diagnosticato a livello mondiale con oltre 500mila casi e 30mila decessi stimati nel 2022, con una maggiore incidenza nel sesso maschile. La leucemia rappresenta il 2-3% di incidenza nei tumori. Se è vero che aumenta il tasso di incidenza, stiamo registrando una diminuzione del tasso di mortalità», ha continuato il presidente Ail.
«Una volta diagnosticato il cancro, ciascuna vita cambia per sempre, per la persona coinvolta e per la sua famiglia. La prevenzione rimane la “Cenerentola” del nostro Sistema sanitario nazionale. Vogliamo promuovere consapevolezza fornendo evidenze scientifiche per combattere i tumori». Toro ha continuato sottolineando due aspetti: «L’obesità infantile rappresenta un alto rischio di leucemie. La salute dei nascituri dipende molto dalla qualità dell’alimentazione delle madri».
Il Manifesto per la tutela del diritto alla salute
In occasione del convegno nazionale Ail è stato presentato il “Manifesto per la tutela del diritto universale alla salute e per la costruzione di un sistema sanitario equo, efficiente e centrato sulla persona”, un documento che mira a individuare i principi fondamentali per garantire a tutti l’effettivo esercizio del diritto alla salute. La tutela della salute e del benessere richiede, infatti, un impegno comune, continuativo e fondato su solide evidenze scientifiche, attraverso un’azione coordinata e condivisa. La sfida di Ail è chiara: ridurre il rischio di insorgenza delle malattie onco-ematologiche, migliorare la qualità della vita dei pazienti e sostenere il sistema sanitario, oggi più che mai sotto pressione.
Ail intende, infine, affermare con forza un principio fondamentale: la salute è un diritto umano e deve essere garantita a tutte e tutti, attraverso politiche pubbliche efficaci, educazione, accesso alla nutrizione appropriata, giustizia ambientale e coesione sociale. “Curare è prendersi cura” non è solo un titolo. È una visione, è l’impegno concreto e rinnovato di Ail per costruire un futuro in cui la salute non sia un privilegio, ma una possibilità reale per tutti.

Microplastica nelle placente: simbolo della crisi ecologica globale
«Aria, acqua, suolo e plastica sono componenti interdipendenti di un unico sistema», ha detto Aurelio Angelini, sociologo dell’ambiente e presidente del Comitato nazionale educazione alla Sostenibilità Agenda 2030. «L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali cause di mortalità nel mondo. L’acqua è oggi veicolo di sostanze tossiche. Il suolo è costantemente degradato da processi industriali, il terreno si trasforma in un deposito di sostanze tossiche. Plastiche e microplastiche», ha proseguito Angelini, «contaminano ogni ecosistema entrando nella catena alimentare e persino nei tessuti umani. La microplastica presente nelle placente è diventata il simbolo della crisi ecologica globale».
Passare dalla cultura del rischio alla cultura della prevenzione
Il paradigma “One health”, approccio integrato che riconosce la stretta interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, «ci invita a capire il patto di equilibrio tra uomo e ambiente. Gli ecosistemi sono reti interconnesse, si tratta di passare dalla cultura del rischio alla cultura della prevenzione. La responsabilità etica non è solo una questione di intenzioni ma di conseguenze. L’etica della sostenibilità diventa l’etica del limite, la salute assume un significato ecologico», ha continuato Angelini. «Il futuro della salute dipende dalla capacità dell’umanità di ripensare il contatto con la Terra».
Foto di apertura di Vitaly Gariev su Unsplash e, nell’articolo, fornite dall’ufficio stampa Ail
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