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Famiglia & Minori

Celiachia: Koll aiuta bambini sarawi

Con 186 euro si può alimentare correttamente uno dei 300 bambini celiaci già diagnosticati in quella regione

di Giampaolo Cerri

L?Aic (Associazione italiana celiachia) promuove il Progetto Saharawi, una campagna nazionale di adozione a distanza, nata per aiutare i piccoli Saharawi affetti da intolleranza al glutine. L?iniziativa è sostenuta anche dall?attrice Claudia Koll (presidentessa onoraria dell?Aic) che dedica all?iniziativa una sezione del proprio sito (www.claudiakoll.it). Bastano 186 euro all?anno per poter dare ad un bambino Saharawi celiaco la possibilità di alimentarsi in modo corretto, con frutta e verdura e altri alimenti che non contengono glutine. Seguire la dieta ?gluten free? è particolarmente difficile per questa popolazione di 250 mila persone, profughe nel deserto dell?Hammada (fra Marocco e Algeria), costrette a vivere con pochissime risorse e ad alimentarsi quasi esclusivamente di frumento che è tossico per i celiaci. L?incidenza della celiachia nel popolo Saharawi è altissima: tra i bambini la percentuale supera il 5% e sono già oltre 300 i casi diagnosticati. L?adozione a distanza può essere sottoscritta anche da più persone: amici, colleghi di lavoro, una classe scolastica. Chi aderirà potrà mettersi direttamente in contatto con il bambino adottato, del quale saranno fornite foto ed indirizzo. L?iniziativa è collegata al progetto di accoglienza che vede anche quest?anno ospitati in varie regioni italiane oltre 500 piccoli Saharawi. Circa 50 di questi bambini sono celiaci e sono seguiti da volontari dell?Aic, in collaborazione con altre associazioni di volontariato. I risultati di una dieta senza glutine, anche per un periodo limitato, sono tangibili e sotto l?occhio di tutti. Dice Roberta Castellani dell?Aic: ?I bambini saharawi che trascorrono l?estate da noi, all?arrivo hanno tutti i sintomi classici di chi è celiaco e non segue la dieta: sono magri, con la pancia gonfia, abbattuti. Dopo soli due mesi di alimentazione corretta hanno già messo su qualche chilo e sono molto più allegri. Il problema è che devono ripartire e per loro è difficile, una volta tornati a casa, proseguire la dieta senza glutine?. Per questo le adozioni a distanza sono indispensabili, per consentire a questi bambini di seguire una dieta a base di alimenti alternativi al frumento. Ulteriori notizie sulla campagna di adozione si trovano sul sito dell?Aic www.celiachia.it


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