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Toscana: alla caccia del vero agriturismo

La regione dell’arte e della cultura ha fatto del turismo rurale il suo tesoro, e le offerte si sprecano. Tierra vi porta agli indirizzi“giusti”, lontano dai tanti alberghi camuffati da fattorie

di Emanuela Citterio

Agriturismo e Toscana: ormai da qualche decina d?anni un binomio indissolubile. Anche a scapito, sottolineano in molti, dell?autenticità che dovrebbe caratterizzare questa esperienza. Sta di fatto che a scegliere una vacanza dai ritmi lenti sono sempre più persone ogni anno, e l?offerta non è da meno. Ma come distinguere il vero agriturismo, quello che caparbiamente conserva la genuinità della terra e il bello degli antichi mestieri, dall?agriturismo creato solo a scopo di business? Nazzareno Bellaggia, che ha scelto l?agriturismo come stile di vita lasciandosi alle spalle una grande città, ci dà il primo criterio, basato sulla legge regionale sull?accoglienza rurale: «La maggior parte del reddito di un agriturismo deve provenire dall?attività agricola». Verificate, quindi, che la struttura che vi ospita sia innanzitutto una fattoria, in cui si allevano gli animali e si coltivano i campi. La prima differenza la scoprirà il vostro palato: una buona parte dei cibi che finiscono sulla tavola proverranno infatti dalla coltivazione dell?agriturismo. Il secondo cardine che aiuta a valutare una vacanza di questo tipo ha a che vedere con le relazioni umane: «Il vero spirito dell?agriturismo si basa su un?ospitalità diretta, in cui il turista siede alla stessa tavola della famiglia che lo accoglie», avvisa Bellaggia. Insomma, il padrone di casa ideale non è quello che vi consegna le chiavi e le ritira al momento della partenza, ma quello che vi introduce alle tradizioni locali e passa del tempo con voi. L?accoglienza ?sostenibile? è anche tra i criteri del turismo responsabile. Da cui viene un consiglio ?naturale?: «Penso che scegliere gli agriturismi biologici ci porti abbastanza a colpo sicuro a contatto con i migliori gestori per storia e motivazioni», fa notare Alfredo Somoza, presidente dell?Associazione italiana turismo responsabile, «permettendoci di evitare gli albergatori camuffati». E ora, buon viaggio in Toscana con i consigli, anche di lettura (a pag. 18) di Tierra .


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