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Immigrazione: la Caritas contro la Bossi-FIni

«Preoccupazione per come viene alterato il diritto di asilo». Di seguito il comunicato

di Gabriella Meroni

Alla luce delle modifiche di legge approvate alla Camera e trasmesse al Senato in materia di immigrazione e asilo, dopo aver incontrato nei giorni scorsi le Caritas diocesane impegnate nel Piano Nazionale Asilo, nell?ascolto, accoglienza e tutela dei rifugiati e richiedenti asilo, la Caritas Italiana esprime profonda preoccupazione per come viene ad essere alterato il diritto di asilo, sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Particolarmente inquietante risulta il trattenimento della quasi totalità delle persone che richiedono lo status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951, in centri denominati di ?identificazione?, ovvero di permanenza temporanea, secondo modalità che violano apertamente i principî costituzionali della libertà personale. La disposizione che prevede che un allontanamento non autorizzato dai Centri di identificazione comporti la rinuncia della domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato, compromette seriamente l?esercizio di un diritto fondamentale della persona umana. Il testo del ddl introduce, inoltre, una procedura di riesame della decisione negativa emessa dalla Commissione territoriale, da presentarsi entro un termine brevissimo di 5 giorni, innanzi a quel medesimo organo che verrà solo integrato da un membro della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Tale procedura di riesame non potrebbe in alcun modo fornire garanzie sufficienti di indipendenza e imparzialità, specie in un contesto in cui sarebbe la vita della persona a sopportare le gravi e a volte irreparabili conseguenze di una decisione erronea. In aggiunta, si denuncia la mancata previsione di un effetto sospensivo dell?eventuale ricorso avverso una decisione negativa della Commissione territoriale. Questa situazione risulta ancor più stridente con l?avvicinarsi della ormai prossima celebrazione della giornata mondiale del rifugiato. La Caritas Italiana, pertanto, si unisce alla vibrata critica al disegno di legge da parte dell?UNHCR e all?auspicio di un?approvazione senza indugio di una legislazione organica in materia di asilo nel rispetto di garanzie procedurali conformi agli standard internazionali. Ulteriore fonte di preoccupazione sono i Centri di Permanenza Temporanea. La Caritas Italiana, che ha sempre contestato la loro nascita e manifestato la propria contrarietà fin dalla elaborazione della Legge Turco-Napolitano (n° 40/1998), rafforza questa posizione in considerazione dell’irrigidimento di tipo carcerario, dell’assenza di qualsiasi attenzione ai valori della persona umana che i cambiamenti apportati dal ddl in fase di approvazione stanno per determinare. La Caritas auspica inoltre la loro trasformazione in Centri di protezione temporanea, dove possano essere tutelate le diverse istanze di accoglienza, protezione e rimpatrio nel rispetto dei diritti delle persone. Infine, la Caritas Italiana chiede che nel dibattito al Senato emergano maggiormente saggezza e lungimiranza tali da apportare sostanziali modifiche al ddl Immigrazione, nel segno del rispetto dei diritti fondamentali della persona, riconosciuti dalla nostra Costituzione e dagli accordi internazionali.(Fonte: Caritas Italiana)


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