Il bello del 5 per mille

Un 5 per mille per le famiglie di Gaza

Arci è una delle 67 organizzazioni del Terzo settore che con VITA ha promosso la campagna "5 per mille, ma per davvero" per chiedere l'eliminazione del tetto di spesa per uno strumento di sussidiarietà fiscale a cui aderiscono 18 milioni di italiani. Greta Barbolini, responsabile nazionale raccolta fondi e convenzioni spiega come vengono usati i fondi

di Ilaria Dioguardi

Intorno a noi vediamo tanti bisogni: vorremmo che le cose fossero diverse, ma ci sembra di non poter fare nulla. Con il 5 per mille, invece, ciascuno di noi può fare la differenza, esattamente là dove riteniamo che il nostro aiuto serva di più e per la causa che ci fa battere il cuore. Con il 5 per mille, centinaia di migliaia di persone possono trovare un sostegno se sono in difficoltà, una nuova cura se sono malate, delle proposte educative o di svago. Il 5 per mille finanzia la tutela dell’ambiente, difende e promuove i diritti dei più fragili, accompagna lo sviluppo, promuove la cultura, dà più forza al welfare. Dal 2006 a oggi, più di 8,7 miliardi di euro grazie al 5 per mille sono andati esattamente dove i cittadini hanno voluto indirizzarli: in queste settimane stiamo offrendo ai lettori un racconto a puntate di come sono stati utilizzati. Le storie che trovate in questa serie accompagnano la mobilitazione della campagna “5 per mille, ma per davvero” che chiede la cancellazione del tetto al 5 per mille e sono la dimostrazione più chiara di quanto sia miope non aumentare il tetto. 

«Abbiamo dedicato a Gaza la campagna di raccolta fondi del 5 per mille del 2024 e del 2025, con la campagna “Help Gaza now!”», dice Greta Barbolini, responsabile nazionale raccolta fondi e convenzioni dell’Associazione ricreativa e culturale italiana —Arci. «Il nostro partner operativo sul campo, con cui collaboriamo da anni, è Rec, Remedial education center». Arci ha organizzato la distribuzione di contributi economici mensili a famiglie con un maggiore fabbisogno «per numerosità, oppure perché hanno anziani che sono malati o perché sono presenti bambini che hanno subìto un’amputazione agli arti o che hanno bisogno di cure particolari». Il trasferimento economico, con assegni mensili di 50 euro a nucleo familiare «è stato erogato finora a 4mila persone per l’acquisto di beni essenziali, per un totale di circa 700 famiglie aiutate. Sono stati forniti circa 100mila euro di contributi», continua Barbolini.

Il progetto ha permesso la trasformazione di scuole in rifugi sicuri per 80 persone sfollate e ha garantito cibo, acqua e supporto psicologico ai bambini.

«Già a maggio 2024 abbiamo deciso di anticipare le risorse, noi come tutte le organizzazioni non abbiamo ancora ricevuto i fondi del 5 per mille 2024, arriveranno tendenzialmente a dicembre. Ma il bisogno era importante e non si poteva aspettare». Nella prima fase gli aiuti sono stati rivolti principalmente alla popolazione di Jabalia (Nord Gaza), mentre ora sono più concentrati sull’area di Deir al Balah e al Sud. «Questa attività è portata avanti con Arcs, la ong del mondo Arci con cui lavoriamo in partnership».

Questo contenuto è tratto dal numero di VITA magazine “5 per mille, ma per davvero” ed è stato eccezionalmente reso disponibile a tutti e tutte, se apprezzate il nostro impegno, se volete supportarci e sostenere la campagna, abbonatevi a VITATrovate sulla pagina dedicata tutti gli aggiornamenti sulla mobilitazione.

Credit foto: Rec, Remedial education center

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