Fra profit e non profit
Un’altra trimestrale felice per le fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo
Ancora buone notizie per gli enti filantropici azionisti della prima banca italiana: i conti al 30 settembre, presentati oggi dal consigliere delegato Carlo Messina, confermano la marcia verso lo sfondamento di quota 9 miliardi di utile per la fine dell'anno. Per Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cariparo, Cr Firenze e le altre, più risorse, già in arrivo, in acconto, dal prossimo mese
Probabilmente c’erano anche loro, i presidenti delle fondazioni azioniste, ad ascoltare nel primo pomerggio Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, illustrare i risultati del terzo trimestre 2025 del Gruppo.
Si posso immaginare anche Marco Gilli, presidente di Compagnia di San Paolo (foto in apertura, ndr), Giovanni Azzone, Fondazione Cariplo, Gilberto Muraro, Fondazione Cariparo e Bernabò Bocca, Fondazione Cr Firenze, giusto per citare quattro shareholders filantropici, ascoltare, in conference call, la sicurezza con cui il ceo ha sciorinato – in un inglese ruvido e molto italiano ma che non esita mai nei 51 minuti di collegamento – i risultati del “terzo quarto” e rispondere alle domande delle Bank of America, Goldman Sachs, Bnp Paribas di turno e di tutti gli altri grandi operatori, connessi da mezzo mondo.
Tutti interessati a capire se continuasse e come la fase che, nei due trimestri precedenti, offriva risultati accompagnati sempre, in inglese, dell’avverbio “ever”, perché appunto si trattava dei migliori “mai” raggiunti.
A fine anno, gli utili «ben oltre i 9 miliardi»
E i numeri al 30 settembre confermano questa previsione tanto che, proiettati sulla fine 2025, danno un risultato netto che potrebbe superare i 9 miliardi. Anzi “ben oltre i 9 miliardi”, recita la nota ufficiale della banca.
Cifre che per le fondazioni si trasformeranno, in base alla quota parte dei titoli posseduti, in danari che potranno utilizzare quindi per l’azione filantropica, ossia per arte, cultura, ricerca e sociale, sostegno al Terzo settore. Anzi, si tratta di risorse che stanno ricevendo già, visto che, come informa la nota stessa, ben 3,2 miliardi dei 5,3 di dividendi maturati saranno «in distribuzione come acconto a novembre».

Shareholder e stakeholder
Com’è nello stile-Messina, nella presentazione, i dati di performance, quelli più interessanti per gli azionisti, non sono mai disgiunti da quelli per “i portatori di interesse”: «Il solido andamento economico e patrimoniale dei nove mesi si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno Esg del Gruppo». Valore che si esplicita nei «4,6 miliardi di euro di imposte generate», ne «l’espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (abilitati 64,5 milioni di interventi tra il 2022 e i primi nove mesi 2025)»; nel «rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (24,9 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e i primi nove mesi 2025)» e anche nel «contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente, nel quinquennio 2023- 2027, al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui 0,9 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023, del 2024 e dei primi nove mesi 2025 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per l’intero anno 2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative». Numero, quest’ultimo, che individua il capitale umano dell’area “Per il Sociale”, quella che riporta a Paolo Bonassi, come chief social impact officer, ed è guidata da Andrea Forghieri, come direttore esecutivo.

Aspettando il business plan
Un’ostinazione quella di Intesa Sanpaolo, nel voler mescolare crescita, sviluppo, profitti alle azioni di impegno verso i problemi del Paese, alla quale gli investitori esteri non sembrano fare più caso: l’interesse di molti interlocutori è parso soprattutto concentrarsi sulla presentazione del nuovo business plan, che Messina ha annunciato in concomitanza con i risultati 2025, ossia intorno a febbraio dell’anno prossimo.
E anche le fondazioni si preparano.
Nella foto di apertura, di Giulio Lapone per LaPresse, Marco Gilli, presidente di Compagnia di San Paolo, primo azionista di Intesa Sanpaolo.
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